Kingdom Come Deliverance, potrebbe essere una bella sorpresa

Un RPG che fa dell’esplorazione e dei combattimenti la sua arma vincente.

Alla Gamescom ho avuto modo di incontrare i ragazzi del team di sviluppo Warhorse i quali oltre ad avermi illustrato le caratteristiche peculiari sulle quali si basa Kingdom Come Deliverance, hanno mostrato anche alcuni spezzoni in game. Partiamo dal presupposto che il gioco si pone come un titolo che fa del realismo la sua arma principale, distaccandosi da tutti gli altri del medesimo genere, quindi da quella componente prettamente Fantasy che li caratterizza ma bensì basando il tutto su quanto è stato il periodo Medievale.

Un ulteriore elemento che sicuramente potrà risultare davvero interessante è la possibilità di poter liberamente esplorare la mappa di gioco, che sebbene non risulti essere particolarmente grande per quanto riguarda le dimensioni, permetterà di poter quindi interagire a livello ambientale con svariati elementi e personaggi.

Con ogni certezza l’elemento che più mi ha colpito è stato il Combat System del gioco che non riprende semplicemente le modalità vistesi nei vari Skyrim o Elder Scrools ma bensì attraverso un duro e approfondito lavoro di ricerca, soprattutto reso possibile grazie ai libri del tempo, ha permesso al team di realizzare un sistema di combattimento che forse fino ad oggi non si era ancora visto in un gioco. Sostanzialmente la filosofia alla base dei combattimenti è che senza un’adeguata preparazione allo scontro e soprattutto senza una giusta protezione è quasi impossibile vincere lo scontro con l’avversario; nel momento in cui si va a sfoderare la spada, il mirino diventerà una sorta di croce direzionale che permetterà di decidere dove e come si vuole attaccare il nemico, ad esempio se si spinge verso il basso si colpiranno le gambe dell’avversario se invece si colpisce verso l’alto, l’attacco sarà indirzzato verso le spalle dello stesso. Fino a quando però il fendente non verrà difatti indirizzato, avremo modo di modificare la nostra decisione iniziale e quindi trarre così in inganno l’avversario. Situazione pressochè analoga è in fase difensiva in cui dovremo prestare molta attenzione ai movimenti del nostro nemico e al momento giusto premere i tasti per scansare l’attacco. Naturalmente le animazioni e le combinazioni di tasti per eseguire un attacco o per difendersi sono tante e quindi ci vorrà un po’ di tempo per riuscire a padroneggiarle correttamente. Alla base dell’ìntero sistema vi è la barra della Stamina, ovvero qualora dovesse essere compiuto uno sforzo eccessivo essa si esaurirà rapidamente e il nostro prode “contadino” resterà facilmente in balia dell’avversario. In definitiva per quanto riguarda il sistema di combattimento avremo modo di scegliere fra 3 differenti attacchi (Hack, Slash e Stab), 5 differenti classi di armi, 6 zone di attacco, dozzine di combo diverse fra loro e svariati modi di bloccare l’attacco avversario.

Il team di sviluppo naturalmente ha deciso di dare una sorta di nuova impronta anche al sistema di movimento o meglio alla possibilità di cavalcare il nostro fedele destriero (anche se quanto mostratomi non mi ha permesso di capire se effettivamente il modello di cavalcata sia diverso da quanto vistosi in altri giochi), sarà possibile interagire con i personaggi che si incontreranno durante l’avventura, quindi ci sarà un sistema di risposte in simil Skyrim e talvolta potrebbero presentarsi situazioni impreviste come ad esempio un villaggio che sta andando a fuoco in cui dovremo aiutare i soldati feriti.

In definitiva questo è quanto ho appresso circa Kingdom Come Deliverance, un gioco che sicuramente non sarà affatto banale che permetterà di completare le diverse quest in modo diverso e mai lineare che ci farà immergere in combattimenti al limite del realismo e che puntando anche sull’Open World e sull’eplorazione sfrenata dei luoghi circostanti potrebbe davvero rappresentare un titolo nuovo.

Il gioco uscirà su XBOX One, PlayStation 4 e PC nell’estate del 2016!

 

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