[Retro] Recensione Fire Emblem: Path of Radiance


La tattica perfetta

La difficoltà di base di questo gioco è decisamente superiore a quella di Awakening (ma la difficoltà “Folle Normale” del titolo portatile è di una follia inarrivabile): le morti sono permanenti a qualsiasi livello ed anche a livello Normale una mossa avventata può condizionare pesantemente l’esperienza di gioco e ridurre il numero di personaggi disponibili. Bisogna quindi da subito abituarsi a scegliere il giusto personaggio e la giusta arma per ogni attacco, con un occhio di riguardo anche alla distribuzione dei punti esperienza.

Il gameplay è solido come nel capitolo 3DS, anche se l’assenza degli attacchi in duo (trasportare un compagno porta anzi una penalizzazione alle statistiche) fa sì che si debbano affrontare le battaglie in maniera sostanzialmente diversa. Bisogna tener conto anche del bioritmo, lo stato di forma dei personaggi, che può influenzare anche pesantemente le prestazioni dei nostri guerrieri.

Al termine di ogni mappa, poi, verranno assegnati punti esperienza bonus in base ai risultati raggiunti, che potranno essere distribuiti ai personaggi più deboli (attenzione, perché più un personaggio diventa forte più punti saranno necessari per raggiungere il level up); i sigilli sono pressochè introvabili, ma al livello 21 ogni personaggio (con rare eccezioni) cambierà classe automaticamente, quindi non se ne sente molto la mancanza.

tattica

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