Non solo motori
Citare il capolavoro Nintendo in sede di apertura non è stata solo una provocazione per attirare le occhiatacce di qualcuno. Seppur dall’aspetto estetico non sembri affatto, Blur e Mario Kart condividono molto più di quello che si pensi. Il racing game è infatti strutturato analogamente al celebre arcade di Mario e soci, con un modello di guida prettamente immediato e semplicistico coadiuvato però da una velocità estrema e l’inserimento di oggetti casuali per tutta la pista di turno. Questi avranno la funzione di stravolgere letteralmente gli esiti della corsa anche alla curva finale dell’ultimo giro e dunque la bravura del giocatore non sta tanto nella precisione ma nel prevedere l’utilizzo proprio e altrui dell’oggettistica disseminata sul tracciato.
Giocare con intelligenza dunque, ma al contempo anche spensierati e con la dannata voglia di divertirsi, spirito dominante dell’intera produzione.
I power-up sono disposti sul circuito per gruppi ad una certa distanza tra loro e sono raggruppabili per un massimo di tre all’interno del proprio veicolo. Avranno molteplici funzioni, differenziate ovviamente per colore e simbolo: troverete un turbo, una serie di fulmini davanti o dietro la propria visuale, un campo di forza per spazzare tutto ciò che nelle vostre vicinanze, una sfera distruttiva a ricerca e mine (sempre a sfera) in posizione fissa.
Chi vi scrive trova scarno e insensato descrivere ancora di più tutti gli oggetti che troverete nel gioco, anche per il semplice fatto che non intendiamo rovinarvi la sorpresa, e perciò ci fermiamo qui, consapevoli di aver già fatto un quadro abbastanza chiaro su cosa ha intenzione di offrire Blur ai suoi giocatori. Trasparente come l’acqua è quindi che è tutto un gioco di abilità, destrezza ed anche un pizzico di fortuna, perché prendere il potenziamento giusto al momento più indicato potrà far pendere l’ago della bilancia decisamente nei vostri confronti.
Che si vinca o si perda il gioco diverte un mondo. Bizzarre non si è certo dimostrata maestra nell’innovazione, ma sicuramente furba nel saper offrire un videogioco capace di divertire come un tempo, capace di scatenare la classica scintilla del “ancora una, e poi smetto”. E se una produzione video ludica riesce a trasmettere questo appeal, ha già vinto.
Intorno sono poi costruite, almeno per il multiplayer, delle modalità di gioco ben studiate. Ogni pilota avrà un livello di abilità che crescerà con i “fan” guadagnati durante le corse. Questi verranno raccolti non solo tramite la posizione raggiunta al termine della gara, ma anche dalle qualità che mostrerete durante la stessa, un po’ come i vecchi “punti kudos” di Project Gotham Racing che miravano a premiare i giocatori a seconda di certe manovre totalmente folli effettuate. I giocatori Xbox e Xbox 360 ricorderanno con piacere. La crescita del livello comporta notevoli vantaggi: non solo verranno sbloccate autoveicoli più potenti e meglio equipaggiati, ma sarà persino possibile migliorare quest’ultimi tramite appositi piccoli oggetti volti a dare quel pizzico di personalizzazione ad ogni giocatore che non guasta mai.
Peraltro, una volta guadagnata abbastanza esperienza, si avrà l’accesso a nuove modalità di gioco, più difficili ma pronte ad ospitare fino a 20 giocatori per una singola partita, elevando il fattore divertimento alle cime del monte Everest. Trattandosi di una semplice versione beta è stato normale per noi trovarci di fronte a qualche difetto. Un eccesso di lag per fortuna in non tutte le corse e talvolta qualche problema a connettersi ai server di Activision, ma nulla che non verrà ovviamente corretto nella gioco finale di maggio.
I circuiti e le auto sono tratte da ambientazioni e fabbriche realmente esistenti provenienti da tutto il mondo. Los Angeles e Tokyo ci hanno accompagnato durante la nostra prova in anteprima, insieme ai marchi Ford, Audi e altri ancora per quanto riguarda le auto. Nel prodotto finale ovviamente la lista sarà notevolmente incrementata.
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Graficamente il gioco non è certo concorrente di Forza Motorsport 3 o Gran Turismo 5. Svolge semplicemente il suo lavoro e se magari gli sfondali scarni e qualche textures sottotono potrebbero farvi storcere il naso, vi rallegrerete comunque del complesso regalato da Blur fatto di spettacolari effetti speciali prodotti dai power-ups di corsa. Del resto, in un videogioco veloce e frenetico come questo, difficilmente farete caso agli evidenti buchi dell’aspetto visivo.
La risoluzione è comunque di tutto rispetto, 720p, con un framerate inchiodato sui 60fps.