La lunga marcia verso Fallout 4
Ci avviciniamo a lunghe falcate al giorno dell’uscita nei negozi di Fallout 4, il nuovo capitolo di una serie che ha avuto un’evoluzione complessa e non priva di intoppi. Prima di cedere l’IP a Zenimax-Bethesda per una cifra vicina ai 6 milioni di dollari, Interplay Entertainment aveva infatti accumulato debiti per oltre 59 milioni e attraversato una dolorosa scissione, che portò non solo alla nascita di Obsidian Entertainment, ma anche alla chiusura dei Black Isle Studios, il team che si stava occupando proprio dello sviluppo di Fallout 3.
Ma mentre Interplay attraversava la sua parabola evolutiva sulla costa occidentale degli Stati Uniti, come è arrivata Bethesda Softworks ad essere una delle più importanti software house nel settore dei videogiochi? Per scoprirlo dobbiamo lasciare le colline californiane e volare verso est, per raggiungere la costa opposta del continente americano e, più precisamente, lo stato del Maryland.
Da Bethesda a Rockville: un esordio sportivo
Bethesda Softworks deve il proprio nome alla piccola cittadina omonima della contea di Montgomery e nacque su iniziativa di un uomo che, probabilmente, avrebbe potuto fare di tutto nella sua vita: Cristopher Weaver. Laureato in fisica, ma con interessi che spaziavano dalla cultura giapponese all’ingegneria, questo giovane poliedrico si trovò un giorno a revisionare un gioco sul football sviluppato da uno dei suoi ingegneri alla Videomagic Laboratories, una compagnia specializzata in simulatori veicolari, anche per propositi militari. Trovando il gioco noioso, Weaver lo revisionò creando un nuovo motore fisico e boom! Ecco che nacque Gridiron!, il primo gioco targato Bethesda per Atari ST e Commodore 64/128 nel 1986.
Il gioco portò il team di Weaver ad essere subito assunto da EA per la crezione del primo John Madden Football (oggi Madden NFL). La partneship non finì però molto bene e, quando Electonic Arts fallì nella pubblicazione del seguito di Gridiron!, Bethesda riuscì a vincere una causa milionaria contro il publisher canadese e abbandonò lo sviluppo del gioco.
La nascita di un nuovo universo: The Elder Scrolls
Negli anni tra il 1986 e il 1994 Bethesda continuò la sua attività come sviluppatore di nuovi giochi, inclusa la serie di sparatutto ispirati dal film Terminator e diversi titoli sportivi dedicati all’Hockey e al basket. Ma fu con una nuova saga fantasy che arrivò la notorietà: nel 1994 uscì infatti su MS-DOS un gioco di ruolo ambientato nel magico continente di Tamriel, che si distingueva da tutti gli altri titoli del genere per la grande libertà concessa al giocatore di girovagare all’interno della mappa. Si trattava del primo capitolo della saga The Elder Scrolls, Arena e anche del primo incontro tra i membri di un sodalizio straordinariamente prolifico: il programmatore Julian Lefay, i designer Ted Peterson e Vijay Lakshmane e quel Todd Howard che sarebbe poi diventato il Produttore Esecutivo del gioco forse più amato della compagnia, Oblivion.
A distanza di soli due anni e nonostante i numerosi bug di Arena, nel 1996 vide la luce il primo sequel della saga, The Elder Scrolls II: Daggerfall. Il gioco era basato su un gameplay non lineare costituito da migliaia di quest che, partendo da quattrocento schemi prefissati, grazie ad un generatore casuale di missioni, potevano essere affrontate con migliaia di variazioni. Anche Daggerfall fu afflitto da parecchi bug che portarono anche all’uscita di alcune patch ufficiali. Nonostante tutto, il titolo si guadagnò in brevissimo tempo un nutrito numero di fan, così interessati alla produzione da sviluppare, di propria iniziativa, mod incredibilmente complesse come la AndyFall e la DaedraFall, con quest’ultima che permetteva di giocare nei panni di un Daedra.
Zenimax: una nuova era
Nel frattempo Bethesda continuava a crescere e a pubblicare nuovi giochi, alcuni sviluppati da team esterni e altri da Bethesda stessa: è il caso di Battlespire e Redguard, due spin-off della serie The Elder Scrolls che tuttavia non riuscirono a replicare i fasti di Daggerfall probabilmente a causa del fatto che ad una crescita economica non era seguita una crescita anche nell’organizzazione con la compagnia impegnata su più fronti, commerciali e di sviluppo. E’ nel 1999, però, che si assiste ad una vera e propria rivoluzione, con l’ingresso in società dell’avvocato Robert A. Altman. Altman si era infatti accordato con Weaver per fondare una compagnia tutta nuova, con capitali freschi e grandi progetti. Nasceva così ZeniMax Media una vera e propria corporation nella quale Bethesda svolgeva il ruolo di sussidiaria. La svolta se da un lato potrebbe apparire come un ridimensionamento, in realtà rappresentò una benedizione per la compagnia che all’alba del nuovo millennio poteva così tornare ad occuparsi solamente di videogames, principalmente di titoli sportivi, e lasciare alla capogruppo gli affari finanziari. Nel 2001 un nuovo riassetto societario scinde Bethesda in due gruppi; da una parte la divisione Softworks, dedicata alla pubblicazione dei giochi, dall’altra i Game Studios, che si sarebbero occupati del loro sviluppo.
Nello stesso anno la compagnia iniziò a dedicarsi anche alle nuove console, PlayStation e Xbox, con titoli come IHRA Drag Racing e l’attesissimo terzo capitolo del suo franchise di punta, The Elder Scrolls. Morrowind arrivò infatti su PC nel maggio del 2002 dopo lunghi e travagliati anni di sviluppo e, a distanza di poche settimane, anche sulla prima console Microsoft. Il gioco fu subito un grande successo di critica e pubblico, non solo grazie alla sua vasta mappa e alle tante attività disponibili, ma anche per merito di una realizzazione tecnica all’avanguardia che poteva vantare ombreggiature molto complesse per l’epoca, un modello dei fluidi innovativo, una draw distance impensabile per le macchine di allora, modelli poligonali e texture ricche di dettagli. Nello stesso anno sarebbe stato pubblicato anche il primo DLC Tribunal e, l’anno successivo, Bloodmoon.
Il successo definitivo e planetario arriva infine nel 2006 con l’uscita di Oblivion, il quarto capitolo della saga, probabilmente il più amato dai videogiocatori di tutto il mondo e quello che ha consacrato definitivamente la compagnia nell’olimpo delle software house più prestigiose. Il titolo, solo per citare un dato, vendette oltre tre milioni di copie vendute in meno di 12 mesi e ancora oggi tantissimi fan si divertono con le numerose mod presenti.
L’incontro-scontro con Interplay
Abbiamo già visto come il gruppo ZeniMax fosse ormai diventato una realtà consolidata, in grado di sostenere anche grandi investimenti. In quello stesso periodo Interplay, la software house che aveva creato Fallout, stava invece passando il peggior momento della propria storia, tanto che il terzo capitolo del loro brand di punta aveva finito per essere cancellato a causa dei gravi problemi economici della società. Per questo nel 2004, sommersa dai debiti, Interplay si vide costretta a cedere l’intero franchise di Fallout a Bethesda, per una cifra vicina ai 6 milioni di dollari. Il nuovo team aveva ora tra le mani un’altra IP dalle potenzialità enormi, ma piuttosto che sfruttrarne semplicemente il nome, con Fallout 3 decise che era venuto il momento di rischiare cambiando letteralemente i connotati ad una delle produzioni più conservatrici dell’epoca. La sfida era impegnativa e rischiosa e per questo motivo motivo Todd Howard, producer di Oblivion, punta di diamante del team Bethesda, fu chiamato a guidare il progetto. Il tutto mentre Interplay lavorava ancora a Fallout Online, un gioco che non avrebbe mai visto la luce. La causa è da ricercarsi in numerose incomprensioni con ZeniMax e a clausole e controclausole del contratto di cessione dei diritti non rispettate, che portarono Bethesda in tribunale e la videro, ancora una volta, uscire vincitrice dalla contesa giudiziaria.
Da Fallout 3 a Skyrim
Dopo uno sviluppo di oltre 4 anni, Fallout 3 venne finalmente pubblicato per PC, PlayStation 3 e Xbox 360 nell’ottobre del 2008. Furono quattro milioni e settecentomila le copie vendute nella sola prima settimana di uscita un record assoluto per la compagnia, confermato anche dall’importante successo dei 5 DLC usciti successivamente per supportare il gioco. Negli anni successivi dopo la parentesi non proprio fortunata di Wet, Fallout: New Vegas torno a sbancare i botteghini, tant ‘è che la compagnia potè poi dedicarsi a nuove sperimentazioni in un settore che non le era del tutto familiare con Brink e RAGE, il nuovo progetto id Software, la storica compagnia fondata da John Carmack, (inglobata dal 2009 in Zenimax), che aveva dato i natali a giochi del calibro di Doom e Quake .
A cinque anni dall’uscita dell’ultimo capitolo, l’11.11.2011 venne infine pubblicato un titolo destinato a far aggiornare i record di vendita della compagnia. Quello fu infatti il giorno della pubblicazione di The Elder Scrolls V: Skyrim, il nuovo capitolo della saga ambientato duecento anni dopo i fatti narrati in Oblivion. Il titolo ad oggi ha venduto oltre venti milioni di copie ed è tutt’ora considerato da più parti uno dei migliori RPG di sempre.
Aspettando Fallout 4
Dopo il successo di Skyrim, Bethesda ha continuato a pubblicare nuove IP importanti, come Dishonored e The Evil Within, il nuovo survival horror del maestro Shinji Mikami (Resident Evil, ndr), oltre a riedizioni di classici come Doom e all’MMO The Elder Scrolls Online, sebbene quest’ultimo stia faticando non poco ad ingranare. Nel frattempo ZeniMax continua ad inglobare promettenti software house come Machine Games (Novembre 2010) subito messa al lavoro su un’altra storica IP appartenente al gruppo: Wolfenstein: The New Order, lo shooter “what if” ambientato nei distopici anni ’60 dominati dalla Germania nazista.
La magia tuttavia sta per ripetersi, all’E3 2015 infatti l’annuncio di Fallout 4, che uscirà per PC, Xbox One e PlayStation 4 il 10 novembre è stato salutato dai fan con incredibile ardore; la speranza è che Bethesda possa offrirci un nuovo GOTY del calibro di quelli lanciati negli scorsi anni. Non possiamo ancora dirvi se le preghiere dei fan sono state esaudite, per questo dovrete attendere sino al 9 novembre quando pubblicheremo la nostra recensione, ma nell’attesa possiamo offrirvi uno speciale in 4 parti dedicato alla saga di Fallout !
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