Tra leggi e FPS moderni, una lunga chiacchierata.
Dalle pagine web di Gamespot Pete Hines fa emergere dettagli interessanti sull’atteso Wolfenstein: The New Order, FPS ambientato in un ucronia dove i Nazisti hanno vinto la guerra. In arrivo il 20 maggio su PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360 e PC, queste dichiarazioni pungono un poco il mondo dei videogames. Censure, idee per il gamedesign ed altre cose, il tutto si rivela una piacevola intervista. Cominciamo dall’inizio, ovvero l’assenza di ogni riferimento al Nazismo
“I tedeschi sono abbastanza permalosi e quindi i Nazisti sono semplicemente chiamati “Il Regime”. Sono abbastanza sicuro che questo sia il primo titolo della serie che viene rilasciato in Germania ma è totalmente privo dei contenuti che attualmente sono banditi in terra tedesca. Non parlo solo dei nomi, ma anche di immagini e simili. Certo, i nemici appaiono comunque come ‘Ariani” ed hanno un accento tedesco, ma per il resto beh, abbiamo rispettato le leggi vigenti”
Hines poi si getta sulla visione del multiplayer
“Per un sacco di publisher probabilmente è una situazione scomoda [non inserire il multiplayer], ma gli standard di Bethesda sono sempre stati orientati per il single player. Giochi come Fallout 3, Skyrim, Dishonored, Evil Within, Wolfenstein hanno solo ed esclusivamente gameplay solitari. Noi crediamo che se il multiplayer è parte integrante del tuo progetto va bene inserirlo, ma in caso contrario no. Bisognerebbe smettere di cavalcare certe onde. In ultimo, Machine Games conosce bene il singleplayer. Questo titolo è esattamente quello che noi volevamo creare e non abbiamo mai discusso sul multiplayer”
Infine, secondo Hines, la parte più bella di un videogioco e ciò che vogliono i videogiocatori stessi è il singleplayer. Ha elogiato i Naughty Dog per The Last Of Us, affermando che sono stati i soldi meglio spesi nell’ultimo anno ma di non aver toccato la parte multiplayer
