Recensione Catherine


L’Incubo di Vincent

Siamo sinceri e chiari, il vero cuore di Catherine sono gli incubi.
Ogni giorno di gioco sarà scandito dalla notte, dove durante questa Vincent si addormenta e inizierà sognare un mondo terrorizzante, nel quale una torre formata da numerosi piani lo divide dalla “libertà”.
Nella torre sono stati imprigionati altri traditori come lui, ognuno dei quali è visibile agli altri sotto forma di una pecora antropomorfa, alcuni saranno di enorme aiuto mentre altri cercheranno di farvi fuori creando non poca difficoltà al giocatore.

Lo scopo di ogni notte, obbliga Vincent a risalire i piani evitando di rimanere ucciso nel tentativo di scalare il piano, il tutto con una struttura a livelli nei quali l’ultimo livello di ogni “sezione” (12 sezioni come le 12 notti) prevede l’affronto di un boss.

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La struttura a puzzle del titolo, è formata da blocchi sospesi da utilizzare per salire progressivamente verso l’uscita posta in alto.
Questi blocchi possono essere spinti, tirati e utilizzati come appiglio, ci si può appendere con le braccia su uno dei lati e spostarsi lungo i blocchi.
Per sperare di riuscire a salvarsi è d’obbligo non spostarli in modo casuale: perchè ognuno rimane sospeso se ha almeno un vertice a contatto con un altro.
Ma se nessuno di questi blocchi lo collega in qualche modo al resto della struttura, tutto cadrà nel vuoto portando con sé lo sfortunato occupante.

Quindi è necessario architettare una strategia, muovere i blocchi con l’obiettivo di formare dei gradini in modo da poter salire progressivamente verso l’alto e non muoverli come pare e piace.
Ovviamente per far tutto ciò è necessario imparare a padroneggiare diverse tecniche, alcune di esse insegnate all’inizio dei primi livelli, mentre la maggior parte di esse vengono svelate tra una sezione di gioco e l’altra (se il giocatore parlerà con le altre pecore che accompagnano Vincent nei suoi incubi).
La spiegazione delle tecniche avviene grazie ad un filmato esplicativo, quindi ogni singolo step sembrerà sorprendentemente semplice da riprodurre anche se, una volta in gioco grazie al tempo ristretto e le possibilità di errore giocheranno spesso brutti scherzi al giocatore.

Catherine non è però esente da difetti, uno su tutti l’incredibile difficoltà del titolo anche a livello normale farà infuriare il più hardcore gamer.
Sicuramente il difetto più evidente del titolo è l’estrema difficoltà che può essere apprezzato da molti giocatori ma potrà essere odiato dai giocatori più casuali.
Altro difetto che presenta il titolo è la ridotta possibilità di giostrare la telecamera di gioco, infatti nei primi livelli la telecamera di gioco potrà essere lasciata fissa sul giocatore come impostata per risolvere tranquillamente i livelli di gioco, ma dopo alcune “sezioni-notti” la telecamera risulterà un elemento portante per la risoluzione dei puzzle e spesso ostacolerà il giocatore in quanto sarà ostica nell’essere mossa e porterà alla morte molte volte il giocatore.

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