Devil May Cry HD Collection, la nostra recensione

Tre capitoli in un solo pacchetto!

Devil May Cry è una di quelle serie che o si amano o si odiano, non c’è una via di mezzo. Ideato dal maestro Hideki Kamiya, Devil May Cry era stato concepito come un possibile capitolo di Resident Evil. Fortunatamente, nel corso dello sviluppo, qualcuno si rese conto che ben poco aveva a che fare con la famosa serie zombie e quindi Capcom decise di realizzare una nuova IP. Il primo capitolo di Devil May Cry, che ha dato il via agli action e agli Hack & Slash così come li conosciamo, pubblicato nel lontano 2001 su PlayStation 2, fu immediatamente un successo. Ben dieci milioni di copie vendute e uno score su Metacritic a dir poco strepitoso (94), mai più raggiunto da nessun altro titolo della saga.

Sebbene Devil May Cry abbia avuto più alti che bassi è indubbio che senza Dante e le sue peripezie, probabilmente oggi non avremmo titoli del calibro di God of War e Bayonetta, quest’ultimo ricordiamo essere stato ideato sempre da Kamiya. Ad oggi, la serie di Devil May Cry conta 4 capitoli principali, ai quali si aggiungono due Special Edition, una Definitive Edition e ben 3 versioni rimasterizzate. La Devil May Cry HD Collection, disponibile su PlayStation 4, Xbox One e PC, racchiude i primi tre capitoli pubblicati su PS2 e già rimasterizzati nel 2012 su PS3 e Xbox 360.

Non aspettatevi un lavoro in stile Shadow of the Colossus, questa Collection in HD è soltanto un’operazione nostalgica che non rende giustizia a Dante e compagni.

Il demone che si ribellò alla sua stessa razza

Un filmato introduttivo ci introduce la storia di Devil May Cry. Due mondi opposti, quello demoniaco e quello umano, un demone, Sparda, padre di Dante, che si è ribellato alla sua stessa razza decidendo di combattere proprio per gli esseri umani. Dopo aver sconfitto ed esiliato la sua stirpe, blocca ogni passaggio fra i due mondi. Egli regnerà per moltissimi anni sulla Terra, diventando leggenda e assumendo il soprannome di “Il Leggendario Cavaliere Nero.” Le cose ben presto cambieranno, l’acerrimo nemico di Sparda, Mundus è risorto e ha tutta l’intenzione di annientare la Terra e il genere umano. Purtroppo Sparda è morto, l’unica speranza per salvare la Terra è riposta in un ragazzo dai capelli bianchi, Dante, un mezzo demone dalle abilità sorprendenti, che a suon di proiettili e fendenti dovrà sabotare il malvagio piano di Mundus.

Avviato il titolo, comparirà un menu nel quale potremo selezionare uno dei tre titoli disponibili: Devil May Cry, Devil May Cry 2 e Devil May Cry 3: Dante’s Awakening Special Edition (edizione nella quale potremo giocare nei panni del gemello di Dante, Vergil). Ai tempi, soprattutto Devil May Cry, aveva portato una ventata di freschezza nel mondo videoludico. Un videogioco d’azione con forti elementi esplorativi. Il giocatore deve affrontare una serie di livelli dal design gotico, accompagnato da una colonna sonora heavy metal martellante che enfatizza i continui combattimenti con i demoni, fra salti, capriole, piroette e Combo a dir poco micidiali. Un protagonista e un cast di personaggi convincente, un buon plot narrativo e una giocabilità innovativa per l’epoca sancirono inevitabilmente il successo di Devil May Cry.

Riprendere un titolo del 2001, soprattutto se si è giocato a titoli come Bayonetta o God of War non è per niente facile. Anche se prendessimo in considerazione il secondo capitolo, datato 2003 o il terzo risalente al 2005, facendoci due rapidi conti, il più recente dei tre ha ben 13 anni sulle spalle. Una vera e propria eternità considerando quanto rapidamente cambi il mondo videoludico. L’evoluzione della saga, tralasciando alcune scelte non propriamente condivisibili, è palese. Lo si percepisce ancora di più in questa Collection in HD, che ci permette di giocare, uno dietro l’altro per circa 25 ore, i tre capitoli di Devil May Cry.

Se Devil May Cry e Devil May Cry 2, graficamente possano apparire per ovvi motivi “vecchi” e leggermente lenti e macchinosi nei movimenti rispetto alle produzioni attuali, la stessa cosa non si può dire per Devil May Cry 3: Dante’s Awakening Special Edition, che oltre ad essere invecchiato meglio rispetto ai predecessori e quindi riuscendo a mantenere, almeno in parte, testa alle produzioni odierne, risulta essere più facile e sicuramente più accessibile anche a chi non ha mai avuto l’occasione di giocare ad un capitolo della serie.

Dante, ti ricordavo più in forma!

Come già detto più su, la Devil May Cry HD Collection è stata pubblicata nel 2012 su Playstation 3 ed Xbox 360. Un porting in alta definizione che già all’epoca fece storcere il naso. Texture in bassa risoluzione, modelli poligonali spigolosi e poco convincenti, effetti particellari e di luce invariati, menù di gioco, mappa e filmati di intermezzo (con tanto di passaggio alla ratio 4:3) che non erano stati cambiati neanche di un virgola rispetto alle versioni PlayStation 2. Soltanto i modelli dei personaggi erano stati rivisti e i caricamenti erano stati resi più veloci. All’epoca si chiuse un occhio (magari anche tutti e due) per via delle evidenti carenze hardware di PS3 e Xbox 360. Per quanto riguarda invece la Devil May Cry HD Collection pubblicata su PS4, Xbox One e PC, cosa sarà stato cambiato? Ben poco, abbiamo sì il supporto ai 60 fps con risoluzione Full HD con aspetto 16:9 ma per il resto è praticamente la stessa del 2012.

A farci sanguinare gli occhi ci pensano i filmati in 4:3, che alternandosi con una risoluzione in Full HD, sono ancora più brutti a vedersi rispetto alla Collection del 2012. Stessa cosa per le mappe e i menu, rimasti pressoché invariati. Non è stato introdotto alcun supporto al 4K, cosa che dal punto di vista tecnico sarebbe stato più che possibile. Il tutto ci porta ad un paragone inevitabile. È vero che Shadow of the Colossus, pubblicato recentemente su PS4 è un vero e proprio remake, però anche l’opera di Ueda è inizialmente stata pubblicata su PS2 nel 2005 ed ha poi ricevuto un porting su PS3 nel 2011 che non soltanto portava il gioco ad avere una risoluzione in HD ma apportava svariate migliorie più o meno importanti. Capcom aveva tutte le risorse e le capacità per fare un lavoro almeno degno di nota, ma a quanto pare mancava proprio la voglia. In pratica la Devil May Cry HD Collection è un semplice porting della versione del 2012.

Dato che viene venduta rispettivamente al prezzo di 30€ in versione digitale e a 40€ in formato fisico, ci saremmo almeno aspettati che incluso ci fosse anche Devil May Cry 4, invece niente. Considerando che la versione PlayStation 3 viene venduta a circa 15€ ed è la stessa, a nostro giudizio, se siete possessori di PS3 o Xbox 360, non conviene acquistare questa Collection.

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Devil May Cry HD Collection
6.0 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4, XBOX One, PC
Pro
    - Tre capitoli in un solo pacchetto
    - Se non avete mai giocato a Devil May Cry è una buona occasione per farlo
    - Finalmente abbiamo la risoluzione Full HD...
Contro
    - ...ma manca qualsiasi supporto al 4K
    - Prezzo troppo alto
    - Non cambia nulla rispetto alla remastered del 2012 su PS3 e Xbox 360
    - Tecnicamente datato
Riassunto
Devil May Cry HD Collection è tutt'altro che una Collection definitiva. Non cambia praticamente nulla rispetto alla versione pubblicata nel 2012 su PS3 e Xbox 360, se non l'aggiunta della risoluzione in Full HD, che è più un male che un bene, in quanto enfatizza ulteriormente il lavoro pressoché mediocre dedicato a rendere più "moderni" i primi tre episodi della serie demoniaca. Se proprio morite dalla voglia di tornare nei panni di Dante, dato il prezzo di 30€ per la versione digitale e ben 40€ per quella retail, il nostro consiglio è quello di attendere un rilevante taglio di prezzo.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale

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Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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