Recensione Puppeteer


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La storia di Puppeteer comincia come la più antica delle fiabe:

C’era una volta una bellissima Regina che governava in pace sulla Luna; dal suo enorme castello bianco regnava su foreste, laghi, oceani e giardini e da lassù, con fare benevolo, controllava che i sogni dei bambini sulla terra fossero sempre sereni e gioiosi. Ma un giorno il terribile Orso nero, invidioso del suo potere e della benevolenza che la bella Regina della Luna suscitava sui suoi sudditi, la tradì rubando e distruggendo la preziosa gemma lunare, fonte del suo straordinario potere. Autoproclamatosi sovrano, il feroce Re Orso impose la sua anima nera e fece sprofondare il Regno della Luna  nelle tenebre e nella disperazione. Per governare affidò il controllo delle province lunari a 12 generali a cui consegnò un frammento della gemma lunare, capace di dare un enorme potere a chiunque la possedesse. Rapì inoltre i bambini dalla terra trasformandoli in Larve, suoi schiavi o in marionette. Proprio una di queste a cui egli stesso aveva mangiato la testa, si rivelò essere l’inizio dei suoi guai.

Nei panni di Kùtaro, sgangherata marionetta senza testa, e con l’aiuto della strega Ezma Potts del gatto Ying Yang e della fatina Picarina, ci metteremo alla ricerca dei frammenti della gemma lunare, gli unici in grado di ristabilire la pace sul Regno della Luna e farci tornare a casa sulla nostra terra.

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PRO


CONTRO

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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