Presentato il bando di gara per l’assegnazione delle frequenze WiMax
Al via il WiMax anche in Italia
Dalla prossima settimana partirà finalmente anche in Italia, la gara d’appalto per l’assegnazione delle frequenze nella banda 3.4-3.6 GHz destinate al WiMax una tecnologia di trasmissione senza fili d’accesso a banda larga, in grado di fornire elevate prestazioni, in termini di velocità di trasmissione di dati, a basso costo.
WiMax dovrebbe finalmente dare una spinta all’intera infrastruttura delle telecomunicazioni in Italia permettendo, grazie alla diffusione via radio della “banda larga”, di coprire aree geografiche più difficilmente raggiungibili o attualmente poco remunerative per gli operatori, contribuendo in modo decisivo alla riduzione del digital divide, tramite connessioni ad alta velocità alle reti di telecomunicazioni (fino a 74 Mbit/s), in un raggio di circa 50 chilometri dal singolo punto di propagazione (rispetto invece alle poche decine di metri della tecnologia WiFi); ma anche permettere un sostanziale calo di prezzi delle tariffe per i servizi internet a banda larga, che, a dispetto di quanto Telecom e co. si ostinino a smentire sono ancora i più alti d’Europa.
Il ministro Gentiloni ha dichiarato: “Grazie al WiMax avremo più banda larga, è una tappa fondamentale per garantire il diritto all’accesso alla rete come servizio universale con cui il Governo conferma gli impegni a ridurre il divario digitale ancora presente in molte regioni italiane, ad incrementare la competizione nelle TLC ed a favorire l’innovazione tecnologica del nostro Paese”.
La procedura scelta dal Ministero delle Comunicazioni, conseguente alla delibera AGCOM pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 135 del 13 giugno 2007, prevede che siano rilasciati 3 diritti d’uso complessivi delle frequenze disponibili nella banda 3.4 – 3.6 GHz, indicati come Blocco A, Blocco B e Blocco C, ciascuno di ampiezza frequenziale pari a 2×21 MHz.
Di tali diritti d’uso, 2 (Blocco A e Blocco B) sono rilasciabili per aree di estensione geografica macroregionale, mentre 1 diritto d’uso (Blocco C) è rilasciabile a livello regionale (con suddivisione provinciale nel caso delle Province Autonome di Trento e Bolzano).
I diritti d’uso delle frequenze di gara hanno una durata di 15 anni a partire dalla data di rilascio, sono rinnovabili e non possono essere ceduti a terzi senza la preventiva autorizzazione del Ministero.
Specifiche di utilizzo dei diritti d’uso:
ad uno stesso soggetto può essere assegnato un solo diritto d’uso per macroregione;
il Blocco C è riservato prioritariamente a soggetti che non dispongano direttamente di diritti d’uso di risorse spettrali per l’offerta di servizi di comunicazione mobile di terza generazione (UMTS).
Requisiti di ammissione per la partecipazione alla procedura:
prevedere nel proprio oggetto sociale il complesso delle attività connesse all’utilizzo dei diritti d’uso;
prevedere nel proprio statuto una durata pari almeno a quella dei diritti d’uso;
essere titolare di autorizzazioni generali per le reti e/o i servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico o dimostrare la propria idoneità tecnica e commerciale nel settore;
essere o impegnarsi a costituire una società di capitali.
Macroregioni:
Le aree di estensione geografica macro regionali sono 7, per ciascuna delle quali vengono assegnati n. 2 diritti d’uso:
Lombardia, Province Autonome di Trento e Bolzano
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Toscana
Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche
Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise
Campania, Puglia, Basilicata, Calabria
Sicilia
Sardegna
Per ogni macroregione sono stati stabiliti i seguenti importi minimi per ogni diritto d’uso, suddivisi per i due blocchi A e B
Per quanto attiene invece al Blocco C vengono fissati per ogni Regione degli importi minimi per ciascun diritto d’uso. Inciascuna Regione viene assegnato n. 1 diritto d’uso.
Per ogni area di estensione geografica e per ogni diritto d’uso si procede ad un’assegnazione immediata o al rinvio ad una fase di miglioramenti competitivi secondo le modalità fissate nel disciplinare di gara.
Calendario di gara:
pubblicazione del bando di gara su G.U.C.E. e G.U.R.I.;
entro 45 giorni da tale pubblicazione, presentazione delle domande di partecipazione;
entro 15 giorni valutazione delle domande da parte del Ministero e comunicazione dell’elenco dei soggetti ammessi alla gara.
entro i successivi 30 giorni presentazione delle offerte da parte dei soggetti ammessi alla gara.
Garanzie che il singolo aggiudicatario deve prestare
Ogni aggiudicatario deve garantire una significativa copertura territoriale ed un particolare impegno nelle aree a “digital divide”. La copertura territoriale è calcolata con un meccanismo a punti previsto dal disciplinare di gara e risultante dall’installazione di impianti nei Comuni dell’area interessata.
I Comuni sono suddivisi in tre distinti elenchi. 30 dei 60 punti da raggiungere devono essere realizzati installando impianti nei Comuni a «digital divide totale», raccolti in un apposito elenco allegato al Bando di Gara.
Trascorsi i 30 mesi dal rilascio del relativo diritto d’uso, gli aggiudicatari che non utilizzino completamente le frequenze assegnate, sono tenuti a soddisfare richieste di soggetti terzi di accesso alle frequenze stesse, sulla base di negoziazione commerciale.
La gara prevede l’assegnazione dei diritti d’uso di 35 licenze, con durata di 15 anni rinnovabili ma non cedibili a terzi senza autorizzazione.
La procedura stabilita implica il rilascio di tre licenze delle frequenze disponibili nella banda 3.4-3.6 Ghz, ciascuna di ampiezza pari a 2 x 21 Mhz. Due di queste licenze saranno assegnate a 7 macro-aree, per un totale quindi di 14. Le aree saranno così identificate:
– Lombardia, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento;
– Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria e Toscana;
– Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche;
– Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise;
– Campania, Puglia, Basilicata, Calabria;
– Sicilia;
– Sardegna.