L’internet dei rischi.
È l’Inghilterra a lanciare il dibattito. Dall’anno scorso sono state attuate misure di sicurezza per rendere la navigazione web più sicura e potenzialmente meno dannosa per i bambini. Attraverso dei tool specifici si è riusciti a creare una lista di siti pericolosi (porno per la maggiore) riuscendoli a rendere non più accessibili ai navigatori inglesi.
Ma il sistema di censura, rammenta qualcuno, è andato ben oltre, bloccando anche siti di torrent e altri che non rientrano direttamente nella categoria pericolosa.
Il sistema di censura della rete è un argomento già trattato da anni e che in determinate inclinazioni (Iran e Cina) ha vincolato l’accesso a internet e la libertà di navigazione a controlli davvero invasivi. Nell’occhio del ciclone oggi vi sono anche i Social Network (Facebook non è accessibile ovunque) e si discute, a livello governativo se sia giusto ampliare la lista di siti dannosi anche a categorie solamente “potenziali” tagliando la visibilità all’utenza.
