Primo incontro con Velvet e compagnia.
Pronti, partenza, via: dopo dieci minuti dalla pubblicazione della demo di Tales of Berseria su PlayStation Store Europeo siamo corsi a scaricare la versione di prova del titolo. Piccolo assaggio rispetto a quello che si prospetta uno dei più interessanti RPJ dell’anno su home console, ma pur sempre un assaggio: come rifiutarlo? Al netto di qualche imperfezione tecnica e grafica, il nuovo titolo di Bandai Namco ci ha convinti. In attesa della versione definitiva, in arrivo il prossimo 27 Gennaio, vi racconteremo cosa ne pensiamo della demo gratuita che vede protagonisti Velvet e il suo strano quintetto di bizzarri personaggi al seguito.
Due scelte, due diverse portate
Tales of Berseria accompagna i giocatori in un viaggio alla scoperta di sé nel ruolo di Velvet, una ragazza dall’indole gentile che cede alla furia della collera e dell’odio in seguito a una tragedia che l’ha colpita tre anni prima rispetto alle vicende narrate nel gioco. Velvet si unirà a una ciurma di pirati alla scoperta dei mari e delle numerose isole che compongono il Sacro Impero di Midgand, dando vita a una nuova avventura. Fatto interessante: il personaggio di Velvet è stato disegnato dall’autore storico dei personaggi della serie, Mutsumi Inomata, mentre le meraviglise sequenze filmate del gioco sono ancora una volta opera del famoso studio di animazione giapponese Ufotable: le premesse per una narrazione convincente e bella da vedere ci sono tutte.
Manteniamoci ora sulla metafora degli assaggi prima della portata principale del 26 Gennaio: la demo di Tales of Berseria ci presenta due diverse portate del piatto principale, ognuna delle quali è giocabile autonomamente a prescindere dall’altra. Si tratta di una fase di gioco dedicata all’esplorazione e di una seconda indirizzata verso il combattimento: iniziando da una potrete in qualsiasi momento uscire e dedicarvi all’altra. Il fatto interessante è che il combattimento è perfettamente parte integrante della componente esplorativa, quindi a conti fatti fare comunque entrambe le cose in un dato momento.
Nella fase esplorativa ci siamo ritrovati alle prese con una porzione di mappa di gioco discretamente grande. Non è dato sapere a quanto corrisponderà del territorio del titolo complessivo, ma la location in sè ci è sembrata interessante: una sorta di confine geografico tra la pianura e una spiaggia impervia, con numerosi nemici a schermo da sconfiggere, tesori da trovare e un oggetto di gioco principale da raggiungere per compietare l’obiettivo della missione centrale. In ogni momento è possibile premere il tasto triangolo per assistere a divertenti scenette tra i personaggi di gioco. A proposito dei personaggi, siamo stati messi brutalmente di fronte a tutti e sei i protagonisti principali, senza sapere nulla di nulla di ciascuno di essi: scelta coraggiosa volta a destare l’interesse del giocatore, di cui solo parzialmente risente però la bontà delle scenette presenti (che hanno tutte la caratteristica di essere generiche).
Combattimenti in tempo reale
Il sistema di combattimento non è facile da digerire, neanche per gli amanti del genere e presenta una certa dose di complessità che promette di dare soddisfazione al giocatore solo una volta che l’avrà padroneggiato a dovere. In sè le battaglie sono rimaste simili a quelli dei classici Tales, ma non sono identiche. In questo Tales of Berseria, una volta entrati nel campo di battaglia, sarà possibile utilizzare i canonici quattro tasti Playstation per portare a termine svariati attacchi. Dal menù principale è possibile impostare quattro liste di combo, una per ognuno dei tasti, che possono poi essere combinate per portare a termine l’attacco che si vuole. In ogni momento è possibile selezionare dei personaggi di supporto che possono intervenire in battaglia, tutta incentrata sul combattimento ravvicinato corpo a corpo in tempo reale e non più sulla strategia dei turni. Ma del sistema di combattimento nel suo complesso torneremo a parlarvi nel dettaglio nella recensione completa del titolo.
Particolarmente deludente invece il comparto grafico: sembra davvero di trovarsi di fronte alla versione home console di un qualsiasi rpg giapponese a basso budget. A prescindere da modelli poligonari spogli e dall’ambientazione di gioco graficamente scarna, e animazioni in particolare lasciano a desiderare, soprattutto in quei piccoli dettagli come il movimento dei capelli, che sarebbero forse quelli che farebbero soprassedere ad una modellazione e una texturizzazione approssimativa. Non vogliamo tuttavia essere troppo duri per il momento: del resto si tratta pur sempre di una demo.
Manca poco al 26 Gennaio, e allora potremo esprimere un giudizio complessivo sul prodotto offertoci da Bandai Namco.