Speciale NieR Automata

Abbiamo provato la demo e ci siamo innamorati.

Versione testata PlayStation 4.

NieR vedeva la luce sei anni fa, nel 2010 a comprarlo per PlayStation 3 e Xbox 360 saranno state si e no dieci persone in tutto. Un vero peccato, a pensarci. Già di loro gli RPJ action trapiantati in occidente vengono acquistati dalla ristretta cerchia degli adoratori del genere, quando poi lo sviluppo del titolo viene affidato ai Cavia… insomma, è venuto fuori un gioco con una trama interessantissima ma con quasi tutto il resto un da rivedere. Ed è stato rivisto. Dai Platinum Games.

NieR Automata, sequel a tutti gli effetti del primo episodio di sei anni fa, arriverà in Europa il prossimo 10 Marzo. Per convincerci a mettere qualche soldo da parte e non spendere tutto per le festività natalizie, onde poterlo acquistare il giorno dell’uscita, Square Enix (mecenate anche di questo secondo progetto) ci ha regalato una succosa demo su PlayStation 4. L’abbiamo provata per voi. Eh sì, è proprio il caso di mettere qualche soldo da parte. Adesso vi spieghiamo perchè.

Piacere, mi chiamo B2.

Non è una partita a battaglia navale, la protagonista si chiama davvero B2. B2/S2345 per l’esattezza, ma per gli amici B2 va benissimo. La storia riparte da dove si era concluso il primo capitolo, e solo il tempo ci dirà se per il giocatore questo sia o meno un limite. Perchè nella demo della storia non c’è quasi nulla. Si comincia in medias res, pronti o non pronti siete catapultati in una sorta di base di fabbricazione dei pericolosi automata, droidi da guerra, robot, qualsiasi macchina che possa fare il lavoro sporco e distruggere tutto quello che incontra sul proprio cammino. La vostra missione, ci ricorda il simpatico robottino che ci fluttua accanto, è trovare una pericolosissima arma di distruzione che dovrebbe essere nei paraggi, che si rivelerà un Gundam troppo cresciuto con lame rotanti al posto delle mani. Lungo il percorso dovrete fare fuori non pochi rottami intenzionati ad uccidervi. Ma la protagonista non è certo una povera ragazza indifesa.

B2 è una macchina da guerra che delle bella e gentile biondina ha solo le apparenze, ricordate? Armata di spade affilate e della robo-guida che le fluttua accanto, farete fuori uno dopo l’altro ogni singolo nemico sul vostro cammino. Avrete cinque minuti di tempo per imparare le basi e l’esecuzione delle combo fondamentali, poi giù a massacrare droidi. Altri cinque minuti di addestramento intensivo e imparerete anche a sfruttare il robottino per i colpi a distanza a base di proiettili. Le cose si imparano in fretta quando ne va della vostra pelle.

NieR Automata è sempre un action rpj, ma dalla demo non lo sembra per niente. Del gioco di ruolo non lascia intuire nulla. Scelta volontaria dei Platinum Game? E in effetti si ha l’impressione di avere tra le mani più un Transformers Devastation o un Bayonetta qualsiasi che un gioco che afferma espressamente di richiamarsi alle meccaniche di Final Fantasy XV. Ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze: nella demo si distrugge tutto, ma nel gioco completo, siamo pronti a metterci la mano sul fuoco, arriveranno missioni su missioni, esplorazione, albero abilità e tutti i complessi elementi di approfondimento di cui un buon RPG ha bisogno fin da subito. Semplicemente, questo primo assaggio del gioco vuole mostrare di essere qualcosa di epico. E lo fa benissimo, con tanto di “super scontro bellissimo” contro il boss finale in più parti. Quanta di questa epicità rimarrà nella versione finale? Riuscirà a non far scendere la tensione?

Ma ancora due parole su tutto il bello che abbiamo visto nell’oretta di gioco offerta dalla demo. I combattimenti frenetici, adrenalinici e al tempo stesso strategici, ad esempio. Oltre alle classiche combo che vanno padroneggiate, molto è interessante è il sistema della schivata, che permette al personaggio di proiettarsi, evitando i colpi nemici, verso una qualsiasi direzione scelta dal giocatore. Bene, utilissimo, direte voi. Ma quando avrete a schermo trenta nemici e non saprete in che direzione proiettarvi per schivare un singolo colpo, ci ripenserete. E ancora, parlando di cosa ci ha convinto: la colonna sonora. Musiche di accompagnamento semplicemente divine, per le quali tenere il volume attivo è assolutamente obbligatorio. Se avete delle cuffie, ancora meglio. E le inquadrature disorientanti e interessanti al tempo stesso: così si passa dal 3D a uno pseudo 2D e mezzo da un momento all’altro per un breve percorso in un edificio, e poi la prospettiva cambia ancora e vedrete tutto dall’alto. Non c’è un attimo che passa senza finire stupiti dalla fantasia e l’audacia della produzione. Dulcis in fundo azione in 60 stabilissimi frame al secondo, che hanno tuttavia richiesto al team di sviluppo il sacrificio di buona parte degli oggetti a schermo e dettagli grafici annessi.