La conferenza speciale di Microsoft delude le aspettative dei fan.
Ieri, nel tardo pomeriggio, Microsoft ha tentato con buoni risultati di rovinare quanto di buono aveva fatto vedere nella conferenza pre-Gamescom.
In un evento che tutti credevano fosse la pronta risposta all’annuncio Sony della data ufficiale di rilascio di PlayStation 4, Microsoft ha voluto imitare i concorrenti nipponici solo negli aspetti negativi della loro strategia di comunicazione.
Così nasce l’idea di quello che potrebbe essere ribattezzato “Microsoft Direct”: un evento che sembra prendere spunto dalle conferenze streaming Nintendo e che è stato infarcito con la prolissità vuota della conferenza Sony di questo Gamescom.
Un evento durato più di un’ora ma che sarebbe potuto durare decisamente meno se Major Nelson avesse deciso di non rendersi ridicolo presentandosi con una giacca improbabile ed un papillon verde con tanto di elastico intorno al collo tipo collare: invidiamo coloro che si sono persi un tale spettacolo, esempio di un’autoironia davvero esagerata.
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Ma passiamo ai contenuti della conferenza: Microsoft ha voluto farci fare un giro tra i suoi giochi presenti alla fiera di Colonia, concentrando l’attenzione sul sensore Kinect ed intervistando gli sviluppatori dei giochi presenti con demo giocabili al Gamescom. Idea non malvagia di per sè, perché il riconoscimento facciale del Kinect è sembrato piuttosto preciso e le potenzialità di Project Spark unite ad Xbox One sono risultate davvero notevoli (ricordiamo però che il gioco sarà lanciato anche su Xbox 360 e Windows PC).
Meno azzeccata l’idea di intervistare gli sviluppatori con il solo scopo di passare del tempo, visto che nulla è stato detto di nuovo rispetto a quanto già era stato comunicato nei giorni scorsi; sullo stesso livello si pone l’aver mostrato alcune parti del gameplay di Fable Anniversary, poiché il gioco è sembrato davvero molto indietro nello sviluppo e non ha fatto una gran buona impressione.
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Sull’intervento di Major Nelson non vogliamo soffermarci oltre, quindi arriviamo subito al punto: anche questa volta non è stata annunciata la data di uscita di Xbox One. Se sia un problema relativo a dei ritardi nello sviluppo o se la casa di Redmond stia cercando di portare i livelli di hype dei fan a livelli di esasperazione non è dato saperlo.
Personalmente ritengo, e temo, che questo ritardo nell’annunciare la data possa venir tradotto in un ritardo della messa in commercio della console, eventualità non certo auspicabile che però giusitificherebbe la riluttanza nel rivelare quando Xbox One arriverà sul mercato.
L’esperimento del “Microsoft Direct”, in conclusione, ha deluso le mie aspettative: a soli tre giorni di distanza da una conferenza decisamente di buon livello, Microsoft ha deciso di mandare in onda un recap di quanto portato all’evento tedesco, mettendo in scena uno spettacolo decisamente mediocre e a tratti ridicolo. Come se ciò non bastasse, il reiterato silenzio sull’uscita di Xbox One alimenta i dubbi sulla programmazione della next-gen, quegli stessi dubbi che erano emersi vedendo un primo reveal event approssimativo e confusionario.