Recensione Assassin's Creed Chronicles India

Amore e vendetta.

Versione testata Xbox One.

Dopo quasi nove mesi di attesa, torna Assassin’s Creed Chronicles che, proprio come Syndicate e la serie regolare, vede il secondo capitolo della serie spin-off ambientato nel XIX secolo. Stavolta però la vicenda si svolge in India, precisamente nell’anno 1841. Con anche la versione retail ormai prossima all’uscita (l’arrivo nei negozi è previsto per il 9 febbraio 2016 insieme al terzo capitolo, Russia), siamo pronti a scoprire cosa ci aspetta nel caldo subcontinente indiano.

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Il diamante maledetto

In Assassin’s Creed Chronicles: India il giocatore veste i panni dell’assassino Arbaaz Mir, un orfano adottato e addestrato da Hamid, il mentore della Confraternita. Nel mezzo della guerra tra l’impero Sikh e la compagnia delle Indie orientali, il giovane assassino è alle prese con un potente manufatto, il diamante Koh-i-Noor, con i soliti Templari, ma anche con una storia di amore e vendette che finirà immancabilmente per interferire con la sua missione. Arbaaz si muove tra palazzi imperiali e fortezze straniere, alla ricerca dei frutti dell’Eden, della scatola di Ezio e, inaspettatamente, anche dei templi della Prima Civilizzazione. La storia scorre senza grosse interruzioni nelle circa cinque ore della campagna principale, mentre il racconto dell’antefatto della vicenda viene affidato a quattordici rotoli da recuperare negli scrigni nascosti all’interno delle dieci sequenze di gioco. Senza allontanarsi troppo dallo stile già visto in Assassin’s Creed Chronicles: China, il secondo capitolo non manca però di introdurre alcune meccaniche interessanti. Il giocatore ritrova così l’ibrido tra due e tre dimensioni che permette spostamenti bidimensionali tra i diversi piani su cui sono poste le ambientazioni. Fin da subito è facile ritrovare confidenza con i movimenti a cui ha abituato anche la serie principale, con salti, arrampicate e parkour sempre molto presenti. Rimane una cerca lentezza nella risposta ai comandi dovuta alle animazioni e qualche indecisione nel controllo dei movimenti, che male si sposa con la forte componente platform dei livelli. In questo modo ci si trova a sperimentare un po’ di frustrazione a causa di un salto non riuscito per pochi millimetri o dell’errato controllo di un movimento, che porta Arbaaz a cadere da un piattaforma senza un reale motivo. Di contro il gioco offre meccaniche stealth molto curate e sicuramente più impegnative di quelle a cui ci ha abituati la serie principale. Pur senza proporre un livello di sfida elevatissimo, Chronicles India garantisce infatti una buona interazione con l’ambiente circostante e con i nemici, che vanno studiati, aggirati e uccisi sfruttando i tanti approcci a disposizione del giocatore. L’assassino può infatti scegliere di usare non solo la spada e la sua specifica versione a tre punte della lama celata, ma anche una serie di gadget in parte originali: ai già noti pugnali da lancio utili ad attirare l’attenzione dei Templari, al dardo da corda e alla capacità di fischiare, Arbaaz aggiunge le bombe fumogene e il Chakram, un disco affilato che può tornare utile in molte circostanze. Assassinii in volo, da un nascondiglio, sfruttando il dardo o un lampadario sono sempre ben accetti, ma ogni sequenza può essere affrontata anche senza uccidere nessuno. Ad ogni checkpoint il giocatore riceve infatti un punteggio basato sul proprio stile di gioco, che permette di valorizzare approcci diversi e di ottenere nuovi potenziamenti. Ad aggiungere ulteriore varietà al gameplay si aggiungono anche una serie di glitch del sistema di memoria genetica Helix, che permettono di rallentare il tempo, risultare invisibili e di sfruttare altre piccole falle nel sistema a proprio vantaggio.

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Tra elefanti e tigri.

La rigiocabilità in Assassin’s Creed Chronicles: India è garantita da due livelli di difficoltà aggiuntivi che si sbloccano alla fine della prima run di gioco, le cosiddette modalità Plus e Plus Difficile. Quest’utlima prevede, tra le altre cose, anche l’assenza del cono che rivela fin dove può vedere un nemico e l’utilizzo di una barra della vita ridotta, che privilegia fortemente l’utilizzo di un approccio furtivo. Anche in queste modalità l’intelligenza artificiale è risultata però piuttosto basilare, non aiutata da alcune limitazioni come l’impossibilità di arrampicarsi o di scendere da una sporgenza. Sono presenti anche una manciata di sfide utili a perfezionare il proprio stile di gioco, che si dividono in tre categorie: Raccolte, Contratti e Assassinii. Purtroppo non sono molte, ma i limiti di tempo fissati nelle prove impongono una precisione pressoché chirurgica nello svolgimento degli incarichi e per questo non sarà affatto facile completarle al cento per cento. Nelle sfide però sono del tutto assenti quei begli scenari che accompagnano tutte le sequenze principali, specialmente quelle all’aperto e all’interno dei giardini reali, qui sostituiti da texture scarne tipiche dei programmi di addestramento Abstergo. L’Unreal Engine fa comunque un’ottima figura nel supportare il particolare stile di disegno di questo spin-off, a metà tra Okami e Mark of the Ninja, nonostante qualche piccola incertezza nel caricamento degli ambienti più dettagliati. Grande cura è stata posta anche nella riproduzione degli animali tipici della zona, con tigri ed elefanti che non sono stati adibiti a semplici elementi della scenografia. Il comparto audio offre una colonna sonora ottima, mentre i dialoghi ambientali risultano al contrario un po’ troppo ripetitivi. Manca, infine, il doppiaggio in italiano, con la localizzazione nella nostra lingua affidata ai sottotitoli.

Commento finale

Assassin’s Creed Chronicles India continua a proporre ambientazioni ed esperimenti interessanti per una serie che negli ultimi anni sta forse facendo un po’ fatica a ritrovare la propria strada. Con una maggior precisione nei controlli il pacchetto sarebbe potuto essere ancora più interessante, ma nonostante qualche difetto questo secondo episodio del nuovo spin-off Ubisoft è sicuramente un platform valido, che garantisce contenuti di discreta qualità ad un prezzo adeguato alle ore di gioco offerte. 

Pro Contro 
– Molto più stealth della serie regolare
– Buona rigiocabilità
– Ambientazioni curate
– Controlli non sempre precisi
– Intelligenza artificiale poco convincente

– Manca il doppiaggio in italiano

  Voto Globale: 75 
 
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