Recensione Castlevania: Lords of Shadow 2

Non chiamatelo più Gabriel Belmont.

Versione testata PlayStation 3

Castlevania : Lords of Shadow 2 è un sequel convenzionale. Nonostante il titolo, però, non è un sequel diretto del primo capitolo, ma il terzo pezzo di una trilogia e, pur avendo un “2” nel titolo, aspira ad andare oltre. Per chiudere la loro particolare visione dell’universo Castlevania, quelli di MercurySteam, infatti, non hanno voluto ripetere la formula del primo o creare un “sequel diretto e prevedibile”. La base è quella del franchise, quindi combattimento ed esplorazione, ma sono stati aggiunti cambiamenti che differenziano molto quest’ultimo capitolo dai due precedenti e che scopriremo insieme.

Il primo capitolo ha sorpreso il giocatore con un ritorno alle origini della serie, sia dal punto di vista della storia sia dalla struttura stessa del gioco, un avventura puramente lineare. Successivamente, Mirror of Fate, la seconda parte per 3DS, ha preso la formula del suo predecessore e l’ha modificata per supportare la console portatile Nintendo; allo stesso tempo ha adattato l’idea di Castlevania derivante dalla firma di Koji Igarashi, dove era più importante l’esplorazione del castello. Fin qui è possibile vedere una progressione logica in cui la stessa tradizione della serie e la visione particolare di MercurySteam fossero andate di pari passo fino all’ultimo capitolo. Per l’occasione, Enric Alvarez e il suo team hanno dovuto affrontare una dura prova senza il supporto di Hideo Kojima (che ha partecipato allo sviluppo del primo capitolo), trovandosi di fronte il non facile compito di continuare a scrivere la storia di Castlevania.

Lords of Shadow 2 si presenta come il capitolo con più carattere nella trilogia, il più rischioso naturalmente, ma anche il più irregolare. Sia lo scenario in cui è ambientata la storia, a metà strada tra passato e giorni nostri, sia il fatto che il protagonista del gioco sia Dracula sono elementi interessanti, ma non sembra tutto ben amalgamato. Mentre il suo sistema di combattimento rimane in buona forma, poi, le missioni furtive sono offuscate dalle nuove meccaniche di gioco e, nonostante la buona volontà di creare un mondo più connesso, la struttura e il ritmo con cui si sviluppano la storia sono questioni che sarebbero potute essere affrontate in modo migliore. Non manca un intenso lavoro a livello artistico che caratterizza le produzioni di questo studio, né il desiderio di offrire tantissimi contenuti, come la durata dell’avventura stessa, che vi porterà via almeno 20 ore della vostra vita.

 
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Tante novità, ma male inserite

Dopo un prologo che funge da tutorial, la storia comincia dove ci ha lasciato il finale a sorpresa del primo Lords of Shadow, dove Gabriel Belmont è diventato lui stesso il principe delle tenebre. Debole e arrabbiato, il protagonista trascina la sua maledizione come una punizione e solo la promessa di una vecchia conoscenza porterà la parola fine a questo calvario dell’immortalità in cambio della fine di Satana e dei suoi seguaci. Dopo un avvio che cerca di impressionare, ben presto arriva il momento di cominciare a prendere il controllo di un Dracula indebolito e assetato di sangue.

Si cominciano subito a vedere le vere novità di questa release, tra le quali va messo in evidenza uno scenario di gioco più aperto rispetto alla prima avventura di Gabriel Belmont. Non siamo lontani da un sandbox, ma la maggiore ampiezza del mondo di gioco non è supportata da una storia che inciti l’esplorazione, soprattutto nelle fasi iniziali. La sensazione di essere in un mondo connesso aumenta però con il procedere della storia e in questo senso la telecamera libera si rivela una grande aggiunta che non solo ben si adatta alla componente esplorativa, ma aiuta anche nei combattimenti.

Epppure, anche se lo scenario è più complesso, la struttura di gioco rimane la stessa del primo capitolo, rivelandosi un po’ più lineare rispetto a quanto ci saremmo aspettati. In ogni missione ci sono sempre delle linee guida da seguire: uccidendo tutti i nemici o risolvendo i vari puzzle si passerà alla stanza successiva, dove si potranno esplorare le varie aree per trovare collezionabili in grado di aumentare la nostra barra della salute o della magia; mai niente di così importante, come armi o oggetti unici, da spingerci a rimanere troppo in una sola area.

La struttura di Lords of Shadow 2 collega le diverse aree da tempi di caricamento nascosti che migliorano la continuità dell’esperienza, ma quando compaiono i momenti di azione furtiva, sicuramente l’aspetto più controverso del gioco, il gameplay crolla drasticamente. In questi frangenti di gioco Dracula deve mantenere un basso profilo per non essere visto da una guardia che gli farebbe fare una brutta fine, sfruttando alcuni dei suoi poteri (lancio di pipistrelli o trasformazione in topo, per esempio). Queste scene sono una variante dei puzzle che abbiamo visto in Lords of Shadow, un elemento il cui scopo è quello di dare varietà al gioco ma il cui utilizzo non viene mai calibrato a dovere. 

Poche nuove meccaniche di gioco sulla base del primo

La base del sistema di combattimento è lo stesso del primo capitolo e, ancora una volta, il gioco presta particolare attenzione ai contrattacchi e ai movimenti evasivi. Studiare le dinamiche di attacco per ogni nemico è fondamentale e la maggior parte delle volte dovremmo aprire il menu per vedere le abilità più efficaci da usare, le quali si andranno a sbloccare con i punti esperienza che rilasceranno i nemici. A questo proposito è interessante la possibilità di abilitare la visualizzazione dei danni di ogni attacco nel menu delle opzioni, che aiutano a controllare l’efficacia di ogni attacco.

Ci sarebbe piaciuta l’aggiunta di un sistema di punteggio, qualcosa che sicuramente avrebbe giustificato il ritorno del giocatore nelle aree già superate, oltre all’attivazione del classico ” Nuovo Gioco +” che si sblocca alla fine della prima storia, ma purtroppo non è presente.

Il gameplay raggiunge il proprio apice durante le boss-fight, un altro classico di Castlevania che torna ad essere molto presente in questo nuovo titolo. Non mancano alcuni scontri con vecchie conoscenze come Medusa o la Morte stessa con la sua immancabile falce. In queste battaglie, Lords of Shadow 2 non solo sfrutta le tipiche sequenze di QTE(che possono essere disattivate), ma crea sempre anche un minigioco specifico per l’occasione.

Realizzazione tecnica di buon livello, colonna sonora eccelsa

Come ogni Castlevania, l’aspetto artistico dietro ognuno dei capitoli è sempre magnifico, e Lords of Shadow 2 non fa eccezione. Anche in questo caso è particolarmente sorprendente il livello di dettaglio sulla scena, con le strutture e le varie attività che emanano un’originalità inpressionante derivante dagli artisti provenienti dallo studio di Madrid. Per quanto riguarda il design dei personaggi risultano tutti abbastanza buoni, tranne alcuni dei secondari che mancano di qualche pixel. Le creature mostruose, soprattutto quelle in versione femminile che sembrano fatte apposta per adolescenti con gli ormoni sopra le stelle (qua ci vorrebbe un bel meme di Mr. Bean), e quelle che popolano la città gotica in cui il gioco è ambientato sono state riprese soprattutto dal vecchio capitolo con qualche nuova apparizione realizzata in maniera molto realistica.

Il gioco si muove fluido in ogni momento con qualche rallentamento appena percepibile. E’ presente, tuttavia, un fastidioso “effetto pixel” che si forma sia nelle sezioni cinematiche sia durante i combattimenti, quando appaiono nebbia o altri eff
etti particellari: per quanto sia un espediente tecnico molto utilizzato, che permette un caricamento più rapido inserendo prima delle texture in bassa risoluzione, la sua presenza risulta comunque poco gradevole. Per il resto, il titolo offre una finitura tecnica alla pari di molti recenti multipiattaforma di fine generazione, pur risultando lontano dal livello giochi al top come Grand Theft Auto 5 o The Last of Us, i quali hanno offerto un’espressività dei personaggi non paragonabile a quella presente in Lords of Shadow 2.  

Il compositore Oscar Araujo, responsabile della colonna sonora di questo titolo, ha realizzato un’opera che calza a pennello al titolo Konami: ci dispiace che la saga sia terminata, e con essa la carriera nel mondo videoludico di Araujo, soprattutto perchè il livello dei suoi componimenti è stato veramente eccelso. Ci sono infatti tanti brani degni di nota che suonano durante intensi combattimenti o mentre si percorrono le vie della città. Unico difetto in questo senso è piuttosto il sound design del gioco, poiché manca un sistema dinamico in grado di adattare la colonna sonora a ogni situazione aggiungendo o rimuovendo gli strumenti e cambiando ritmo secondo la scena; soprattutto per questo in alcune scene le musiche non sembrano adattarsi perfettamente alla situazione.

castlevania2

Commento finale

Castlevania : Lords of Shadow 2 non è solo il più audace dei tre capitoli, ma anche il più irregolare. Sembra che la trilogia creata da MercurySteam abbia seguito lo stesso percorso sfortunato del protagonista e che molte delle nuove funzionalità aggiunte in questa terza parte abbiano fatto più male che bene. Sebbene si sia trovato a crescere su piattaforme sempre più obsolete, Lords of Shadow risulta comunque un gioco in grado di offrire abbondanza di contenuti, un sistema di combattimento solido e alcuni valori di produzione notevoli, che restano importanti nonostante un modo videoludico in continua evoluzione.

Pro Contro 
– Buona realizzazione tecnica
– Colonna sonora d’eccezione
– Non tutto funziona come dovrebbe
– Doppiaggio dimenticabile
  Voto Globale: 80 
 
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