Orientiamoci tra televisori, 4K e HDR.
Durante il PlayStation Meeting di ieri sera, Sony ha finalmente dipanato i dubbi: la tanto vociferata PlayStation 4.5 esiste, e si chiama in realtà PlayStation 4 Pro. Di più: dal prossimo 10 Novembre possiamo già farla nostra al prezzo tutto sommato non eccessivo di 399 euro. Non presenterà esclusive, l’intento della società è offrire un’esperienza condivisa tra la “console normale” e la “console pro”. Ok, e allora a cosa serve quella nuova?
Come vi abbiamo già comunicato ieri sera, PS4 Pro è la versione potenziata dell’originale PS4, dedicata “quasi” esclusivamente agli schermi UHD 4K, sui quali Sony promette di poter giocare ad un livello grafico mai visto fino ad ora. Sì, ma “quasi”. Perchè all’occorrenza non è necessario comprare un nuovo televisore, la PS4 Pro può anche essere collegata al Full HD che avete in salotto. Talmente intelligente da saper riconoscere lo schermo a cui è collegata ed adattare da sè la risoluzione ottimale. Ancora non vi basta? Bene: è in arrivo un aggiornamento sulla PlayStation 4 normale per introdurre anche lì l’HDR. Perchè Sony, a parole, non vuole lasciare a piedi nessuno.
Cerchiamo di orientarci insieme tra questi pericolosi nomi: HDR e 4K, le novità più importanti introdotte da PlayStation 4 Pro.
Che cos’è L’HDR? E Cosa cambia dal 4K?
Quando venne rilasciata la tecnologia 3D ci si era preparati al miracolo: era il futuro, era bello, era imperdibile. Ma era anche deludente: tanto da perderne le tracce in pochi anni. Il futuro della tecnologia sui televisori di casa punta invece sui pixel: tanti pixel e di alta qualità. Il 4K è proprio questo, nella accezione più moderna di UHD, non soltanto quattro volte i pixel della risoluzione FullHD (1920×1080) ma miglioramento della qualità di immagine attraverso l’ampiamento della gamma colore.
Prendiamo ad esempio proprio l’occhio umano. Nel mondo reale vediamo i colori in un certo modo, ed è questo il punto di riferimento, determinato dalla nostra vista e dal cervello che elabora le sollecitazioni provenienti dal mondo esterno per definire una immagine come perfetta. Questa immagine perfetta elaborato dalla combinazione del più potente obiettivo e microprocessore che la storia conoscerà mai, ovvero il nostro occhio e il nostro cervello, non coincide necessariamente con quanto una fotocomera, un monitor o una tv, per quanto costosi sono in grado di riprodurre. I limiti intrinseci della tecnologia alterano in modo significante la riproduzione dell’immagine, allontanandoci sempre più dall’immagine perfetta di cui dicevamo all’inizio. Non si tratta però soltanto di una questione di pixel. Anche il nostro occhio umano ha dei limiti, ed infatti a mano a mano che ci si allontana da una immagine, il perimetro, i bordi, diventano sempre più sfocati tanto che ad una distanza già superiore ai 2.5/ 3 metri è già pressochè impossibile distinguere una immagine in 4k da una in FullHD. Ciò che invece non cambia (o almeno non in maniera così determinante a mano a mano che ci si allontana dall’immagine), probabilmente per ragioni evolutive, è la nostra percezione dei colori.
Qui arriva l’HDR, la vera rivoluzione nel campo dell’eleborazione delle immagini. High Dynamic Range, Elevata Gamma Dinamica. La mela in televisione diventa quasi la mela sul tavolo. Si tratta di un concetto che solo recentemente è entrato nella nostra vita di tutti i giorni, ma da alcuni anni ha rivoluzionato il mondo della fotografia. L’HDR in questo senso va infatti ben oltre l’Ultra HD, volendo operare una semplificazione si potrebbe dire che se l’Ultra HD aumenta semplicemente il numero dei pixel e del dettaglio visualizzato – e ciò per la vista umana è indifferente poichè già a poca distanza, gli stessi non saranno più visibili – l’HDR è nato per migliorare la qualità dei singoli pixel, offrendo uno spettro colori dinamico più ampio in grado di aumentare l’immersività dell’immagine avvicinandoci (è un eufemismo) a quello assoluto offerto dall’immagine perfetta di cui parlavamo in precedenza.
Ma quanto l’HDR è una tecnologia effettivamente sfruttabile dalla massa di giocatori consumer. Sappiamo infatti che soltanto i tv top di gamma presentati del 2015 ed una piccola fetta di quelli presentati nel 2016 sono già pronti per riprodurre, grazie ad un pannello a 10 bit, una immagine con una dinamica decisamente superiore a quella di un TV Ultra HD standard. I TV Samsung SUHD, ad esempio, i TV Sony della serie 8 e 9, i TV OLED LG presentati nel 2016 e alcuni modelli Panasonic sono tra questi, ma basterà una ricerca su Google per rendersi conto che si tratta di una tecnologia ancora acerba e estremamente costosa, che difficilmente vedremo nelle nostre case entro la fine del ciclo vitale di PlayStation PRO.
Dove ci gioco con la PlayStation 4 Pro?
PlayStation 4 Pro è più potente del modello standard, garantendo un frame rate più elevato a parità di risoluzione e una visualizzazione delle immagini migliore (su tv da svariate migliaia di euro) 4k con supporto in HDR. Ottimo, ma cosa succede se collego la mia console a un tv hd ready del 2007, un FullHD top di gamma o ad un TV 4K del 2016 da 800 euro? Un bel niente. Per godere al meglio dei vantaggi tecnici (e visivi) della nuova console devo possedere almeno una TV Ultra HD di dimensioni rilevanti (come mostrato nel grafico qui a lato). Poi, se compatibile con HDR, ancora meglio. In sostanza: se in salotto ho già un bel Ultra HD 4K HDR Ready, sono una bella persona e gioco Deus Ex: Mankind Divived a livelli impressionanti. Se invece ho un Ultra HD vecchiotto, ci gioco a livelli un po’ inferiori. Se ho un Full HD già tanto vale tenersi la vecchia PS4: no HDR, no party. Non è quindi un acquisto adatto a tutte le tasche: in mancanza del giusto device, ai 399 euro della console devo aggiungerne parecchi altri per il nuovo televisore, per una spesa che si aggira oltre sicuramente oltre i 1500 euro.
L’aggiornamento HDR della PlayStation 4 standard… ci hai provato, Sony
Se sei l’industria che sta dominando il settore console e dopo 3 anni annunci una nuova versione della PlayStation 4, un contentino a tutti gli acquirenti del primo modello non glielo dài? Ma certo che glielo dài. Ed ecco qui che magicamente arriverà un aggiornamento all’HDR anche per la PlayStation 4 standard, completamente gratuito. Ma come, l’HDR non doveva essere un’esclusiva della PlayStation 4 Pro?
E bisogna sottolineare ancora due cose. Primo: la PlayStation 4 standard, anche con l’aggiornamento HDR, non avrà la potenza base e la forza bruta di PlayStation 4 Pro. Quindi niente frame rate migliorato e niente supporto al 4K. Secondo: se l’HDR posso usarlo solo sui televisori 4k, e io a casa ho una normale tv hd a 1080 px, che me ne faccio con questo aggiornamento? Ass
olutamente nulla, dal momento che non esistono televisori fhd con supporto HDR, come abbiamo già visto.
Conclusione: l’aggiornamento sulla vecchia PlayStation 4 in teoria aggiunge il supporto HDR, in pratica non ne migliora la potenza, non introduce il 4k, non mi permette di usufruire dell’HDR stesso se non ho un tv ultra HD 4k. E allora a che serve? Traete voi le conclusioni.
Vendo la mia “vecchia” PlayStation 4 o me la tengo stretta?
La nuova PlayStation 4 Pro potrà anche attrarre con le sue promesse i fanatici dei pixel e delle alte prestazioni. Nella pratica, tuttavia, potranno trarre vantaggio della sua forza soltanto alcuni fortunati inseriti in un bacino di utenza ridotto. Il mercato è saturo: di PlayStation 4 Sony ne ha vendute a milioni. Per comprare la Pro serve un televisore da altissime prestazioni, e anche se più passano gli anni più i costi sui componenti si riducono, non tutti sono disposti a sborsare come se niente fosse una cifra aggiuntiva per comprare anche il televisore oltre la nuova console. Il tutto per un potenziamento della macchina che tra due anni sarà già superato dalla nuova PlayStation 5, vogliamo scommettere?
Ci sono due tipologie di persone che potrebbero comprare la PlayStation 4 Pro. La prima non possiede la PS4 standard, e ha un televisore Ultra HD con supporto HDR. Dovendo scegliere, spende 100 euro in più rispetto alla standard e porta a casa la Pro, usufruendone dei vantaggi. La seconda possiede già la PS4 standard. Se non ha un televisore adatto, vale la pena ricomprare la stessa console e in aggiunta anche il televisore? E se ha già il televisore, vale la pena ricomprare la stessa console per vedere meglio quello che già vede sicuramente bene con un televisore ad alte prestazioni?
Infine c’è chi non ha alcuna PlayStation e non ha il un televisore adatto all’HDR. Magari, se è intelligente, potrebbe lanciarsi sulla versione Slim, annunciata anch’essa ieri. Se davvero è un fenomeno, potrebbe farlo al primo taglio di prezzo o offerta interessante.
Voi in quale categoria rientrate?
Frame rate si, Frame rate no
Altra spiacevole notizia, venuta fuori solo a luci spente all’indomani della presentazione, è che un gran numero di giochi non usufruiranno della maggiore potenza di Playstation PRO dal punto di vista del miglioramento del framerate. Infamous Second Son e First Light, oltre allo strabiliante Mass Effect Andromeda, infatti, saranno ancorati ai 30fps sia nella versione per PlayStation tradizionale, che in quella per PlayStation PRO. Il motivo ufficiale è che si preferiranno altri aspetti, come un maggiore dettaglio e filtri particolari, certo è che in un momento in cui il framerate sembra diventato la quintessenza del gaming ad alti livelli, i 30fps appaiono come un dinosauro.
Bluray UHD: “I più realisti del re”
C’è un modo di dire che rappresenta perfettamente quanto sta accadendo con il supporto Bluray UHD. Mentre la concorrente Microsoft, con la sua Xbox One S, annuncia in pompa magna il supporto al Bluray UHD, un formato sul quale Sony guadagna enormi royalties, Sony, la compagnia che il bluray lo ha inventato e con PS3 lo ha reso di fatto lo standard per la fruizione di contenuti multimediali dell’era HD, con la sua PlayStation PRO resta indietro, escludendo il supporto all’ultra high definition dei Bluray UHD, in grado di offrire una purezza dell’immagine assoluta. Microsoft, in questo caso è stata più realista del re
I motivi? Sconosciuti e incomprensibili.
Giochi in 4K, ma è davvero così?
No, non è davvero così. La tecnologia del nuovo hardware è mossa da AMD Polaris, e consentirà di renderizzare i giochi a 4K upscalati, ma non nativi. Il tentativo alla base dell’upscaling è quello di utilizzare display ad alta risoluzione per contenuti che quella stessa alta risoluzione non la possiedono: un meccanismo che funziona via algoritmi matematici, tentando di definire la nuova disposizione dei pixel (incerta) a partire da quella primaria in risoluzione minore.
Di per sè il processo incontra notevoli difficoltà nella redistribuzione dei pixel, e gli effetti sono particolarmente visibili nei casi di televisori di grosse dimensioni: sfocatura, blur, leggere imperfezioni nella resa dell’immagine. Questo accade perchè non tutti gli algoritmi garantiscono la giusta qualità, l’interpolazione dei pixel solitamente migliora immagini a bassa risoluzione, ma la simulazione dei nuovi pixel prima inesistenti comporta sempre un costo: effetti di blurring (sfocatura), blocking e halo (alone). Problemi che devono essere gestiti da filtri, i quali a loro volta incidono su altre performance in una catena che costa la qualità finale del prodotto.
Il problema si accentua proprio laddove si tenta di portare una definizione inferiore, ma comunque molto complessa come il FullHD al 4K, poichè il numero dei pixel è decisamente maggiore (quattro volte quello di del full hd); inoltre nonostante l’upscale sia oramai diffuso e l’hardware abbia fatto passi da gigante, il problema è che i dettagli maggiori, in questo caso, non ci sono e quello che vediamo non è altro che il frutto di una interpolazione software.
La luce in fondo al tunnel
Alla fine di tutto questo viene da chiedersi, ma PlayStation 4 PRO ha qualche elemento positivo? O si tratta della solita trovata commerciale?
La risposta è si, il prezzo. Il grande merito di Sony è stato quello di aver offerto il prodotto allo stesso prezzo della PlayStation originale al lancio, rendendolo incredibilmente appetibile per chi, come tanti, ha atteso per entrare nella current gen. Per tutti gli altri utenti, tralasciando volutamente l’aspetto VR, la convenienza e il successo di PlayStation PRO dipenderanno da quanto i miglioramenti hardware della console sapranno essere sfruttati dalle software house e, paradossalmente, da quanto peggio gireranno i giochi post PS4 PRO sulla PlayStation originale. O, se volete metterla in un’altra maniera, da quanto poco saranno ottimizzati i giochi destinati a PS4. Se la differenza dovesse risultare evidente allora siamo sicuri che una buona fetta dell’utenza potrebbe decidere di compiere il passo verso la nuova mid generation. Questo però potrebbe minare il solidissimo rapporto che Sony ha saputo creare con la sua fan base dopo il lancio du eanni fa di PS4, un vero e proprio miracolo commerciale di fronte al quale i competitors rimasero a bocca aperta e che adesso, invece, ne escono rafforzati, Microsoft in primis. Del resto si sa spingere l’utenza verso un upgrade non è mai piacevole.
A partire dal prossimo anno sapremo se il nuovo corso inaugurato da Sony darà i suoi frutti. Voi cosa ne pensate?