Gamescom 2013, le perplessità sulla next-generation Sony

ps4_thumbDubbi sulla line-up e scarse novità portate alla fiera.

Sony sembra essere arrivata a Colonia solo per annunciare la data di uscita di PlayStation 4, lasciando a bocca asciutta tutti coloro che si aspettavano l’annuncio di una nuova killer-app esclusiva per il lancio della console.

Pur ammettendo che la next-gen abbia suscitato un livello di attese eccessive per Gamescom 2013, la conferenza della casa nipponica è stata soporifera ed ingiustificatamente prolissa.

Riassunto della conferenza

Tralasciando in questa sede quanto annunciato riguardo PlayStation Vita e PlayStation 3, concentriamoci sulla seconda parte dell’evento, dedicata interamente a PlayStation 4.

La struttura generale, già vista all’E3 di Los Angeles, si realizza con una partenza dal ritmo lento, compassato: appare chiaro fin da subito che, se c’è qualcosa di grosso, Sony lo annuncerà solo alla fine. L’introduzione di Mark Cerny è abbastanza noiosa, ma anche gli altri interventi non riescono a mantenere alta l’attenzione: gli applausi in sala sembrano poco convinti e più che sui contenuti si tende a focalizzarsi sulla lentezza con cui questi vengono espressi.

Con l’arrivo sul palco di Ahmed parte una carrellata impressionante di titoli indie, tra nuove IP di rilievo come Rime (molto simile ad ICO), Everybody’s Gone to the Rapture, Helldivers, Resogun, Volume, a sequel di titoli di successo come Hotline Miami 2: Wrong Number e remake di titoli del passato (Shadow of the Beast). Ma i trailer scorrono su schermo ad un ritmo schizzofrenico, troppo brevi per permettere di apprezzare il titolo mostrato e per risvegliare gli spettatori dal fiume di parole di Michael Denny.

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Così persino l’annuncio di nuove IP in lavorazione presso team eccezionali come Naughty Dog, Media Molecule e Santa Monica Studio, raggiungono in sordina la platea, che a stento si scuote per qualche timido applauso. Dire qualche parola di più su almeno uno di questi titoli avrebbe certamente dato un altro peso alla conferenza, ma Sony non aggiunge altro e si va avanti.

Si parla ancora di Infamous: Second Son, Drive Club, Killzone: Shadow Fall e Knack. The Order 1886? Non viene nominato, anche se è stato uno dei giochi che aveva suscitato più curiosità durante la conferenza E3 di Los Angeles.

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Arriva invece ancora una volta, dopo una parentesi sulle funzionalità social e video della console, Assassin’s Creed IV: Black Flag: gameplay con remote play su PlayStation Vita e annuncio di un DLC esclusivo per PlayStation 4 con protagonista Aveline (eroina di Assassin’s Creed: Liberation).

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Siamo quindi al momento dei titoli third party e non può certo mancare Watch Dogs: Ubisoft annuncia un film basato sul titolo in collaborazione su Sony e un’ora di gameplay aggiuntivo esclusivo per PS4. Sony annuncia poi l’arrivo su PlayStation 4 di Minecraft e, in esclusiva per console, di War Thunder.

Siamo quasi alla fine, ma c’è ancora il tempo per annunciare che su alcuni titoli cross-gen (confermati Assassin’s Creed IV: Black Flag, Watch Dogs, Call of Duty: Ghosts e Battlefield 4) ci sarà uno sconto significativo per chi ha acquistato anche la versione PlayStation 3 del gioco.

Dulcis in fundo come pronosticato, in chiusura di conferenza ecco l’annuncio più atteso, la data di uscita della console: 15 Novembre in Nord America, 29 Novembre in Europa. Ben quindici giorni di ritardo per l’uscita europea non sono proprio il massimo se decidi di annunciare la data di uscita di PlayStation 4 durante la fiera più importante del vecchio continente, ma che ci piaccia o no questo è quanto è stato reso noto durante la conferenza della casa nipponica.

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Conclusioni

La conferenza Sony non è stato di certo l’evento più scoppiettante dell’anno e, pur non discostandosi troppo da quanto visto all’E3, non riesce ad avere lo stesso impatto emotivo avuto a Los Angeles: eppure non sono mancate le nuove IP e gli spunti interessanti, dai price cut di PS3 e PS Vita, ai nuovi titoli Indie e l’annuncio della data di uscita di PS4. Ma, a differenza di quanto accaduto due mesi fa, Microsoft si è guardata bene dall’offrire il fianco ai commenti di scherno della rivale, presentandosi in Germania con una line-up di rilievo ed una conferenza che ha lasciato nel pubblico molte sensazioni positive (almeno fino a ieri pomeriggio, ndr).

Anche la line-up non introduce novità entusiasmanti a quanto già visto nei mesi scorsi, nè annunciando titoli nuovi dei grossi studios associati a Sony (Media Molecule, Naughty Dog, Santa Monica), né portando novità riguardo a giochi interessanti ma poco approfonditi finora come The Order 1886. Abbiamo visto gli stessi giochi che vediamo ormai da mesi in trailer e filmati di gameplay e ormai non possono certo entusiasmarci come la prima volta.

Insomma, senza gli assist della concorrenza e senza un cavallo di battaglia potente come i 100€ di meno rispetto a Xbox One (un dato di fatto che ormai non emoziona più spettatori e utenti), Sony confeziona un evento al limite della sufficienza, gestito male tanto nei tempi scenici quanto nella regia televisiva, tenuto a galla solo da alcuni giochi indipendenti davvero promettenti; la conferenza non viene aiutata nemmeno dall’importante annuncio della release date della next-gen, visto un ritardo difficile da digerire per quel mercato che più di ogni altro ha risollevato le sorti di PlayStation 3 negli ultimi anni.



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