Recensione Elliot Quest

Una lotta contro una maledizione.

Versione testata Wii U.

Precedentemente lanciato su PC e da poco arrivato su Wii U, Elliot Quest è un divertente e punitivo action-game bi-dimensionale figlio della vecchia scuola degli anni ’90; il titolo arriva dai messicani Ansimuz Games e già dalle premesse sembra essere un buon titolo capace di intrattenere anche il giocatore più esigente con un semplice e soddisfacente sistema di gioco che saprà reattivamente rispondere agli input del giocatore di turno la cui abilità sarà in grado di decretare l’avanzamento della nostra avventura. Piuttosto che parlarne a grandi linee, però, procediamo ad analizzarne i vari aspetti.

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Volevo morire, ma sono ancora in vita

Alla base di Elliot Quest vi è un semplice ma quanto mai efficace background del personaggio principale: Elliot è un giovane uomo che, in seguito alla morte della moglie, cade in depressione e cerca di porre fine alla propria vita, senza successo. Elliot è infatti immortale: non importa in che modo scelga di morire, tornerà sempre in vita poichè è vittima di una rara maledizione per cui l’unico modo che avrà per potersi liberare di questo gravoso fardello di immortalità è sconfiggere un potente demone. Tuttavia la maledizione oltre a donargli l’immortalità lo sta trasformando in un demone pertanto la sua sarà una lotta contro il tempo.

Ci troveremo dunque ad esplorare diverse ambientazioni, a sconfiggere diversi boss ed infine a raggiungere il nostro obiettivo 1finale in un crescendo narrativo a dir poco perfetto.

Una solida ispirazione

Gli stessi sviluppatori ammettono di aver preso ispirazione dal passato nella creazione di Elliot Quest, ed uno dei titoli che ha fornito maggiore ispirazione nella creazione del titolo è Zelda II: Adventure of Link, secondo capitolo della saga di The Legend of Zelda che, per la prima volta nella serie, ha preferito un approccio bi-dimensionale in stile action alla solita visuale a volo d’aquila, adottato nel primo capitolo della serie (e mai più abbandonato nei titoli successivi in 2d).

Tramite il nostro controller ci troveremo dunque a scorrere orizzontalmente e verticalmente all’interno degli scenari proposti, affronteremo puzzle e fasi platforming e sconfiggendo i nemici che ci si porranno contro, saremo in grado di ottenere punti esperienza che ci aiuteranno a far crescere le nostre abilità, fornendoci diversi bonus aggiuntivi; saremo in grado di ottenere denaro ed acquistare pozioni il tutto mentre tramite il nostro Gamepad ci addentreremo nel pericoloso mondo di gioco tenendo sotto contorllo la nostra mappa tramite lo schermo secondario. Elliot Quest sfrutta il gamepad in maniera efficiente anche per la gestione dell’inventario, evitando il tedioso processo di apertura dello stesso sullo schermo principale.

Anche dal punto di vista del gameplay, pur non offrendo molte opzioni, Elliot Quest si dimostra piuttosto solido e come già chiarito nel paragrafo d’apertura di questa recensione, siamo sicuri che anche i più esigenti giocatori riusciranno ad esserne soddisfati, vista la semplicità e la reattività dei comandi.

Fascino ad 8-bit2

Anche dal punto di vista tecnico Elliot Quest prende ispirazione dalle opere del passato e ci rirpropone scenari e sprite bi-dimensionali ad 8-bit, con semplici ma efficaci strutture ed una palette cromatica limitatissima ma che riesce comunque ad esprimere un certo fascino, un effetto nostalgia che difficilmente riuscirà a far storcere il naso.

Dal punto di vista sonoro, a nostro avviso, il gioco pecca molto e non nascondiamo che ci siamo più volte ritrovati ad abbassare il volume durante le nostre sessioni di gioco, poichè cominciava a diventare invadente e fastidioso nella ripetitività dei brani che ci venivano proposti.

Commento finale

Elliot Quest è sicuramente un gioco valido, ha dalla sua ha una convolgente storia e un semplice ma appagante sistema di gioco; tuttavia pecca a nostro avviso dal punto di vista tecnico: se graficamente in una operazione nostalgia che tanto piace ai giocatori moderni, il titolo riesce a rievocare le atmosfere e le sensazione delle prime produzioni anni ’90, dal punto di vista sonoro, l’audio risulta sin troppo invadente fino al punto da risultare fastidioso nella sua ripetitività. Che siate alla ricerca di un valido action game bi-dimensionale di chiara ispirazione retrò, oppure del prossimo titolo da sbranare in attesa di un’uscita di spessore, questo è il titolo che fa per voi, a patto che siate disposti a disattivare l’audio del vostro dispositivo.

Pro Contro 
– Semplice sistema di gioco, intuitivo ed appagante
– Storia breve ma coinvolgente
– Affascinante stile ad 8-bit
– Sonoramente peccaminoso
– Potrebbe diventare frustrante
  Voto Globale: 70
 
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