E’ il secondo caso dall’inizio dell’anno.
“Overdose” da videogiochi. Questa la causa del decesso di un uomo taiwanese di 32 anni, morto il 17 gennaio scorso per attacco cardiaco.
L’uomo, appassionato di videogiochi online tanto da dormire alla sua postazione in un internet café, era conosciuto da tutti con il suo soprannome, Hsieh, e non era nuovo alle lunghe maratone di gaming: “Quando era stanco – dicono i gestori del locale – dormiva a faccia in giù sul tavolo o si accasciava sulla sedia. Per questo all’inizio non ci siamo preoccupati delle sue condizioni, non era la prima volta che giocava per giorni consecutivi.”
Ma stavolta, dopo tre giorni di fila, il cuore di Hsieh non ha retto e lo staff, così abituato alla sua presenza, si è accorto dell’assenza di attività respiratoria quando ormai era troppo tardi. Il personale ospedaliero ha così potuto solo costatarne il decesso per arresto cardiaco, causato da intensa e prolungata attività videoludica.
Le autorità, alle prese con un caso simile già il 1° gennaio, quando morì un 38enne, avvisano: è pericoloso giocare troppo a lungo senza pause, occorre “alzarsi e fare un giro almeno ogni due ore di computer gaming”.
La polizia è stata poi molto colpita dal distacco mostrato dagli altri gamers in entrambi i casi del 2015: “Siamo entrati per isolare il tavolo e raccogliere le prove – ha detto un poliziotto – Solo allora i clienti del locale si sono accorti che qualcuno era morto, ma hanno continuato a giocare. Siamo rimasti sconcertati dalla loro indifferenza.”