F1 2019, la nostra recensione

Preferisco avere il mio piede destro che un bel viso!

Niki Lauda

Sembra così ovvio ora a posteriori. Il modo migliore per un gioco motoristico a cadenza annuale su licenza, per rimanere fresco ogni estate, è chiaramente quello di andare a migliorare e/o modificare ciò che magari non ha propriamente convinto l’anno precedente oppure aggiungendo nuove caratteristiche e perché no, campionati. Con l’inclusione del campionato di F2 2018, la serie Formula 1 di Codemasters va ad allargare ulteriormente la sua già ricca offerta. Offrendo quel viaggio irresistibile all’interno della solida modalità carriera che ci porterà dall’essere giovani e talentuose promesse ai campionati che contano, il tutto accompagnato da un modello di gestione tutto da scoprire e padroneggiare. Codemasters ha ormai i diritti della F1 da svariati anni e ogni anno è riuscita ad offrire un prodotto importante e in definitiva, soddisfacente. In F1 2019 ci si sente davvero immersi in quello che è il vasto mondo degli sport motoristici ed in particolare della Formula 1. Come già visto in altre versioni precedenti, c’è un sottile equilibrio tra la fisica dettagliata dei veicoli e l’accessibilità ad un titolo che può essere giocato sostanzialmente da chiunque!

Sarà che siamo italiani, sarà che la Formula 1 è uno di quegli sport che negli anni ci ha dato tantissime emozioni (e soddisfazioni) e seppur le cose per gli amanti della rossa non vanno bene da oltre un decennio, la F1 continua, al netto di regolamenti strampalati e situazioni al limite del regolamento, ad esercitare il suo enorme fascino. Come non ricordare le celebri battaglie fra Mika Häkkinen e Michael Schumacher, oppure, tornando al 2007, fra Kimi Raikkonen e un allora debuttante Lewis Hamilton (cinque volte campione del mondo e attualmente al comando della classifica 2019 di Formula 1, con la sua Mercedes-AMG Petronas), passando poi per i vari Max Verstappen, Charles Leclerc, Lando Norris, giovani, che negli anni a venire, ci faranno davvero divertire.

Per adesso ci accontentiamo di poter magari attraverso il gioco, creare le nostre personali e magari quasi impossibili rivalità. Stavolta con tanto anticipo rispetto al solito. Infatti, per festeggiare i dieci anni della serie, Codemasters ha deciso di anticipare la pubblicazione del gioco, che è ufficialmente passata da fine agosto (quindi quasi al termine del campionato di F1) a giugno, ovvero quando la competizione entra nel vivo, accontentando così i vari giocatori che da tempo a gran voce chiedevano una data di lancio anticipata. È quindi con tanto interesse e aspettative che ci siamo mesi alla guida per tastare con mano ciò che F1 2019 ha da offrire. Un titolo sorprendente e divertente che al netto di qualche difetto, riesce ancora una volta a convincere. Ma andiamo con ordine!

Modalità Carriera

Fra le modalità più convincenti della serie, troviamo la modalità carriera. Quest’anno lo sviluppatore inglese ha deciso di osare, introducendo la Formula 2 e lo fa in un modo davvero particolare. Dopo aver creato il nostro personaggio, con un editor che, seppur non brilli per profondità, ha ciò che serve per caratterizzare al meglio il nostro pilota, saremo prontamente chiamati a scegliere la scuderia di F2 (l’auto è la stessa per tutti, la Dallara F2 2018) dalla quale iniziare la nostra “scalata verso il successo”. Sarà quindi necessario partecipare ad una serie di scenari, su piste e in situazioni diverse. Il tutto, affrontando due piloti che non ci renderanno la vita facile: Lukas Weber, nostro compagno di scuderia e il mai troppo simpatico, Devon Butler che invece corre per una scuderia rivale.

La particolarità di questi eventi è che in una sorta di quick time event, inizino nel bel mezzo della gara, il tutto si basa su un filone narrativo che mette in risalto la rivalità esistente fra i tre piloti. La prima di queste situazioni, ci chiedeva di rallentare per mancanza di ritmo e far passare il nostro compagno di scuderia. Disubbidendo agli ordini e raggiungendo un’ottima terza posizione e quindi il podio, ci siamo ritrovati a discutere animatamente nel paddock con Butler, il quale non ha apprezzato la nostra decisione, mentre il rivale, Weber è arrivato a darci manforte, appoggiando la nostra scelta. Anche gli altri scenari ci hanno enormemente divertito come mai successo prima d’ora in un gioco di F1.  L’unica nota negativa è che ci vengono proposte soltanto tre gare di F2, portando il filone narrativo a terminare fin troppo presto e in maniera quasi raffazzonata. Non sappiamo se è stata una scelta mirata di Codemasters per capire se una proposta del genere possa essere apprezzata oppure semplicemente è mancato il tempo per dare maggiore profondità agli eventi e alla narrazione.

Fatto sta, che portate a termine le tre gare e magari vincendo il campionato di F2, ci verranno proposte le scuderie interessate ad averci come pilota. Le differenze sostanziali fra le varie offerte, si trovano nei bonus ottenibili, nei risultati che dovremo raggiungere, magari decidendo di correre per la Scuderia Ferrari o per Mercedes-AMG Petronas, inevitabilmente, trattandosi di due top team, dovremo sin da subito raggiungere il gradino più alto del podio. Scegliendo invece Renault, Williams o magari Mclaren, avremo maggiore tempo per sviluppare la vettura essendo chiamati a raggiungere posizioni di metà classifica. Compiuta la scelta, anche i nostri rivali si adatteranno scegliendo una scuderia in grado di rivaleggiare con noi. Ad esempio, noi abbiamo scelto la Mercedes-AMG Petronas per iniziare e rispettivamente Butler e Weber sono andati in Ferrari e Red-Bull. La carriera non si svilupperà in maniera dissimile da quanto già visto nell’edizione 2018, con prove libere, qualifiche, gare, sfide con vetture classiche e moderne, interviste con Claire (leggermente più varie rispetto al passato), punti di sviluppo, gestione e miglioramento delle componenti (che dovremo tenere sotto controllo in vista dei cambi di regolamenti futuri), rinegoziati con la scuderia. Le novità però ci sono, infatti, è stato finalmente introdotto il trasferimento dei piloti, che va a coinvolgere sia piloti inventati e sia quelli ufficiali, i quali potrebbero cambiare scuderia anche nel corso della stagione, aggiungendo quel qualcosa in più in termini di varietà e incertezze, ad una modalità carriera che si sarebbe rivelata, salvo le piccole modifiche di regolamento e di potenza delle vetture di quest’anno rispetto al 2018, fin troppo simile al capitolo precedente.

Gameplay

Quando saliamo in macchina, il feeling è molto simile a quello che già abbiamo avuto modo di conoscere negli ultimi anni. Si tratta di un titolo molto accessibile; in base alle regolazioni e agli aiuti alla guida, chiunque potrà governare una monoposto di F1. Dalla frenata assistita, al controllo completo o parziale di trazione, alla funzione antiblocco delle ruote, passando per l’aiuto in frenata, alla marcia suggerita, al cambio automatico o manuale e così via. Anche la difficoltà della IA potrà essere settata a nostro piacimento, da 1 a 100. Anche se Codemasters aveva dichiarato che la fisica sarebbe stata modificata, non abbiamo riscontrato cambiamenti rispetto a F1 2018. Diversamente invece, affrontando le gare in F2, abbiamo maggiormente avvertito la differenza rispetto alle vetture di F1. Infatti, risultano essere leggermente più piccole, meno potenti ma di una maneggevolezza unica, il che le rende il giusto banco di prova per prendere confidenza con il sistema di guida offerto dallo sviluppatore.

Utilizzare il controller è possibile, nel nostro caso abbiamo provato il gioco su PlayStation 4, quindi il Dualshock 4 si è comportato piuttosto bene, al netto di grilletti piuttosto morbidi che talvolta potrebbero dare dei grattacapi rispetto a magari utilizzare un controller Xbox One, più confortevole quando si tratta di giochi di corse.  Fatto sta, che utilizzando un controller, non è possibile andare oltre ad un certo livello di difficoltà, nel nostro caso parliamo di 80/100. Ormai è diventato quasi imprescindibile l’utilizzo di un volante di livello, il che permette di godere pienamente di quanto il gioco ha da offrire in particolar modo per quanto riguarda il force feedback che ogni anno migliora sempre di più.

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, la IA si comporta bene. Difficilmente abbiamo riscontrato eccessiva aggressività durante i sorpassi o manovre al limite. L’unico difetto è che Codemasters ha settato male alcuni parametri delle monoposto. Infatti, la Racing Point risulta essere la vettura più veloce sui rettilinei, il che spesso, pur correndo per Mercedes ci ha impedito di effettuare sorpassi, le Williams, che in realtà sono fra le monoposto più lente in circolazione, talvolta sembrano uno scoglio insuperabile e la stessa Ferrari, in maniera del tutto incompressibile perde sui lunghi rettilinei. Anche i tempi, sono diversi rispetto a quelli che dovrebbero effettivamente essere; le vetture di quest’anno girano in circa un secondo in meno rispetto a quelle dell’anno scorso. Nel gioco invece, i tempi sono superiori di un secondo. Queste problematiche verranno comunque risolte attraverso aggiornamento.

Comparto multigiocatore e grafica

Anche il comparto multiplayer ha ricevuto dei miglioramenti; sono state introdotte le leghe, che permettono di creare tornei e/o di partecipare ad eventi a cadenza settimanale, personalizzando a proprio piacimento la vettura (alcune livree sono a pagamento) e ottenendo ricompense, fra cui punti risorsa. Per quanto riguarda invece la versione top proposta da Codemasters, ovvero la Legendary Edition, il pacchetto contiene otto sfide che ci metteranno nei panni di Senna e Prost, le loro vetture storiche e le livree aggiuntive che potranno essere utilizzate in multiplayer o magari nella modalità carriera, selezionando il loro casco e la loro tuta, in quest’ultimo caso verrà indossata durante gli eventi.

Dal punto di vista grafico, l’EGO Engine in versione 3.0 è una gioia per gli occhi. In particolar modo grazie ad un sistema di luci rinnovato e ad una migliore resa grafica degli elementi di contorno fuori pista. I modelli poligonali sono stati leggermente migliorati, e presentano una maggiore espressività e fluidità nei movimenti. Ciò che ci ha colpito è la cura riposta non soltanto sulle illuminazioni ma anche sui riflessi. Elementi che risaltano maggiormente durante le gare in notturna, come a Singapore, in cui il colpo d’occhio è davvero eccezionale.  Finalmente sono stati risolti i problemi di pop up che affliggevano la versione 2018 del gioco.

La nostra prova è stata fatta su PS4 Pro, salvo piccoli problemi di aliasing, non abbiamo riscontrato cali di framerate o altri problemi di natura tecnica. Anche il comparto multigiocatore funziona senza grossi intoppi, con caricamenti ragionevoli. Per quanto riguarda invece il sonoro, non ci sono stati cambiamenti di alcun tipo, forse una leggera pulizia nei rombi dei motori; al commento ritroviamo ancora una volta la coppia Carlo Vanzini e Luca Filippi, che ogni anno migliorano sempre più per quanto riguarda il repertorio e l’enfasi della telecronaca. Da segnalare la presenza soltanto di nome di Davide Valsecchi, la cui voce non corrisponde alla controparte reale. Mentre affrontando il campionato di F2, troviamo la voce di Vegeta o meglio del grande Gianluca Iacono.

F1 2019
8.8 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4, XBOX One, PC
Pro
    - Trasferimenti piloti
    - Modello di guida solido e convincente
    - La versione 3.0 dell'EGO Engine è a dir poco spettacolare
    - La F2 fa il suo debutto...
Contro
    - ...ma lo fa soltanto per tre gare
Riassunto
Codemasters, è ormai una garanzia. F1 2019 convince su quasi ogni fronte, dal solido sistema di guida alla modalità carriera, che finalmente si arricchisce grazie all'introduzione della F2 (seppure per sole tre gare) e al trasferimento piloti che da quel pizzico di imprevedibilità in più che mancava. Forse la narrazione poteva essere curata meglio, ma siamo sicuri che Codemasters ci sta lavorando su, magari l'anno prossimo sarà quello definitivo della consacrazione. Se siete fan di Hamilton, Bottas, Vettel, Raikkonen e vi dicendo, l'acquisto di F1 2019 è assolutamente obbligatorio!
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

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