Road to the Final.
Ormai ci siamo quasi: fra poco più di 40 giorni prenderà il via la quindicesima edizione degli Europei di Calcio che, a quasi un ventennio dalla straordinaria edizione di France ’98 che incoronò i Blues di Zinedine Zidane quale 6° Nazionale a vincere la “Coupe du Monde” da ospitante, verranno disputati nuovamente in terra Transalpina.
Gli appassionati di videogiochi calcistici, o meglio di Pro Evolution Soccer 2016, hanno in “anteprima” l’occasione di guidare la propria nazionale alla conquista, sebbene soltanto virtualmente, della Coppa Henri Delaunay (dal nome del suo inventore).
Konami, a differenza di Electronic Arts quando disponeva dei diritti in esclusiva della competizione, ha deciso di offrire ai propri fans, possessori di una copia di PES 2016, la possibilità di giocare al corposo DLC in maniera totalmente gratuita, mentre per coloro che non possiedono una copia del gioco il prezzo di Euro 2016 in formato fisico (in una sorta di edizione GOTY contenente anche PES 2016) è di 40 euro.
Il “pacchetto” include gli aggiornamenti di tutte le rose delle squadre presenti nel gioco, migliorie relativamente ai volti di diversi calciatori, ai kit delle squadre fra i quali abbiamo l’Empoli e l’Udinese, l’introduzione dei palloni ufficiali di Euro 2016 e della UEFA Champions League, ormai “storica” esclusiva del titolo giapponese, e infine vari scarpini ufficiali fra i quali spiccano le NIKE Hypervenom Phantom II e le PUMA evoSPEED SL.
Euro 2016 mantiene inalterate tutte le caratteristiche che abbiamo sostanzialmente analizzato e riportato già nella nostra RECENSIONE, diversi mesi fa, di PES 2016; purtroppo, anche questa volta, il titolo realizzato da Konami presenta molte luci ma anche tante ombre, soprattutto per quanto riguarda delle licenze mancanti che da anni caratterizzano, in modo negativo, la serie nipponica. Ed è parecchio strano da dire trattandosi del gioco “ufficiale” degli Europei.
Le nazionali con licenza ufficiale risultano essere soltanto 15 su 24, ovvero: Francia, Italia, Germania, Galles, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Irlanda del Nord, Turchia, Islanda, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Albania e Ucraina. Quindi scordatevi la Svezia e soprattutto il favoritissimo Belgio che, dobbiamo dirlo, anche in FIFA 16 non presenta alcuna licenza ufficiale.
Un vero peccato per quanti, come me, speravano di avere un titolo ufficiale al 101% e che invece, ancora una volta, risulta essere letteralmente castrato. Per il resto, gli elementi grafici presenti a schermo, una presentazione pre-partita quanto mai viva e davvero ben realizzata, quasi come se stessimo assistendo alla partita in diretta, il pallone e il trofeo ufficiale riescono, in parte, a sopperire alle mancanze relativamente alle licenze delle nazionali presenti nel gioco.
Accedendo quindi alla Competizione, contraddistinta da tutti i menù realizzati utilizzando i loghi e la grafica di Euro 2016, essa risulta essere ben strutturata e sostanzialmente fedele alla controparte reale, con la presenza di ben sei gironi eliminatori, ognuno composto da quattro squadre. Squadre che, naturalmente, vanno a rispecchiare i gironi sorteggiati in quel di Parigi lo scorso 12 Dicembre con la qualificazione diretta alla fase ad eliminazione diretta per le prime due squadre classificate e il ripescaggio per quanto riguarda le quattro migliori terze nazionali classificate.
“FOX Engine mostruoso”
Così come in PES 2016, anche in Euro 2016 il FOX Engine è sicuramente la caratteristica che risalta maggiormente agli occhi dei giocatori e anche di chi, di sfuggita, da uno sguardo allo schermo. Nulla da eccepire graficamente: il motore grafico risulta essere molto solido e il lavoro svolto da Konami è davvero di primissimo livello. C’è la solita presentazione nel tunnel degli spogliatoi, l’ingresso in campo classico accompagnato, per l’occasione, da coriandoli e cori festosi per accogliere al meglio i nostri beniamini, inni nazionali con ripresa di ciascun calciatore e tutta una serie di animazioni che ci catapulteranno all’interno del match.
Anche il gameplay risulta essere pressoché invariato salvo per l’aggiunta di nuove animazioni, in particolare per i portieri e per i giocatori più importanti come Cristiano Ronaldo, che in tutte le sue movenze e le esultanze risulta essere un vero e proprio “clone” della sua controparte reale. Tutto sembra funzionare piuttosto bene, i cambi di direzione risultano essere molto naturali anche se i giocatori “meno famosi” non hanno ricevuto da parte della software house giapponese la stessa meticolosa attenzione dedicata ai cosiddetti Top Players, quindi hanno la tendenza a muoversi (ancora una volta) come dei robottini.
Nota dolente, almeno ai livelli di difficoltà più bassi o comunque Normale, è data dall’Intelligenza Artificiale non sempre brillante: in più di un’occasione, anzi, è possibile conquistare calci d’angolo o recuperare palloni in maniera troppo semplicistica e conseguentemente andare in porta senza alcun problema. Aumentando il grado di difficoltà, invece, anche l’I.A. tendenzialmente gestirà meglio le azioni durante la partita, risultando talvolta anche pericolosa e un tantino ostica tessendo trame di gioco davvero buone e ragionate.
Per il resto, non cambia granché rispetto a PES 2016. Alcune migliorie sono state apportate agli inserimenti dei propri attaccanti, infatti mi è capitato spessissimo di mandare in porta il mio attaccante con sciabolate morbide o passaggi filtranti andandomi però a scontrare con il portiere, che risulta essere sempre molto reattivo e preparato ai nostri tiri. Buona la reattività dei difensori, che in situazioni di attacco avversario si comportano bene andando il più delle volte a raddoppiare il giocatore avversario in modo tale da fermare l’azione pericolosa. La fisica di gioco, invece, risulta essere ancora troppo favorevole ai giocatori più “fisicati” che, sostanzialmente, il 90% delle volte avranno la meglio.
Inoltre, la telecronaca è stata rivista e sono state aggiunte nuove frasi al duo Fabio Caressa e Luca Marcheggiani, ma nonostante ciò risulta essere sempre scialba e molto piatta, soprattutto perchè il più delle volte si andranno a ripetere sempre le medesime frasi. Anche la telecamera è stata aggiornata, non tanto per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, bensì per quanto concerne replay e situazioni che verranno praticamente riproposti durante la competizione reale il prossimo 10 Giugno.
Sicuramente la scelta di Konami di rilasciare Euro 2016 in formato gratuito è da apprezzare; il lavoro svolto non risulta essere tale da giustificare un DLC a pagamento e indubbiamente la casa nipponica ne è consapevole, per tal motivo quindi ha deciso di “premiare” i possessori di PES 2016 attraverso un aggiornamento gratuito. Euro 2016, come avrete capito, non è perfetto, anzi; ma ditemi tutto quello che volete, però Pro Evolution Soccer, grazie alle licenze ufficiali, in tal caso per gli Europei ma anche per la UEFA Europa League e la UEFA Champions League, riesce sempre a trasmetterti quel qualcosa in più che invece manca ancora ad un titolo quasi perfetto quale è FIFA 16.
Al contempo, la mancanza di ben 9 licenze ad altrettante nazionali, nonché la presenza di un solo stadio ufficiale, ovvero lo Stade de France che ospiterà la finale il 10 Luglio, fanno un tantino storcere il naso, ma chi come me, sin da bambino, è cresciuto a pane e PES, cì è più che abituato e non ne sentirà particolarmente la “mancanza”.