RIBA assomiglia ad un orso nei fumetti per ingenerare simpatia tra gli assistiti ed è ricoperto di pelle in poliuretanto in grado di rispondere al tatto umano con una sensazione di calore e confort, ha due braccia snodabili coperte da sensori tattili che facilitano l’interazione con i pazienti e con “i colleghi umani”, infine numerosi sensori visivi ed uditivi gli permettono di muoversi in un ambiente a tre dimensioni.
Insomma dopo il robot da compagnia e quello per le pulizie, l’industria robotica sembra non avere più frontiere: mettere a punto un valido aiuto per le aziende ospedaliere già a corto di personale infermieristico può rappresentare solo il primo passo verso una clinica completamente robotizzata. Chissà se ci fideremo mai del robot-chirurgo di turno che ci consiglia di intervenire immediatamente con un’operazione o se tornermo a quel punto al più “antiquato” parere umano…