Il primo impatto dopo sette anni
In sette anni di sviluppo tantissime cose possono cambiare, e tanti progetti possono rischiare di essere pesantemente modificati o addirittura cancellati. Relic Entertainment, nel presentare Company of Heroes 2 ha subito voluto rimarcare nei vari trailer come questo capitolo avrebbe confermato il successo del suo predecessore, ridefinendo il comparto tecnico e offrendo un Multiplayer massivo ed immersivo. Già dal primo avvio l’interfaccia grafica risulta ricca, non invasvia ma legata ad un design che non strizza l’occhio all’efficenza e comunque sulle spalle il peso degli anni. Chi non ha mai toccato un gioco del genere non deve disperare. La nostra prova è stata profonda, e ci siamo voluti immergere nei panni di un giocatore neofita, e quindi che ha bisogno di essere sufficientemente addestrato per degustare il titolo in ogni sua sfumatura. Il menù di gioco risulta immediatamente chiaro e il tutorial, diviso in sezioni, punta proprio a volerci rendere parte dell’atmosfera di guerriglia (nelle prime missioni, che diventerà di vera e propria guerra frenetica andando avanti nella storia) analizzando ogni singolo aspetto del gioco. Inizieremo proprio a familiarizzare con l’interfaccia grafica e i comandi, e senza accennare al primo Company of Heroes, la nostra guida (con un accento russo convincente) rimarcherà immediatamente i passi avanti e le evoluzioni compiute in fase di sviluppo. Dopo un’oretta avremo coperto tutti i tutorial e provato la missione di test che confermerà quanto facile e affascinante è immergersi nel genere RTS, superando lo spavento che può regalare un gioco così immenso, e all’apparenza difficile da digerire. Ci verrà subito la curiosità di provare la modalità Multiplayer e personalizzare il nostro esercito ma per fare ciò bisogna passare un po’ di tempo nella campagna Single Player. Chi ha provato il primo Company of Heroes verrà accolto dalla ventata di freschezza e il desiderio infuocato di arrivare già a metà delle quattordici missioni disponibili spalmate su circa 16 ore di gioco per assaporare la spettacolare e ordinata confusione della guerra su schermo. Nel primo passo, e cioè accogliere i nuovi giocatori e aggiornare i veterani, Relic Entertainment ha colpito giusto al centro il bersaglio. Purtroppo però già viene fuori un dato da non sottovalutare, e cioè l’interfaccia di gioco sì utile e poco confusionaria, ma dal design che avremmo preferito diverso e meno grossolano.
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