Giappone, samurai, demoni: affilate le katane.
Non sono solo la difficoltà e il protagonista di Nioh a incutere timore: diciamolo pure, di questo gioco tutto fa paura. Una demo intitolata “Ultima Chance” è tutto un pronostico, parla da sola. “Quell’ultima possibilità” risuona forte nella mente del giocatore sin dal tutorial. C’è davvero spazio per pochi errori nell’ultima produzione di Team Ninja, che tanto deve (e apertamente) alla serie dei Souls. Abbiamo passato un paio d’ore in compagnia di William, per provare a capire cosa dobbiamo aspettarci dal suo ormai prossimo sbarco su PlayStation 4.
Non si tratta dell’unica demo offerta da Koei Tecmo per convincere i più scettici. Già dallo scorso 23 Agosto fino al 6 Settembre i giocatori hanno avuto la possibilità di scaricare una beta su PlayStation 4 e dedicarsi a quattro livelli che saranno inclusi nella produzione finale e a un’apposita arena in cui malmenarsi fino alla morte contro orde di nemici. Il nuovo giro di boa è stato più contenuto: appena un weekend per chi aveva perso la propria opportunità la scorsa estate, a fronte di un pacchetto quasi del tutto identico. Tuttavia l’arricchimento a livello di meccaniche e dettagli, al di là dei semplici contenuti che per forza di cose non possono abbracciare l’intero gioco, è evidente: siamo di fronte a un titolo che è ormai praticamente pronto, e la nuova beta l’ha dimostrato chiaramente.
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Un Giappone oscuro, un Giappone pericoloso
Giappone, 1478-1605. Quasi un secolo e mezzo dominato dalla morte. E’ l’Epoca Sengoku, detto anche “periodo degli stati belligeranti”, tempo di guerra costante tra i tanti piccoli feudi in cui si ritrova diviso il paese. La storia di Nioh non copre l’intero periodo storico, piuttosto gli ultimi anni: è la fase più delicata della guerra intestina e un misterioso samurai dai capelli biondi, William, si trova ad attraversare il paese combattendo dei pericolosi demoni tornati sulla terra. Sono gli Yokai. Per i poco ferrati in mitologia giapponese, si tratta di demoni-umanoidi che possono essere sia buoni che cattivi. Quelli del gioco sono cattivi. E anche tanto.
Non è lecito conoscere ancora quale sarà la trama del nuovo titolo di Team Ninja, ma è lecito aspettarsi qualcosa che faccia da presupposto all’esplorazione, il più variegata possibile, di gran parte del mondo di gioco giapponese in quei tempi oscuri. Nella demo si fa riferimento ad alcuni personaggi, amici e nemici del protagonista William, che hanno delle missioni da compiere nei confronti dello Shogun o di altri personaggi. Ma il fattore dominante è uno soltanto: la presenza di nemici sull’intero territorio nipponico, dai semplici soldati dei feudi rivali ai veri e propri demoni risorti dalla tomba e tornati in Terra. Il compito di William, di qualsiasi esso sia, non sarà semplice da portare a termine. Ma il nostro “eroe” possiede a sua volte dei poteri sovrannaturali che lo aiuteranno.
Arte della spada, arte della magia
Finora praticamente tutto quanto abbiamo potuto vedere di Nioh ci ha convinto: il level design ispirato e studiato per portare il giocatore in determinati punti e subito/utilizzare l’ambiente di gioco a suo vantaggio, i bonus e segreti nascosti in ogni livello sia che si trovi all’aperto che all’interno di un labirinto, il bilanciamento della potenza dei vari nemici in base ai progressi e alla loro stazza. I cupi livelli di gioco sono disseminati di oggetti da raccogliere e punti di interessi: tra questi i santuari, capaci di fornire benedizione a William una volta che esso si sarà inginocchiato per pregare dinanzi ad essi. Si tratta di potenziamenti di varia natura, checkpoint e ripristino della salute. La direzione verso la fine di ogni livello è segnata da un sentiero più o meno evidente e regolare, che tuttavia lascia liberi i giocatori di eplorare anche tutto quello che letteralmente “vive” attorno ad esso. E’ possibile, ad esempio, finire già da un ponte e iniziare ad esplorare il letto del fiume, sempre che la caduta non si riveli fatale. E in quello stesso fiume potrebbe vivere un pericoloso spirito elementale che inizierà subito a darvi le caccia…
Vero punto di forza della produzione, e sicuramente da applausi per gli amanti dei Souls, il sistema di combattimento. Un breve tutorial (caldamente consigliato anche per gli esperti) metterà subito a proprio agio con le complesse ma solide tecniche di combattimento ad una, due mani, a distanza, ravvicinata e via dicendo. L’arma principale sarà quella “bianca”: una katana, una falce, altri tipi di lame del genere, o lance a due mani capaci di ferire più nemici contemporaneamente. Per le armi secondarie Team Ninja si è sbizzarrito: si spazia dal classico arco ai veri e propri fucili dell’epoca, rudimentali strumenti in grado di sfruttare la polvere da sparo per infliggere dalla lunga e media distanza tonnellate di danni ai nemici. Ogni arma può essere potenziata, modificata e personalizzata e salendo di livello o proseguendo nell’avventura può essere rimpiazzata da altre armi o versioni più potenti della stessa.
Per quanto riguarda il combattimento ravvicinato, particolare importanza riveste la “posa” di William: guardia completa, mezza guardia, guardia bassa sono le tre diverse modalità in cui può essere tenuta la katana del protagonista, e ognuna delle diverse posizioni influirà sul numero di danni infliti, la capacità di difendersi e la rapidità dei movimenti. Movimenti che, si tratti della difesa o degli scatti per correre via o contro i nemici, consumeranno sempre molto velocemente la barra della resistenza. E si apprenderà ben presto a proprie spese che le due barre a schermo, quella della salute e quella della stamina, si consumano con una rapidità impressionante a seconda delle combo compiute dal giocatore. L’unico modo per ripristinarle è utilizzare oggetti consumabili (per la salute) e riposarsi o realizzare determinati comandi in rapida successione (per la resistenza). L’intero sistema va accuratamente dosato, meditato e fatto proprio: il tutorial dà l’impressione di essere invincibili, ma bastano due passi fuori dal dojo per capire che le cose non stanno affatto così.
Tecnicamente parlando, la demo offriva la possibilità di scegliere tra una “modalità cinema” in cui il frame rate era meno stabile ma il colpo d’occhio più soddisfatto, e una “modalità battaglia” in cui la precedenza andava invece data alla stabilità del titolo anche a costo di sacrificare qualche dettaglio degli scenari. In entrambi i casi le prestazioni di Nioh ci sono sembrate solidissime, e la cura per la realizzazione dei dettagli a schermo, delle ambientazioni, dei paesaggi e della colonna sonora per il momento sono davvero encomiabili. Se il prodotto finale si avvicinerà anche soltanto un po’ a quanto visto nella demo, ma offrendo una quantità decisamente maggiore di divertimento, allora stiamo per ricevere su PlayStation 4 una nuova esclusiva estremamente interessante. Vedremo tra meno di un mese, con una bella recens
ione, come andrà a finire.
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