Questa volta non sarà una semplice passeggiata
Dimenticate l’incredibile e quasi ridicola ripetitività nelle azioni del primo Assassin’s Creed. Il sequel è infatti un gioco completamente diverso: maturo anche nelle tematiche di gioco, riuscendo nell’impresa di saper offrire sempre delle quest variegate, fatta eccezione per qualche scelta non proprio fortunata, cosa che ci auguriamo venga poi risolta nel terzo episodio.
In generale comunque la struttura di base è sempre quella: un action free-roaming dove è possibile (anzi dovete) arrampicarvi praticamente ovunque e di tetto in tetto compiere i vostri omicidi. Rispetto al prequel, gli assassinii assumono adesso connotati ben differenti, sempre vari per ogni personaggio ed adattati naturalmente a come è maturata la trama in quel momento. In parole povere, difficilmente vi troverete a fare le stesse cose per dover far fuori il vostro obiettivo, ma gli sviluppatori hanno preparato anche diversi imprevisti, o comunque quelle piccole variabili che potrebbero mandare a monte l’intera missione. L’elemento stealth, sebbene ancora non sia totalmente perfetto, è divenuto più importante in questo capitolo. Le guardie non brillano per intelligenza artificiale è certo, ma sono vigili ed attente, e insidiarsi all’interno di strutture ben sorvegliate non sarà facile ed utilizzare diversivi, a volte, sarà praticamente inevitabile.
A questo proposito avrete varie frecce al vostro arco. Potete mandare verso le guardie un gruppo di “donzelle” (rectius di lucciole) per distrarli appositamente, mentre voi fate quel che dovete fare, oppure convincere un quartetto di ladri a derubarli e quindi farsi inseguire; provocare del rumore da una parte per entrare dall’altra. Siete liberi, insomma. Potete gestirvi ogni situazione come volete, sebbene permanga a volte quel brutto senso di artificiosità, causato soprattutto, come detto, da una intelligenza artificiale non proprio…”scaltra” sia delle popolazione che degli avversari, i quali talvolta vi verranno addosso durante una semplice passeggiata prendendosela poi con voi, colpevoli (secondo loro) di averli urtati. Nulla di grave in ogni caso, che rovini la splendida atmosfera che riesce a regalare questa avventura.
L’obiettivo di un Assassino è naturalmente quello di combattere meno e uccidere di più. Molte volte, purtroppo, sarete costretti a brandire le armi e trovarvi di fronte al sistema di combattimento visto nel primo episodio, solo leggermente evoluto. E’ perdurato infatti lo strambo difetto che vede gli avversari attaccarvi unicamente a turno manco foste in coda al supermercato, ma sono aumentate le mosse a vostra disposizione. Adesso, avrete anche la possibilità ad esempio di disarmare l’avversario ed usare la sua spada nel caso ne siate sprovvisti, prenderlo per la gola e minacciarlo o, nel caso siano in troppi, fuggire in modo più semplice rispetto quanto accadeva macchinosamente in passato. Il modo di affrontare i nemici è purtroppo praticamente uguale per tutti: le uniche differenze emergono solo quando si tratta di affrontare tipologie differenti, quali guardie corazzate o armate diversamente, ma ad ogni modo il succo non cambierà di molto.
Importante è comunque l’arsenale di armi a vostra disposizione. Leonardo da Vinci si rivelerà infatti un amico assai più utile di quanto potreste immaginare. Ricavando in giro infatti altre pagine del Codice, il geniale amico provvederà a decifrarlo e realizzare per voi nuove ed improbabili armi. Ad esempio, una seconda lama celata, una pistola (sempre nascosta) da cinque colpi, del veleno e altro ancora. Il resto delle armi va invece acquistato presso i Fabbri, i quali saranno disposti a vendervi anche nuovi tipi di armature, utili per aumentare la barra di energia vitale o riparare quelle che avete al momento, poiché saranno logorate dal tempo e dai combattimenti.