Recensione Company of Heroes 2

Lev Abramovich Isakovich, struttura delle missioni, sistema di gioco

La trama è sempre stata considerata un optional in questo genere di videogiochi. Grossi sforzi vengono solitamente e giustamente fatti sull’aspetto tecnico e in generale il gameplay. Il pubblico però ha sempre reclamato una storia convincente che potesse spezzare il tono duro e combattivo delle missioni per regalare profondità a tutto il prodotto. Aspettativa che è stata attesa per anni, soddisfatta solo in parte da tanti titoli RTS ma che Relic Entertainment ha voluto accogliere come richiesta per imbastire Company of Heroes 2 di un’atmosfera di pienezza. Ed è proprio dal filmato introduttivo  che verrà mostrato appena inizieremo la campagna in sigle player che tra una frase ermetica qui e volti espressivi lì, nel breve intermezzo ci verrà presentato Lev Abramovich Isakovich. Protagonista di tutta la vicenda e imprigionato in Siberia, le sue parale lanceranno oguna delle quattordici missioni che costellano la campagna principale, che si concentra sul fronte russo, lato sovietico. Purtroppo anche in questo senso deve essere mossa una critica nei confronti di filmati di intermezzo di bassa qualità che cozzano con lo stile dettagliatissimo delle mappe e un motore grafico, l’Essence Engine 3.0 che si difende molto bene e non fa pesare, come il predecessore, tutto il gioco che sull’ottimizzazione sembra essere stato curato moltissimo. Ed è dopo l’addestramento/ripasso in tutorial che verremo subito accolti dalle prime e non proprio brevi missioni della campagna. Sarà subito chiara la struttura che non si concentra sul semplice perseguimento di un obiettivo principale, muovendo l’esercito tra folle violente di nemici e palazzi pronti a crollarci sulla testa. Affatto. Chi si aspetta un titolo di breve durata e facile da padroneggiare verrà deluso. Anche a difficoltà ridotta le nostre azioni dovranno essere ponderate. L’esercito, composto non solo da soldati semplici ma da medici, ingegneri e soldati di supporto (che dureranno pochissimo in battaglia e sembrano essere soltanto orpelli), andrà mosso con intelligenza per distrarre nemici aggrappati ai loro pesanti carri armati, mentre altre unità avanzano per decimare gli oppositori e metro dopo metro farsi avanti fino alla meta. Anche con queste poche parole verrà subito in mente quanto questo titolo potrà tenerci incollati allo schermo a ragionare come fossimo davvero dei militari di alto rango, la cui fievole vita dei propri commilitoni è affidata ad ogni singola azione che non potrà (pena il fallimento) essere affidata al caso. L’immersività è immediata ogni nuovo elemento di gameplay verrà fuori dopo tre minuti al massimo. La possibilità di  sfruttare le buche prodotte dalle esplosioni come trincee di fortuna; carri armati in movimento; palazzi e altre strutture come protezione; ci permetteranno di respirare un po’ tra un’azione ad alto profilo e l’altra, in attesa di identificare una mossa falsa dei nemici per avanzare. Le battaglie saranno millimetriche e appassionanti. Il sistema di copertura è stato evoluto e potremo al momento giusto saltare staccionate o abbattere palazzi che prima ci erano utili come protezione, ma ora dovranno lasciare spazio a un campo libero per avanzare. Le mappe saranno vive, dinamiche e convincenti.

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