Recensione Deus Ex: Human Revolution


Un mondo nel caos

L’inizio del gioco è uno dei più drammatici.
La sequenza iniziale, vede le industrie “Sarif” che vengono attaccate da un gruppo di terroristi modificati, e il nostro protagonista “Adam Jensen” viene quasi ucciso.
Egli si salverà grazie ad alcuni innesti che sono sviluppati proprio dalle industrie Sarif che lo hanno trasformato in una specie di “cyborg” con l’aggiunta di alcuni poteri eccezionali.
Da questo punto in poi inizia l’avventura vera e propria, con il protagonista Adam che dovrà investigare su diversi fronti per far luce sui fatti che porteranno a quell’epilogo, e perchè alcuni gruppi di terroristi vogliono fermare lo sviluppo delle industrie “Sarif“.

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Senza svelare tutti i dettagli della trama, non è difficile affermare e rendersi conti che gli sviluppatori hanno cercato di riprodurre il feeling della storia del primo capitolo, e molto presto ci ritroverà a varcare diversi confini molto labili dietro cui si mescolano il giusto e lo sbagliato.

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Nell’avanzare della trama, il protagonista si troverà a fare delle scelte, spesso molto difficili e drastiche. Queste scelte si rifletterano nei molti dialoghi, che di riflesso condizionano a prendere future decisioni e andranno ad influire in modo inequivocabile sullo svolgersi degli eventi.

Le conversazioni saranno molto simili a quelle viste in Mass Effect 2, con la possibilità di avere quattro risposte selezionabili. Se il giocatore ha in mente il tipo di personaggio che vuole sviluppare, le risposte sono molto comprensibili e difficilmente si avrà modo di cambiare “allineamento sociale” durante il proseguimento del gioco.

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