Recensione Motorstorm: Apocalypse


Botte, evoluzioni e nitro

Il gameplay è rimasto fedele alla serie. Pad in mano, il giocatore deve pensare a gestire il mezzo semplicemente utilizzando le leve posteriori R2 e L2 rispettivamente per accelerare e frenare (e retro marcia), sterzare a destra o sinistra con i tasti direzionali oppure con la leva analogica sinistra.

A disposizione di ogni mezzo c’è il Turbo (o Nitro che dir si voglia) da utilizzare tramite il pulsante X e capace di garantire quella spinta necessaria a superare gli avversari più lenti e tener testa a quelli più veloci. Ovviamente non bisogna abusarne. Un indicatore posto in basso a destra dello schermo avvisa sullo stato della temperatura, per cui se si eccede, il veicolo va in fiamme. Durante il tracciato è quindi importante per ogni pilota cercare le pozzanghere o getti d’acqua od ancora rampe di salto per raffreddare il veicolo, così come evitare le fonti di calore per evitare che la temperatura raggiunga subito il massimo consentito.

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Come ogni corsa clandestina sono ammesse scorrettezze, per cui utilizzando i pulsanti Quadrato e Cerchio è possibile sferrare pugni e calci se si è in sella ad una moto oppure effettuare delle sterzate brusche dal piccolo cambio di traettoria quando si è alla guida di veicoli su quattro ruote.

Le moto sono agili e permettono al giocatore di poter sfruttare anche gli spazi più angusti per infilarsi e sfuggire agli inseguitori, ma allo stesso tempo sono facili vittime se investiti da autovetture più grandi e perdono velocità quando atraversano parte del tracciato fangoso o comunque non alla portata del veicolo. Di contro i camion, come ad esempio i Tir, sono dei panzer da strada con difficoltà a sterzare ma capaci di fare stragi calpestando e sbaragliando le vetture più piccole.

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La capacità di catturare e rapire il giocatore è senza dubbio nella rapidità di azione e ai riflessi unita ad una certa padronanza del veicolo che impegna ogni sfida. Grazie al veloce rientro in pista dopo un incidente, non si avverte mai la sensazione di frustrazione nel dover rincorrere gli avversari che vi hanno superato, mantenendo sempre alto il fattore divertimento.



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