Recensione Portal 2


Risvegli

La trama vede la protagonista del primo episodio, Chell, risvegliata bruscamente dal coma criogenico da Wheatley, una delle tante personalità di GlaDOS (già antagonista nel primo Portal). Dopo aver assistito alla distruzione di quella che era la propria camera da letto, i primi passi che muoveremo nei laboratori Aperture fungeranno da classico tutorial. Sin dalle prime battute di gioco emerge un umorismo molto british da parte della IA che ci accompagnerà nel corso dei test, strappandoci più di una volta un sorriso.

Superate le prime stanze, la protagonista prenderà possesso della portal-gun, un’arma che non spara proiettili, ma permette l’apertura di portali utili per il superamento dei primi test. Come funzionano i portali? Pensate ad esempio di dover superare un baratro umanamente impossibile da saltare; bene, sparando il primo portale sulla superfice oltre il baratro e attraversando il portale già presente nel livello basterà entrare nel primo portale per essere trasportati al di là dell’ostacolo da superare.

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Se questa descrizione potrebbe apparirvi alquanto minimalista e dalle meccaniche piuttosto semplici aspettate di mettere mano sulle nuove tecnologie presenti nel gioco, che vi permetteranno di aprire più portali, oppure che dire del gel utile per farci rimbalzare, per farci correre più veloci o per creare portali su superfici ove non sarebbe normalmente possibile? Quando pensate di aver visto tutto, Portal 2 è subito pronto a smentirvi e sussurrarvi: “ancora non hai visto niente”.

Le varie stanze che visiteremo presenteranno sempre nuove sfide e trappole da aggirare: raggi laser da far cadere nei portali per attivare interruttori altrimenti irraggiungibili, torrette di guardia da distruggere, e così via. L’avanzamento del gioco è strutturato in maniera piuttosto lineare. Dovremmo superare una dopo l’altra le stanze adibite a testare le capacità delle cavie umane.

Risolvere i vari rompicapo è assai stimolante e gratificante, ma il bello deve ancora venire. Senza entrare nei dettagli per non rovinarvi il piacere di scoprirlo, vi diciamo soltanto che verso la metà dell’avventura verrete trascinati vostro malgrado da GlaDOS nei vecchi laboratori Aperture, con l’intento di mettervi alla prova o di uccidervi? Il merito di questo dubbio va ai programmatori, che sono riusciti nell’intento di dare alle due IA personalità del tutto credibili e realistiche, una vera manna dal cielo di questi tempi.

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Tornando a noi, anche in questo frangente ci sarà chiesto di superare stanza dopo stanza, interagendo con nuovi rompicapo, ambienti molto più vasti e tecnologie differenti come i ponti di luci e le vernici di cui abbiamo parlato in apertura. Superati i vecchi laboratori torneremo in quelli moderni, per le ultime sfide da superare ed un nuovo gadget da sfoggiare: il mai troppo lodato raggio traente. Qui puzzle prenderanno pieghe inaspettate e risolverli in maniere diverse in base alla nostra capacità di pensiero e di azione è veramente appagante. Fino ai titoli di coda abbiamo l’impressione di trovarci di fronte ad una perla di rara bellezza, un capolavoro del genere che va ad incastonarsi nella schiera dei videogiochi migliori di sempre.

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La durata della campagna single-player è piuttosto soggettiva in virtù del fatto che ogni giocatore affronterà i vari test in maniera differente e del tutto inaspettata. Tuttavia la media, una volta terminato il gioco e affrontato nuovamente si attesta sulle 9 / 10 ore, quindi una durata ottima sotto tutti i punti di vista.

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