Le terre di Tamriel ritornano in grande stile.
Versione testata: PC.
A 20 anni dall’avvio di una delle saghe videoludiche più apprezzate di sempre, il mondo dei MMORPG (Massive Multiplayer Online Role-Playing Game) viene scosso da un arrivo che fino all’anno scorso avremmo potuto sospettare soltanto divagando di parecchio con i pensieri: The Elder Scrolls Online.
Ad oggi creare un titolo con forti elementi distintivi, di qualità apprezzabile, se non eccelsa, soprattutto pronto a una vendita di massa e quindi capace di fornire ore e ore di intrattenimento non è cosa semplice. Per un videogioco che deve puntare a fare del multiplayer il suo senso della vita, la cosa diventa ancora più complicata, poiché le meccaniche si differenziano parecchio dal Single Player e ovviamente l’offerta deve essere convincente e necessariamente di qualità già dal primo respiro.
Se non avete dimestichezza con la saga TES potete farvi un giro in rete e recuperare decine di righe di informazione. Noi abbiamo avuto l’occasione di mettere le mani su un’edizione particolare chiamata “Anthology” che in un cofanetto molto originale raccoglie tutti gli episodi della saga rilasciati nel corso di questi venti anni. Potete visionarne il nostro speciale qui.
Tornando a noi, un videogioco only multiplayer deve a oggi confrontarsi con dei mostri sacri in grado di seppellire ogni sogno di gloria degli sviluppatori che puntano a offrire poco o nulla d’innovativo. Ed è in questo solco di dubbio, di difficoltà e anche di speranza che The Elder Scrolls Online affonda orgogliosamente le sue radici. Ad affrontare uno sviluppo avviato nel 2007 sono stati i ragazzi di ZeniMax Studios Online coordinati da Bethesda Softworks. Il lavoro sul gioco quindi è andato di pari passo con quello di Skyrim da cui mutua molte delle qualità positive e parte dell’interfaccia grafica. Un lavoro mastodontico, interessante e coinvolgente che però è stato posto in difficoltà da una spada di Damocle affilatissima sempre poggiata sulla testa e portafogli del publisher: l’innovazione. Nel settore, senza dilungarci, abbiamo giochi come Diablo III, World of Warcraft e tanti altri che hanno fatto storia e scuola. Inserirsi in questo settore a testa bassa o con un prodotto debole può essere un passo falso. Il dubbio va sciolto da subito, perché TES Online è un MMORPG che di cose da dire ne ha tante e possiamo già anticiparvi che la sfida colta dagli sviluppatori, cioè quella dell’innovazione e la creazione di un prodotto solido e interessante è stata vinta.
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Guerrieri senz’anima
Il titolo non è un multiplayer privo di un filo narrativo e che genera un’accozzaglia di quest sparse su un’enorme mappa per farci livellare il personaggio, e successivamente confrontare con decine e decine di colleghi affamati di gloria. Sarebbe stato un colpo basso per acquirenti ma stesso per gli sviluppatori che hanno creato per anni una trama così fitta e ricca di sfumature degna della trilogia del Signore degli Anelli. TES Online riprende perfettamente le vicende che fino ad ora abbiamo vissuto in singolo. In verità, la storia non è un seguito di Skyrim, cronologicamente parlando, ma un prequel che ci lascia vivere il mondo di 1.000 anni prima di quello di Oblivion (2006) e Skyrim (2011) periodo storico chiamato “L’era degli eroi”. Prima di procedere però è doveroso fare una brevissima introduzione al mondo di TES per i neofiti o chi vuole ripassare un po’ di storia fantasy.
Il mondo di TES è diviso in alcuni piani di esistenza. Quello denominato Aetherius (Sovengarde) è il regno dove gli Dei e le anime dei defunti vivono in sintonia avvolti da un’atmosfera quasi angelica e che ben eleva a leggenda le vicende dei combattenti più eroici che hanno fatto della loro vita una vera e propria opera d’arte. Mundus è invece il piano dove otto pianeti sono stati creati dagli Dei chiamati Daedra. Tra questi spicca “Nirn” che possiede un sole chiamato “Magnus” e due lune: Masser e Secunda. In Nirn vi sono vari continenti e tra questi Tamriel, l’insieme dei regni dove le vicende di The Elder Scrolls prendono vita. Al di sotto abbiamo invece il vuoto, il nulla, l’Oblivion appunto. Nell’Oblivion 16 principi Daedra hanno preso possesso di una parte e allestito secondo la loro fantasia un piano in cui le anime dannate o catturate vengono immerse in una vita che tende all’infernale. In verità non stiamo parlando di un vero e proprio inferno perché alcuni principi daedrici fanno vivere ai propri seguaci mortali vite paradisiache però avvolte da una forma di schiavitù. Giocare a Oblivion per approfondire è doveroso.
Uno di questi principi è Molag Bal, nostro antagonista in TES Online. Egli è il padre dei vampiri, dio della brutalità e principe della dominazione e schiavitù. Ha intenzione di attaccare e conquistare tutta Tamriel, incominciando dalla Città Imperiale per assoggettare ogni essere vivente. Si fa aiutare da Mannimarco, un negromante che inganna i suoi seguaci ed è fedelissimo al suo padrone. TES online s’incastra qui. Tutto inizia in un periodo storico politicamente difficile chiamato “Interregno” cioè “Tra i regni” in cui Tamriel è divisa in 3 grandi fazioni che durante il gioco si danno battaglia per conquistare il trono di Ruby e difenderlo da Molag Bal. La linea imperiale è spezzata e i fuochi di drago spenti, questi servono per accumulare una potente fonte magica per separare il mondo dell’Oblivion da Mundus. Purtroppo, con i fuochi spenti, Molag Bal approfitta del momento di debolezza per generare le Ancore Oscure che si aprono sul mondo facendo fuoriuscire decine di nemici pronti a banchettare con le anime degli sfortunati. Meccanismo simile per quanto concerne i portali di Oblivion visti in TES IV .
Il personaggio che andremo a incarnare è un viaggiatore sfortunato che viene catturato da Mannimarco insieme a tanti altri. Viene condotto a un altare dove è parte di un sacrificio e derubato della sua anima. Dopo la morte viene relegato in uno dei piani dell’Oblivion.
Gameplay parte I
Una volta completato il sacrificio verremo relegati in una prigione di uno dei regni dell’Oblivion dove alcun mortale ha possibilità di tornare in Mundus senza il sacrificio di un altro.
All’inizio saremo quindi, da tradizione, dei perfetti sconosciuti relegati in una prigione. Qui si aprirà un editor per la creazione del personaggio. Le possibilità di personalizzazione sono numerose ma non brillano di originalità e anzi, per certi versi rendono i personaggi simili tra loro. Dopo l’aspetto e il nome del nostro avatar andranno scelte la razza e la classe. Per la razza dobbiamo dire che Bretoni, Redguard e Orchi si riuniscono nell’alleanza denominata “Daggerfall Covenant”, i Nord, Argoniani ed Elfi oscuri “Nell’Ebonheart Pact” e Elfi Alti, Elfi dei boschi e Khajiit “Nell’Aldmeri Dominion”. Scegliendo una di queste razze verremo automaticamente assegnati all’alleanza di riferimento, ma chi acquista la “Imperial Edition” non solo potrà sfruttare una nuova classe, quella imperiale appunto; ma anche aggirare la scelta obbligata dell’alleanza, nonché avere un cavallo gratuito a disposizione da subito. Dopo di ciò andrà selezionata la classe che stabilisce alcune peculiarità: Dragonknight, Nightblade, Sorcerer e Templar. Nonostante la scelta della classe, nel successivo livellamento del personaggio con conseguenti skill che andranno limate, il rischio di creare un personaggio sbagliato, o meglio dire “sbilanciato” sono molto basse, visto che è soltanto durante i nostri viaggi che svilupperemo davvero il nostro personaggio.
A questo punto ci apparirà in visione “Il Profeta” con cui condivideremo gran parte della storia principale e ci farà capire che non siamo dei poveri sfortunati, ma delle persone speciali nominate persino nelle Elder Scrolls: le leggendarie pergamene che raccontano eventi futuri in maniera molto dettagliata. Dopo aver appreso immediatamente i comandi di base dovremo scappare via affrontando qualche scheletro e prendendo confidenza con un sistema di dialogo molto semplice che punta a darci informazioni secche e ad accennare a storie di vita dei personaggi. Nulla in pieno stile GDR dove attraverso i dialoghi s’inseriscono significati intrinsechi da sviscerare poi; il tutto, dal combattimento, dialogo e al movimento, è semplificato per un approccio rapidissimo.
Durante la nostra rocambolesca fuga, verremo a conoscenza del piano di Molag Bal per la conquista di Tamriel. Infine, a compiere il sacrificio per lasciarci andare via dall’Oblivion sarà una donna, futura compagna di avventure. Tornati all’aria fresca, a seconda della nostra fazione scelta inizieremo le missioni nei rispettivi regni.
Il Profeta apparirà di nuovo per segnalarci la sua disposizione a incontrarci soltanto più in là nella trama e in un luogo sicuro, segno che la storia principale è forte e punta all’evoluzione del personaggio. Da qui saremo completamente soli.
Gasati come non mai, durante la nostra prova abbiamo ignorato un passaggio da consigliarvi caldamente da fare subito: lo studio dell’interfaccia grafica. Infatti ESO esaurisce il tutorial per i concetti di base e il resto lo lascia all’intuizione oppure alla sezione “Aiuto” che si richiama da tastiera. Chi non ha mai giocato un TES oppure un MMORPG può sentirsi spaesato nonostante l’intuitività sia spinta al massimo.
Con il tasto “I” si accedere all’inventario dove sono raccolti tutti gli oggetti divisi per categoria che andremo a collezionare fino al limite massimo che all’aumentare di livello aumenta di conseguenza. Con il tasto “C” si apre la finestra Character che raccoglie le informazioni di base del personaggio e ci permette di distribuire dei punti per aumentare Magica, Energia e Stamina accumulabili a ogni Level-Up. Infine “M” è dedicato all’enorme mappa di gioco, ma guardando in alto lo schermo, indipendentemente dai tasti premuti potremo accedere alle altre finestre con un click del mouse. In basso avremo degli slot per inserire gli attacchi combo da usare in combattimento e oggetti a consumo rapido (pozioni) e a sinistra una bella chat window dove condividere imprecazioni e flirt con altri giocatori.
In alto, durante il cammino, abbiamo visibile la bussola che ci segnalerà i punti d’interesse e quelli che inseriremo noi per raggiungere determinati luoghi, in pieno stile Skyrim.
Riguardo il mondo di gioco dobbiamo ammettere che è enorme, ricco di contenuti, personaggi e ovviamente nemici. Nei regni d’appartenenza avremo quest e nemici da un livello 1 fino a 20 il che non rende dura la vita ai novelli guerrieri ma neanche troppo facile. Per accedere alle province di Cyrodiil dove c’è lo scontro con altri giocatori nelle rispettive fazioni dobbiamo attendere il raggiungimento del livello 10 con la conseguente nostra scelta di una campagna nel menù di gioco. Soltanto a questo punto potremo lasciare le terre d’origine per immergerci in epici scontri. In giro per il mondo affronteremo quest che non si distaccano da schemi semplici come il recupero di oggetti, bonifica di zone, raggiungimento di alcuni dungeon e avanscoperta. Niente di complicato e soprattutto eccessivamente impegnativo nella sua struttura, ma se affronteremo una missione che implica nemici di livello elevato, la necessità di farci aiutare dagli altri giocatori si farà viva e vibrante, pena una morte rapidissima.
Altro insegnamento: livellare il personaggio. Per aumentare di livello è intuitivo pensare alla risoluzione di quest, combattimento, crafting e raccolta oggetti, niente di più giusto. Il personaggio accumula due tipologie di punti. Una ci serve per aumentare Stamina, Energia e Magica (mana) pena morte rapida anche a causa di un lupo solitario. Poi l’altra tipologia ci serve per sbloccare delle abilità atte a migliorare il combattimento e aggiungere tecniche, indispensabili per sopravvivere con nemici multipli; queste si differenziano per categoria e allestiscono le meccaniche di combattimento di base che dopo un po’ risulteranno insufficienti. Come detto prima, la classe e la razza non influenzano eccessivamente lo sviluppo del personaggio che in campo, andando avanti nella storia, riceverà i giusti imput per aumentare di livello, dopodiché saremo noi a distribuire i punti e ad affinare un’abilità rispetto a un’altra. La crescita del personaggio è meditata, lenta e nella sua struttura molto semplice, segno che una delle paure della fase beta scompare definitivamente.
Durante il nostro viaggio di lavoro da svolgere ne avremo parecchio. Potremo immergerci nel commercio con personaggi ad hoc oppure i giocatori stesso che incontreremo lungo il cammino. Il Crafting, che va dalla costruzione di armi alla preparazione di vestiario e quindi armature. L’unione con gilde formate da altri giocatori oppure gilde presenti nel gioco (guerrieri, maghi) o tutte e due le tipologie all’unisono. Creare gruppi di giocatori per affrontare quest diluendo la difficoltà. Aiutare altri giocatori pur non appartenendo a un determinato gruppo: insomma, per non elencarvi la maestosità e varietà del titolo che attraverso una visuale sia in terza che in prima persona rasenta la piena soddisfazione dei più svariati gusti, vi consigliamo di provare di vostra mano il gioco e metabolizzare il tutto lentamente. TES è un titolo che va gustato in tutte le sue sfaccettature e che non possono esaurirsi in poche ore di gioco.
Riprendendo, c’è da dire che il personaggio essendo immortale, al momento della sconfitta viene lasciato in una fase di stasi. In questa potremo aspettare che un altro giocatore ci resusciti usando una gemma dell’anima; usarne una nostra, oppure, se privi verremo relegati all’altere più vicino a noi.
Gli altari costituiscono un punto focale del titolo che oltre alla resurrezione sono dedicati al fast travel (prezzo in oro da pagare). D’estrema importanza nel PvP nella provincia di Cyrodiil che vi racconteremo tra poco.
Gameplay Parte II: Welcome in Cyrodiil
Raggiunto il fatidico livello 10 verremo salutati da un simpatico messaggio che ci spiega come da ora in poi potremo andare a farci ammazzare nelle vastissime terre che hanno fatto da sfondo, con un tono e forma diversa, al già nominato TES IV. Per accedere a Cyrodiil bisogna entrare nel menù e scegliere una campagna. Le campagne sono “compagnie” formate da alcuni giocatori e
che si dividono per nome e ovviamente evoluzione, cioè se una delle tre alleanze sta vincendo o perdendo, quindi una volta scelta una potremo teletrasportarci in Cyrodiil e continuare la campagna con i nostri compagni di merenda.
Qui le cose cambiano. I combattimenti con i nemici sono intensi e ovviamente incontrare giocatori di livello superiore può rappresentare un pericolo. La mappa è suddivisa in tre grandi sezioni che fanno capo alle rispettive fazioni. Ognuna di esse ha dei punti di controllo che possono essere attaccati e conquistati per sottrarre terreno. Tra i vari punti di controllo ci si sposta o a piedi o tramite teletrasporto con gli altari (ce ne sono anche altri per ritornare alla propria terra d’origine). Potranno esserci assegnate quest che vanno dal combattimento diretto o attacco di una fonte di supporto del nemico e così via. Per accedere alla Città Imperiale è necessario raggiungere il livello 50 e quindi avere un personaggio che sfoggia tutte le sue capacità al massimo. Fino ad ora abbiamo avuto modo di incontrare fugacemente soltanto un Kajiit di livello 35 che ci ha spezzato le gambine in 2 colpi di ascia; per il resto, nonostante la massiccia presenza di giocatori in rete è ancora presto per assaggiare PvP degni di nota sul diario perché TES è ancora giovane.
Tecnica fantasy.
Tecnicamente il titolo è molto valido ma non fa gridare al miracolo. Graficamente parlando il motore grafico fa il suo mestiere e grazie ad alcuni effetti di luce e bilanciamento dei colori dà un forte tono a tutto il mondo di gioco che beneficia di un level design di ottima fattura. Non siamo di fronte a Skyrim ma a dirla tutta la grafica passa in secondo piano quando ci si immerge nel vivo delle battaglie. Per quanto riguarda l’audio, TES Online prende spunto dalle colonne sonore di Skyrim e Oblivion offrendoci un piacevole mix pronto a farci versare qualche lacrima nostalgica. L’atmosfera è impregnata di note ed effetti sonori suscitanti le più varie emozioni. Anche qui il comparto fa il suo mestiere senza però rasentare un livello d’eccezione. Nota dolente sono le animazioni dei personaggi che risultano un po’ in certe e in alcuni ambiti legnose. In alcuni combattimenti riceveremo danni senza aver subito colpi oppure nonostante siamo fuori dal raggio d’azione del nemico, segno che una maggiore pulizia in questo ambito è necessaria per completare la rifinitura. Per quanto riguarda il discorso di stabilità, non abbiamo superato al ribasso la soglia dei 40 FPS in situazioni calde. Purtroppo però, di glitch e alcuni bug ne abbiamo incontrati un po’ durante il nostro viaggio e spesso minano la qualità del gioco perché intaccano direttamente il gameplay. Nel complesso TES Online è già molto apprezzabile ma soltanto con i tempo e una maggiore assistenza tecnica potremo apprezzare il pieno potenziale del titolo che non può essere espresso in poche ore di gioco, poche ore di vita, e una breve chiacchierata come questa.
Se dovesse servirvi una mano a giudicare la vostra configurazione PC/Mac per un futuro acquisto del gioco inseriamo di seguito i requisiti di sistema ufficiali per far girare TES Online:
Requisiti PC Raccomandati:
Sistema Operativo: Windows 7 64-bit oppure Windows 8 64-bit
Processore: Quad Core 2.3GHz o equivalente
Memoria: 4GB
Hard Disk: 60GB di spazio libero
Scheda Video: Direct X 11 con 2GB di RAM (NVIDIA® GeForce® 560 Ti / ATI Radeon™ 6950 or better)
Processore: Intel® i5
Scheda Video: NVIDIA® GeForce® GT 650M oppure ATI™ Radeon™ HD 5770 o migliore
Memoria: 4GB Ram
Hard Disk: 60GB
Supporto: DVD-ROM
Commento finale
The Elder Scrolls Online è una scommessa vinta. Il titolo è compatto, con un level design di tutto punto; ricco di contenuti, di azione, quest e piccole storie raccontate attraverso il sistema di dialogo. Il livellamento del personaggio è buono e punta alla meditazione e distribuzione dei punti più che un mero aumento di determinate statistiche. 30 GB di contenuto sono giustificabili per la maestosità del titolo che attraverso il motore grafico sprigiona colori intensi e location degne delle più aspre battaglie viste fino ad ora al cinema. La regione di Cyrodiil la fa da padrone per le fazioni che si danno battaglia senza sosta. Soltanto nei mesi a venire potremo pesare nuovamente il titolo e giudicarne l’evoluzione ma per ora abbiamo recepito abbastanza per trarne un giudizio: non siamo di fronte al MMORPG 2.0, ma neanche al cospetto di un titolo di poco conto; portarsi dietro il nome “The Elder Scrolls” è una grande responsabilità ma anche un’assicurazione sulla qualità complessiva del progetto. Abbiamo giudicato il titolo in base i nostri soliti parametri ma oltre il voto sarà soltanto l’esperienza dei prossimi mesi ad accompagnare con i feedback gli sviluppatori per portare in alto un’ottima base.
Pro | Contro |
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– Enorme e ricco di contenuti;
– Buon sistema di Level-Up;
– Il background della saga si fa sentire.
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– Qualche bug di troppo;
– Alcune animazioni incerte.
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Voto Globale: 86 |