Spettacolo puro
Da quest’anno non c’è più bisogno di decidere per quale piattaforma. FIFA 12 è davvero simile in ogni sua parte visiva nelle versioni console e Personal Computer, dove quest’ultima riesce ad avere una pulizia più marcata dell’immagine grazie all’utilizzo di maggiori filtri Anti-Aliasing.
Difficile trovare qualcosa che non va nel comparto grafico e sonoro di questo titolo.
Partendo dai giocatori, passando dal tifo sugli spalti, fino agli stessi stadi, ogni oggetto è dettagliato in maniera egregia, con minime e rare sbavature per alcuni giocatori non proprio riprodotti come nella realtà. Gli effetti di illuminazione e ombre, nonchè i cambiamenti climatici a seconda dei casi, lasciano incantati e avvolgono l’intera produzione nella sua spettacolarizzazione televisiva. Ogni ingresso in campo è sempre emozionante, curato e vario, da non apparire ripetitivo. Anche durante la partita ci sono molte inquadrature veloci sui protagonisti nel momento in cui c’è un attimo di pausa per un fallo laterale o simili. Le animazioni dei movimenti, realizzati grazie alla tecnica proprietaria ANT, sono ancora più varie e godono di una fluidità disarmante per qualsiasi altra produzione in commercio.
Addirittura la fisica del pallone ha subito un ulteriore miglioramento. Il suo comportamento varia a seconda di come si colpisce la sfera, se si è o meno difettati dall’avversario, e così via, modificando sostanzialmente anche ogni parabola dei cross, prima abbonati a determinate traettorie multiple e predefinite.
Il menu per navigare attraverso le varie finestre è stato ridisegnato totalmente, puntando ad una maggiore scorrevolezza e minore ritardo nella selezione. Quello principale è basato sulla rotazione delle voci su una stessa linea orizzontale.
{hwdvideoshare}id=2799|width=640|height=354{/hwdvideoshare}
Lato sonoro, tutta la produzione è supportata da effetti da stadio incredibili e molto vari, potendo anche entrare nel caso di cori ad hoc per determinate squadre in caso di derby. Meno entusiasmante, o potremmo dire nella norma, il consueto duo “Caressa – Bergomi” che mantiene la qualità più che soddisfacente ma che non riesce ad eguagliare l’ottima qualità del resto della produzione.