Struttura “Old School”
Perché stravolgere una struttura di gioco quando negli anni 90, Duke Nukem spaccava?
I sviluppatori GearBox hanno pensato bene di lasciare la struttura di gioco che portò alla gloria Duke Nukem 3D con qualche piccola novità ovviamente, ma a distanza di 14 anni questa mossa non risulta particolarmente redditizia.
Le novità introdotte non sono molte, sostanzialmente i sviluppatori hanno sostituito la barra di energia con l’EGO, ovvero quando i nemici colpiscono il giocatore lo schermo diventa rosso, l’EGO si autoricarica quando il giocatore si mette al riparo oppure utilizza una serie di attività simpatiche come alzare i pesi, mangiare, o ingurgitare delle pillole di steroidi.
Un’altra invenzione è il Duke Vision, un visore notturno che permetterà al Duca di vedere al buio i suoi nemici. Queste piccole introduzioni nella struttura di gioco si sposano alla perfezione nonostante rendono l’esperienza ancora più semplice, però ovviamente a distanza di 14 anni era lecito aspettarsi delle sostanziose novità.
Le originalità che maggiormente hanno colpito sono: l’interazione che si può avere con i Boss avendo la possibilità di eliminarlo con un breve Quick-time-event e l’interazione con la macchina giocattolo di Duke, che permetterà al giocatore di risolvere piccoli rompicapo utili per il proseguimento del gioco.
La varietà che il gioco offre al giocatore è abbastanza poca, si potrebbe contare sulle dita di una mano le alternative alle fasi shooter proposte. All’inizio del gioco si potrà esperimentare il raggio rimpicciolente, che permetterà di trasformare Duke in “Mini Duke”, questo espediente, permetterà al giocatore di affrontare alcune zone che da grande non può affrontare; un’altra alternativa è l’utilizzo dell’automobilina giocatolo, servirà per attraversare determinate aree che una volta soddisfatto alcuni requisiti, si dovrà tornare grandi per ripulire l’intera area.
Le sezioni platforming sono molte, ahimè non sono molto varie, si soffermano soltanto in interminabili sezioni, in cui si dovrà semplicemente, spostare determinati oggetti, saltare da un punto all’altro e, nuovamente spostare l’oggetto richiesto. Gli sviluppatori, piuttosto di regalare fasi alternative entusiasmanti, almeno da spezzare la monotonia dei scontri a fuoco causata da uno scarso tasso sfida grazie all’assenza dell’intelligenza artificiale nemica, si sono soffermati a ricreare sezioni “piatte” tutte simili tra loro, creando una sorta di leggera ripetitività.
L’arsenale a disposizione per eliminare la miriade di avversari è davvero moltissima: si partirà dai semplici pugni di Duke, alla possibilità di piazzare esplosivi, “granate”, all’utilizzo di “pistole semi-automatiche”, allo “Sventratore” (Potente mitragliatore), ad arrivare ad armi ancora più pesanti come “fucili da cecchino”, “lanciarazzi”, “fucile a laser”, oltre alla possibilità di eliminare ogni sorta di alieno con i più bizzarri oggetti sparsi per i livelli di gioco, come statuine, pesi, casse, dischi, palle e tantissimi altri.