Ma Aonuma ha pensato a tutto.
Uno dei maggiori problemi delle produzioni open world, è spesso stata la poca efficacia nel riuscire a far convivere una storia avvincente con un grande mondo esplorabile liberamente. Non di rado, infatti, titoli ambientati in questi grandi universi di gioco, finiscono per diventare dispersivi e far perdere di vista la trama di gioco.
Questo è il potenziale rischio che corre anche The Legend of Zelda: Breath of the Wild, primo capitolo della storica saga ad essere strutturato come un vero e proprio open world. Un rischio consapevole, però, poiché Aonuma è certo di aver trovato il “trucco” giusto per riuscire a rendere compatibili un grande mondo di gioco con una narrativa coinvolgente e ben ritmata. “C’è un piccolo trucco che ho implementato questa volta”, le sue dichiarazioni a GameInformer. “Si tratta di un’idea che ho in mente sin da quando ho iniziato a sviluppare videogiochi circa 20 anni fa. Quindi non vedo l’ora che possiate giocarci così da scoprire questo ‘qualcosa’ che vi ho aggiunto”.
Delle dichiarazioni vaghe, ma che certamente instillano anche curiosità: secondo voi, di cosa parla Aonuma? Ricordiamo che The Legend of Zelda: Breath of the Wild uscirà il 3 marzo su Nintendo Switch e Wii U.