Cosa rende grande un eroe se non la sua arma?
Versione testata Nintendo 3DS.
Evil Lord: il Male incombe su NPC e aspiranti eroi
La firma di Yoshiyuki Hirai potrebbe essere una delle motivazioni di questo ritardo: a differenza dei suoi ben più illustri colleghi, in pochi sanno chi sia questo comico giapponese dalle nostre parti, mentre un po’ di notorietà in più ha il duo America Zarigani di cui Hirai fa parte (doppiaggio di Ni No Kuni, ndr). Fatto sta che Weapon Shop de Omasse risente moltissimo della vena comica del suo autore, che riesce a creare un RPG originale mettendo alla berlina tutti i classici clichè dei giochi di ruolo di stampo orientale (e non solo).
L’idea alla base del gioco è quella di dar voce a chi di solito riveste un ruolo silenzioso all’interno dei delicati equilibri tra Bene e Male, a coloro che, grazie alle loro abilità, sono chiamati a trasformare un NPC qualunque nell’eroe celebrato per secoli dalle leggende: gli armaioli. La particolare prospettiva adottata in Weapon Shop è infatti quella di un giovane apprendista che è riuscito a convincere il proprio maestro a rinnovare il proprio negozio, offrendo un moderno servizio di noleggio armi che possa venire incontro alle esigenze anche dell’aspirante eroe più squattrinato (in periodo di crisi anche gli eroi hanno bisogno d’aiuto a quanto pare). Scopo del giocatore sarà dunque quello di creare delle armi adatte a qualunque personaggio ne faccia richiesta, considerandone abilità, preferenze e tipologie di nemici da affrontare; più adatta al personaggio sarà l’arma creata, maggiori saranno le probabilità di successo della missione e, di conseguenza, quelle di riavere indietro l’arma e di ricevere il nostro compenso; se l’NPC dovesse venire sconfitto, al contrario, l’arma sarebbe persa per sempre ed il nostro cliente sarà libero di non pagarci (anzi, sicuramente non ci pagherà!).
Il gameplay, nelle fasi di attività, sfrutta elementi marcatamente di stampo rhythmn game, con il processo di creazione delle armi che avviene toccando a tempo di musica il touchscreen del nostro Nintendo 3DS per modellare il metallo incandescente a colpi di martello. Durante tale processo sarà importante non solo mettere alla prova la tenuta del nostro schermo inferiore, ma anche tenere sempre sotto controllo la temperatura del metallo e, all’occorrenza, spostare la nostra bozza di arma per colpire delle zone fuori visuale che altrimenti ci impedirebbero di ultimare il nostro capolavoro. L’altra fase di gioco, invece, quella in cui dovremo accogliere e servire i clienti, consiste nel ricevere le richieste degli “eroi”, ordinare le materie prime e lavorare duro affinché il nostro negozio raggiunga un livello di reputazione sempre maggiore che permetta di attirare nuovi NPC e di creare armi sempre più potenti.
Per evitare equivoci ci teniamo a sottolineare che, preso a piccole dosi, Weapon Shop de Omasse sa regalare soddisfazioni anche a chi non è affatto un fan di JRPG e, soprattutto, ai detrattori di questo genere. Durante le lunghe sessioni, invece, il titolo mostra tutti i limiti di un sistema di creazione che diventa presto monotono e di NPC generici troppo generici, per i quali ci stuferemo ben presto di forgiare armi a ripetizione: vederli arrivare in negozio con la pretesa di trovare subito disponibile nella nostra collezione l’arma più adatta a loro e alla loro missione diventa presto una seccatura, anche perché capiterà spesso che costoro finiscano per perdere anche alcune delle nostre armi migliori (fortunatamente potremo sempre rifiutarci di affittare loro delle armi se vediamo che non ne vale la pena). In questo senso la struttura della trama per giornate lavorative fornisce un valido supporto al tempo di gioco consigliato per ogni sessione: procedere per massimo tre giorni consecutivi potrebbe essere il miglior modo, almeno secondo il nostro parere, per godere a pieno una trama divertente e non priva di spunti interessanti, che permetterà di fare la conoscenza di sette aspiranti eroi dalla spiccata personalità nell’attesa che giunga il fatidico momento del ritorno del Signore del Male. Solo allora potremo scoprire chi di loro avrà la stoffa del vero eroe.
Una trattazione a parte merita, infine, lo strumento che permette di seguire passo dopo passo le gesta dei nostri clienti e delle armi loro affidate: il Grindcast. Ultimo ritrovato tecnologico nel campo del noleggio di oggetti, questa eccezionale invenzione ci consente di avere un feed immediato e continuo della situazione dei personaggi che stanno sostenendo una quest equipaggiati con una nostra arma; questo elemento social (molto simile a Twitter, con tanto di onnipresenti hastag) è probabilmente una delle trovate più interessanti e affascinanti all’interno di un gioco che, per poco meno di 8 euro (7,99€ il prezzo s
u eShop), è in grado di regalare a chi vorrà cimentarsi in sfide sempre più ardue una longevità potenzialmente senza limiti.
Commento finale
Weapon Shop de Omasse è un Rhythm RPG ironico e dotato di una narrativa originale, che offre uno spaccato irriverente di uno dei generi più conservatori del panorama videoludico. Purtroppo un sistema di gioco presto monotono e una “playlist” di qualità poco più che sufficiente e troppo ristretta ne fanno un titolo più di nicchia di quanto meriterebbe di essere, in parte vanificando anche un lungo e buonissimo lavoro di localizzazione (mai facile quando si tratta di “tradurre la comicità”), che attraverso la lingua inglese avrebbe potuto rendere il gioco di Harai accessibile ad un pubblico occidentale abbastanza vasto.
Adatto solo a pochi eletti, ci sentiamo di consigliarlo a chi ama (e a chi odia) i JRPG e a chiunque abbia trovato interessanti gli elementi messi in risalto nel corso di questa nostra analisi.
Pro | Contro |
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– Storia divertente e caratterizzazione ottima dei personaggi
– Un mondo lontano ma non troppo grazie al Grindcast
– Buona localizzazione inglese
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– Gameplay che può stancare presto
– Musiche non indimenticabili
– Scarsa varietà di missioni per gli NPC
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Voto Globale: 70 |