Cavalieri, vichinghi e samurai: abbiamo provato per voi For Honor.
Versione testata PlayStation 4.
Alzi la mano chi si aspettava che le closed alpha potessero ancora stupire. Noi non ce l’aspettavamo: a dire la verità abbiamo avviato la versione di prova di For Honor, ancora grezza e lontana dall’essere completa (il gioco arriverà solo nel 2017), con calma rassegnazione, pronti a qualche assaggino di quello che sarà uno dei prossimi colpi in canna di Ubisoft. Aspettavamo qualche assaggino, ed è arrivata una portata principale.
L’action game medievale di Ubisoft, se non si è ancora capito, ci ha lasciati splendidamente sorpresi. Contenti. Anche ora che stiamo scrivendo, in verità, vorremmo tornare a giocare (dura la vita del recensore). Lungi dall’essere pronta alla prova del nove, con tanto di matchmaking che ogni tanto cadevano a pezzi e glitch grafici con cavalieri che si incastravano nei muri, For Honor è riuscito comunque a convincerci. Perchè è tecnico, solido, frenetico ed appagante: tutto insieme nello stesso momento.
Guerra!
For Honor è questo: è guerra. Lo aveva fatto capire il trailer cinematografico spaccamascella presentato all’E3 (riproposto anche nell’alpha del gioco, in apertura), lo si capisce dopo i primi cinque minuti di gioco. Il giocatore può scegliere di impersonare il Cavaliere, il Vichingo o il Samurai. Ognuno dei tre possiede statistiche e modalità di approccio differenti: il cavaliere è equilibrato, il vichingo è un centravanti di sfondamento, il samurai è veloce e letale. Si può cambiare categoria prima di ogni match, velocemente, in ogni momento. Si posson equipaggiare armi sbloccate con il loot ottenuto a fine sessione di gioco. Si sale di livello, in una progressione lenta ma costante. Ma prima di tutto: bisogna imparare le basi.
La prima parte dell’alpha consisteva proprio in questo: un tutorial di media lunghezza che ci insegna a menare fendenti, ma sopratutto a pararli. La meccanica di gioco di For Honor prevede il possesso di riflessi esemplari e di una buona dose di strategia: i nemici di gioco sono di due tipi, i soldati e gli eroi. I soldati possono essere affettati senza problemi sui campi di battaglia. Gli eroi no, sono dei veri e propri mini boss i cui punti deboli vanno studiati, analizzati e affrontati (con strizzatina d’occhio alla meccanica dei Dark Souls, ma molto semplificata). I tasti da premere non sono poi molti, ma vanno premuti bene e non a caso (non è un action come God of War: due tasti sbagliati e sei morto). Con L2 si entra in modalità “difesa” e possono essere parati i colpi nemici. Colpi che possono arrivare da destra, sinistra o dall’alto: solo parando nella direzione giusta e al momento giusto, la difesa ha la sua efficacia. Altrimenti si perde tanto sangue. Con R2 si attacca pesantemente (ma lentamente) con R1 rapidamente (ma con meno efficacia). A parte lo spostamento del personaggio con lo stick analogico, i comandi di For Honor terminano qui. E una volta terminato il tutorial sembra tutto chiaro e semplice. Ma non è così.
Qualsiasi classe di gioco scegliate di usare, vi ritroverete a misurarvi con nemici che sembrano saperla molto più lunga di voi, che si tratti di bot controllati dall’intelligenza artificiale o persone in carne ed ossa dall’altra parte del mondo. Le modalità di gioco che sono possibili provare consistono in Duello (1vs1), Mischia (4v4) e Dominio. Nella prima delle tre si affrontano due giocatori alla meglio di 5: 3 round vinti e vi portate a casa la partita (e il corpo martoriato dell’avversario). Questa modalità consiste in uno scambio di colpi micidiali in cui ad avere la meglio è il giocatore più abile: non esistono scappatoie. Servono riflessi, tecnica e tattica, e molto allenamento: ma non preclude un sacco di divertimento anche per chi è alle prime armi. Più gettonate (e frequentate online) le modalità Mischia e Dominio: nella prima 4 giocatori possono cooperare per affrontare gli avversari in arene predefinite, nella seconda si effettuano veri e propri assalti ai castelli degli avversari, distruggendo gli eserciti rivali e gli “eroi” ben più pericolosi. Se non scegliete di giocare online, ogni eroe sarà controllato dall’ IA. Ma in quel caso il 75% del divertimento è bello che andato.
Bellezza medievale
For Honor promette di offrire ore ed ore di divertimento per gli amanti degli action game supportati da un minimo di strategia. Al momento le modalità presenti sono interessanti e le classi ben bilanciate e variegate. Buono anche il comparto tecnico: benchè si tratti di un’alpha, a parte qualche glitch grafico cui si è accennato, il gioco è gradevolissimo da vedere, curato nei particolari, luminoso e curato. Anche se la versione finale non subisse aggiornamenti grafici, ci sentiremmo comuqnue soddisfatti. Qualche perplessità per le modalità di gioco: al momento sono solo tre, ma alla lunga non risulteranno stancanti? Come farà Ubisoft ad offrire la necessaria varietà? Vero è che sarà presente anche il comparto single player, ma al momento a riguardo si sa troppo poco per sbilanciarsi su dove farà pendere l’ago della bilancia.
Commento finaleFor Honor si lascia conoscere per la prima volta su sistemi di nuova generazione e, controller in mano, è una gradevolissima conoscenza, che punta a diventare un’ottima amicizia. Il gioco si dimostra appagante, tecnico, interessante, ma soprattutto divertente. I protagonisti sono carismatici e ben differenziati, le ambientazioni mostrate finora in perfetto stile medievale europeo (buona anche la credibilità delle navi vichinghe e dei samurai). Restano ancora parecchi mesi prima dell’arrivo sugli scaffali: vediamo come se la gioca Ubisoft. Le potenzialità ci sono, ma i margini di miglioramenti restano, e sono doverosi. Vi terremo aggiornati! |
Aspettative | Perplessità |
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– Tecnico e strategico…
– … ma anche rapido, violento, frenetico!
– Ambientazioni e personaggi ben caratterizzati
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– Alla lunga non stancherà?
– Tecnicamente può migliorare
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