Recensione Alpha Polaris

Terrore in Groelandia

Il protagonista di Alpha Polaris è Rune Knudsen,  un giovane studioso norvegese ospite di una stazione per la ricerca di giacimenti petroliferi nel territorio della Groenlandia, un luogo molto isolato tra i ghiacci eterni usato dalla multinazionale di turno per cercare di arricchirsi sul suolo che fu la casa degli Inuit.
Il tema ecologista nel titolo fa solo da sfondo, rappresenta una delle sfaccettature che accompagna il giocatore nella prima metà di gioco perchè infatti la seconda parte del gioco è la parte più macabra, terrificante, tra spiriti di antiche tribù e strani fenomeni accompagnati da alcuni omicidi.

Il cast del gioco è abbastanza ristretto e non molto vario, ci sarà un ricercatore, una giovane di origini inuit, l’arrogante figlio del CEO dell’azienda petrolifera e diversi personaggi che faranno la loro comparsa nelle varie location di gioco che il giocatore si ritroverà ad esplorare.

Se la trama di gioco non è molto eccelsa, in compenso l’ambientazione polare e alcune fonti di ispirazione celebri, come La Cosa del maestro “Carpenter” e la puntata di un celebre telefilm “X-Files: Morte tra i Ghiacci“, riescono a sorreggere la struttura narrativa e far si che l’ambietazione di gioco assuma quelle tinte di mistero, fascino e timore esaltanti per il  giocatore che le vive. La durata del gioco si attesta sulle 9-10 ore di gioco, articolata in quattro giorni e tre notti. La durata può variare visto che grazie alle molteplici risposte che si possono avere nei dialoghi,  possono farci saltare determinati obiettivi o costringerci a indagare e far chiarezza su aspetti di alcuni NPG (personaggi non giocabili).

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