[Retro] Recensione Fire Emblem: Path of Radiance


I Mercenari di Greil

Ike è un apprendista mercenario, orfano della madre, che nutre grandissima ammirazione per suo padre Greil, capo di una compagnia di mercenari al servizio della comunità: a differenza di quello che siamo portati a immaginare, infatti, i mercenari di Greil si occupano di aiutare gli abitanti di Ozna contro i frequenti attacchi dei banditi, in cambio di una giusta ricompensa ovviamente.

Veniamo così catapultati, attraverso una cut-scene iniziale, nel mezzo dell’addestramento di Ike e, dopo una mini battaglia “d’esame”, il nostro protagonista è finalmente pronto ad iniziare la sua carriera come mercenario. A causa di una guerra improvvisa, tuttavia, Ike si troverà ben presto ricoperto di pesanti responsabilità e dovrà fronteggiare innumerevoli ostacoli per salvare Ozna e svelare tutti i segreti sulle origini sue e della sorella Mist.

Nel corso dell’avventura incontreremo molti personaggi (alcuni famigliari per chi ha giocato i pacchetti Spotpass di Awakening) e faremo la conoscenza dei laguz, “semiumani” imparentati alla lontana con taguel e manakete.

La storia è avvincente e introduce buoni colpi di scena, mentre i sostegni tra i personaggi ne approfondiscono i caratteri e il background; peccato per le forti restrizioni al numero di conversazioni attivabili durante una singola partita, anche se giocare una seconda o una terza run risulta comunque piacevole.

Il finale lascia aperto il campo per il sequel su Wii ed anche alcune rivelazione su personaggi importanti troveranno risposta solo in Radiant Dawn, che è, quindi, consigliato a chi apprezzerà questo capitolo.

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