Devil’s Hunt la nostra recensione del titolo Layopi Games

Finalmente disponibile l’atteso hack-and-slash sviluppato da Layopi Games. Sarà riuscito lo studio a rispettare le aspettative?

Versione testata: PC

Gli adattamenti dei libri in altre opere sono diventati estremamente popolari nel corso degli anni; vuoi per il successo riscosso da Il Signore degli Anelli o Il Trono di Spade, molti romanzi sono diventati cultura pop nelle menti dei – non – più giovani. Lo stesso si può dire per libri divenuti videogiochi, utilizzando The Witcher come esempio lampante, ma anche altre perle videoludiche quali la serie Metro o S.T.A.L.K.E.R. In tutta questa storia, l’autore Paweł Leśniak ha fatto di tutto per trasformare il suo romanzo Equilibrium in un videogioco. Questo sforzo ha contribuito alla nascita di Devil’s Hunt.

Devil’s Hunt è la prima fatica di Layopi Games. Questo lavoro ha fatto breccia in un genere in affanno come quello degli hack-and-slash?

Il patto col diavolo.

In Devil’s Hunt, il giocatore prende i panni di Desmond Pearce, rampollo di un importante imprenditore pronto a ereditare l’azienda paterna. Mentre sta vivendo al meglio la propria vita – con una ragazza pronto a sposarlo e una carriera sulla via del decollo -, una serie di sfortune farà sì che Desmond si trovi ad affrontare nientemeno che Lucifero, l’unico che può riassestare la vita del protagonista.

Ebbene, come si può notare da questa breve introduzione, la storia sembra contorta; e, in effetti, lo è. Nonostante la storia sia stata scritta dal suo creatore, il che faceva propendere verso un’ottima narrazione, il formato sembra adattarsi meglio ad altre opere e media che a un videogioco. Nonostante sia onesto dire che ci sono personaggi veramente ben scritti e caratterizzati, ciò non basta per rendere pienamente passabili le sette/otto ore della campagna principale.

Nota a margine e di merito, le voci degli attori e doppiatori sono il miglior comparto del videogioco, sebbene talune volte non coincidano con i movimenti delle labbra. Tuttavia, questo secondo aspetto cade nell’anonimato, tanto è bello sentirli parlare e interagire tra di loro.

Devil’s Hunt, inoltre, mette sempre in discussione la dualità tra bene e male, luce e tenebre, giusto e sbagliato, tanto da renderlo nauseante. Se da una parte può sembrare uno stupendo racconto di caduta con conseguente ascesa, dall’altra sembrerà un’esaltazione dell’eroe stereotipato. Desmond è talmente vuoto, privo di emozioni, da risultare noioso quanto un personaggio da film di serie b americano.

La miglior arma è la difesa.

La maggior parte del tempo speso consiste nell’affettare orde degli stessi nemici, con qualche boss-fight sparsa di qua e di là. Sebbene inizialmente gli attacchi di Desmond siano lenti, i rami abilità velocemente permetteranno al rampollo di utilizzare poteri sovrannaturali e devastanti mosse critiche. Ogni ramo dell’albero delle abilità corrisponde a una scuola di combattimento, facilmente scambiabile con i tasti direzionali.

La classe Esecutore trasforma il braccio di Desmond in un braccio demoniaco, simile a quanto visto in Tales of Berseria, rendendo il protagonista un’arma di distruzione; la seconda classe, Empio, permette a Desmond  di rigenerare la propria salute o di lanciare armi a distanza; la classe Vuoto, infine, permette al protagonista di utilizzare il pieno potere demoniaco. Inoltre, ogni colpo messo a segno caricherà la barra demoniaca, la quale, una volta completata, permetterà di essere invincibili e di causare potenti danni per circa dieci secondi.

Il che è molto poetico e bello da raccontare, se non fosse per il fatto che si può tranquillamente completare il gioco premendo sempre gli stessi tasti, rendendo il gameplay, di fatto, “button smashing”. Peccato.

Un noioso inferno.

La sensazione che si ha, giocando Devil’s Hunt, è quella di un titolo finito di fretta solamente per accontentare il mercato. Ne consegue che le aree vuote sono riempite di nemici e di miniboss che rendono, di fatto, la vita impossibile non per la difficoltà dello scontro bensì per il numero spropositato.

Nonostante i tre rami di combattimento, gli scontri peccano di complessità, e non ci sta una vera strategia per affrontare questo o quell’altro nemico. Ogni moveset ha un preciso pattern ben visibile, e ogni abilità ha solo quattro combinazioni di tasti. Tutto questo rende il combattimento un circolo vizioso di schivate e attacchi a caso finché non si finisce il nemico. Quando funziona, il combattimento è avvincente; quando no, è veramente noioso.

Inoltre, non sono presenti dei veri e propri puzzle ambientali a rendere più difficile e interessante l’esplorazione; no, al loro posto, basta continuare a correre per i corridoi infernali finché il prompt di comando per aprire una porta o sbloccare il percorso non apparirà a schermo.

Alcuni tecnicismi.

Parlando di tecnicismi, Devil’s Hunt svolge un lavoro stupendo, e riesce a integrarsi bene con l’hardware sul quale deve girare. Le animazioni sono ben costruite, a eccezione di quella di Desmond, la cui faccia non si muove mai, nemmeno per i dialoghi o per esprimere emozioni. Texture e animazioni di personaggi quali Lucifero sono stupende quasi più delle controparti più “note”, mancando, purtroppo, del giusto screentime per poter essere pienamente godute.

I combattimenti sono zeppi di particellari e scintille veramente stupendi da vedere. I colori sono perfettamente in contrasti con quelli tetri dell’inferno. Alcune sessioni e alcuni livelli, inoltre, sono veramente ben immaginati e disegnati, lasciando un vero e proprio effetto “wow”.

Nota dolente, è un peccato che, nonostante sia un gioco PC, sia quasi impossibile da giocare con mouse e tastiera. Un supporto e ottimizzazione in più a questi dispositivi avrebbe dovuto essere fondamentale.

Conclusione.

Fondamentale è sottolineare che Devil’s Hunt è un’indie. Promozione e lavoro svolto potrebbero far propendere per un tripla A, ma così non è. La narrazione soffre di infodumping, alcuni orde di nemici saranno frustranti, ma il titolo è pensato per essere un indie.

Per questo motivo, nonostante la miriade di difetti, mi sento di consigliarlo. Tutto sommato, è un’esperienza godibile che farà passare spensierate alcune ore. Il lavoro su scrittura e gameplay è ancora lungi dall’essere completo, ma un plauso per il coraggio e per la costanza, Pawel, penso se lo meriti tutto.

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Devil's Hunt
6.7 / 10 4News.it
Disponibile perPC
Pro
    - Personaggi secondari ben scritti
    - Diretto e scritto dall'autore del romanzo
    - Graficamente una bomba
Contro
    - Trama piatta
    - Combat noioso
    - Inferno per lunga parte monotono
Riassunto
Devil's Hunt, in conclusione, è un titolo che merita l'acquisto per il coraggio dell'ideatore, ma la strada dietro per diventare un prodotto completo è molto lunga.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

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