Recensione Ratchet & Clank

Degno ritorno di una saga storica.

Versione testata: PlayStation 4.

A distanza di quattordici anni dal primo gioco della saga, Insomniac Games ci propone quello che è un reboot del primo memorabile capitolo. E’ innegabile che nel lontano 2002 la saga del lombax e del robodifetto avesse lasciato dei segni indelebili nella memoria dei giocatori e del mondo videoludico: assieme al suo “gemello” targato Naughty Dog, Jak and Daxter, i due titoli hanno infatti rimodellato il concetto di genere platform. Il genere pur non soffrendo dal punto di vista commerciale e della qualità complessiva, aveva cominciato a diventare ripetitivo, mancando agli altri titoli del tempo quel coraggio di rinnovare e portare qualcosa di nuovo che è proprio delle due software house citate. Grazie a queste due saghe, infatti, il mondo dei plaftorm ha beneficiato di una ventata di aria fresca, tornando a livelli piuttosto alti di originalità e sperimentazione. Dopo questa breve “lezione di antologia”, passiamo alla vera e propria recensione del nuovo Ratchet & Clank.

{media load=media,id=10927,width=853,align=center,display=inline} 

Dove è iniziato tutto

Il nuovo videogioco di Insomniac Games riprende appieno la trama del primo capitolo, naturalmente apportando migliorie e narrando l’origine dei protagonisti della serie. La storia verrà introdotta tramite una sorta di flashback raccontato dal grande capitano Qwark, che spiega il modo in cui il lombax meccanico di un’officina, Ratchet, ha incontrato il robodifetto Clank, nato nelle fabbriche del malvagio Drek, principale antagonista del gioco. Al giocatore verrà data la possibilità di vivere la trama principale in modo lineare (con una durata stimata tra le 8 e le 10 ore) oppure svolgere anche missioni secondarie ed esplorare le varie ambientazioni in cerca di collezionabili. Il duo dovrà quindi superare una serie di peripezie per poi entrar a far parte dei ranger galattici, così da poter sventare i piani di conquista dell’universo del crudele Drek e dei suoi alleati. Il tutto, poi, sarà condito da una comicità a dir poco ben riuscita che vi strapperà più di un semplice sorriso, a tal punto da poter considerare questo elemento uno degli elementi più rilevanti nella valutazione finale del prodotto.

Dinamico, coinvolgente e rinnovato

Così come per la trama, anche il gameplay vanta qualche rivisitazione soprattutto per renderlo il più “moderno” possibile, garantendo una maggiore fruibilità anche a chi si avvicina per la prima volta alla serie. Questo non significa che il gioco sia completamente diverso dai predecessori, anzi il titolo ne riprende i lati migliori e li modernizza assicurando nuovamente un gameplay diretto e tendenzialmente veloce, senza mai essere noioso o ridondante. Andando più nello specifico, il gioco mette a disposizione una buona quantità di armi ben diversificate tra di loro, mettendo quindi il giocatore nella condizione di dover compiere una scelta su come sfruttare al meglio una determinata bocca da fuoco e riuscendo di conseguenza a creare una sorta di necessità di adattamento all’ambiente di gioco e alle caratteristiche dei nemici. Le armi dispongono inoltre di un sistema di progressione definito albero delle abilità ad “alveare”, che vi permetterà di sviluppare le singole componenti dell’arma come l’incremento delle munizioni trasportabili, il numero di Bolt (principale moneta di gioco) lasciati dai nemici una volta uccisi e la cadenza di fuoco. Questi upgrade sono tutti potenziamenti sbloccabili tramite una rara moneta di gioco chiamata Raritanium, minerale reperibile in luoghi secondari o nascosti delle mappe.

Come accennato prima, altra interessante novità è l’introduzione degli oggetti collezionabili che vi permetteranno di lanciarvi in interessanti fasi di esplorazione che allungheranno significativamente la longevità del titolo. A far da contraltare all’introduzione appena citata è doveroso precisare che il titolo ha ricevuto anche un discreto taglio di contenuti, infatti alcuni livelli presenti nell’originale sono stati “sfoltiti”; tuttavia, anche con questa “mozzatura” il gioco è veramente di buona fattura e si potrebbe persino dire che rappresenti una sorta di rinascita di un sottotipo di platform che ormai stava sempre più sprofondando negli angoli più dimenticati dai giocatori.

RC 1 

Un grosso passo avanti

Dal pundo di vista tecnico il gioco dimostra di essere al passo con i tempi, con texture in alta definizione in quasi ogni poligono del gioco e con un frame rate più solido del metallo, migliorando di conseguenza l’esperienza di questa nuova esclusiva Sony. Per quanto riguarda il design non c’è molto da dire: lo stile è rimasto pressapoco quello di un tempo, con qualche ovvia modifica dovuta alla modernizazzione di cui abbiamo parlato prima.

Il comparto sonoro del gioco è ben realizzato, con tracce dal ritmo più acceso durante le fasi d’azione e più rilassanti in quelle d’esplorazione, garantendo una coniugazione ottima di gameplay e comparto audio. Sempre rimanendo in tema, non si può tralasciare l’ottimo doppiaggio in italiano, del tutto credibile ed inerente ai personaggi, come ad esempio il capitano Qwark, probabilmente il personaggio meglio doppiato dell’intero gioco, che ha mantenuto il suo storico doppiatore con una voce dai toni bassi tipica degli eroi dei cartoon.  

Commento finale

Ratchet & Clank è un gioco variegato, diretto e coinvolgente. Il titolo è grado di offrire al pubblico degli appassionati qualcosa che dovrebbe essere alla base di ogni videogame di un qualche valore: la voglia di puro divertimento. In un periodo dove il videogioco tende sempre più ad essere cinematografico e poco interattivo, Isomniac, con il reboot di Ratchet & Clank, torna anche agli albori del genere, con un titolo che al primo posto mette il divertimento. Siamo di fronte alla risurrezione del platform anni 2000 anche sulle piattaforme Sony, un tempo in diretta concorrenza con la regina dei platform Nintendo, ed ora più concentrata su giochi dai contenuti “maturi” offerti ad un pubblico troppo giovane per apprezzare il divertimento delle piccole cose? Ai posteri l’ardua sentenza, nel frattempo però se amate i platform non lasciatevi sfuggire l’ultimo titolo della rediviva Isomniac Games.

Pro Contro 

Il piacevole ritorno di una delle saghe videoludiche più amate di sempre
– Resa tecnica da applauso 
– Gameplay ben riuscito
– Variegato e divertente
– Soffre di un taglio di contenuti rispetto all’originale capitolo
– Scontri in alcuni casi un po’ troppo caotici
  Voto Globale: 85 
 
{vsig}games/sony/RatchetClank/Recensione{/vsig}



PRO


CONTRO

Rispondi

Ultimi Articoli

Related articles