La frenesia e il caos di Borderlands sbarcano su Switch.
Versione testata: Switch Lite.
La serie di Borderlands si è ritagliata di diritto un posto fra le migliori saghe videoludiche, riscuotendo un grande successo sia per la critica che per il pubblico. La formula vincente risiede indubbiamente nel suo gameplay frenetico unito all’esuberanza dei vari personaggi e alla ricchezza di contenuti, con un continuo crescendo capitolo dopo capitolo. E’ doveroso quindi ripercorrere brevemente la storia della serie targata Gearbox Software prima di lanciarci nel vivo della nostra recensione.
Più di dieci anni fa, precisamente nel 2009, debutta il primo Borderlands, che si distingue subito da un classico FPS per diversi aspetti. Il più rivoluzionario per quei tempi è la presenza di un sistema di loot procedurale: tradotto in soldoni, i giocatori avrebbero ottenuto “fantastilioni” di armi e scudi sempre differenti tra loro. A ciò si aggiungono una storia ben sviluppata e longeva, vaste ambientazioni tutte da esplorare ed una personalizzazione di protagonisti e veicoli piuttosto varia. La modalità cooperativa fino a 4 giocatori anche in split-screen, infine, chiude il cerchio perfetto, portando il livello di divertimento al massimo.
La calda accoglienza porta lo sviluppatore a pubblicare, nel 2012, Borderlands 2, ancora più grande ed eccessivo, seguito nel 2014 da Borderlands: The Pre-Sequel, i cui eventi narrati fanno da ponte fra il primo e il secondo episodio. Ad eccezion fatta per un paio di spin-off non legati alla storia principale, a distanza di cinque anni Gearbox ha poi lanciato Borderlands 3, l’ultimo arrivato e di cui potete leggere la nostra recensione QUI.
Possiamo tranquillamente dire che la serie vanti uno dei migliori gunplay dell’ultimo decennio, rivelandosi appagante sotto ogni aspetto e raggiungendo il culmine (almeno per ora) proprio con l’ultimo capitolo. Lo stesso vale per l’enorme mole di contenuti presenti, in grado di tenere impegnati per centinaia di ore che aumentano sensibilmente aggiungendo tutti i DLC rilasciati. Grazie a Borderlands Legendary Collection, ora anche i possessori di Switch possono godersi la serie sulla console ibrida di casa Nintendo con un pacchetto ricchissimo e (quasi) completo. Se avete voglia di spappolare orde di nemici da soli o in compagnia di amici e gettarvi nel caos, questa è la vostra occasione.
Immutato nella sostanza ma non nella tecnica
La prima cosa che ci si chiede quando si parla di una collection è: vale il prezzo? Assolutamente sì. Con una spesa di 50€, infatti, vi ritroverete con la versione Game of the Year di Borderlands, Borderlands 2 e Borderlands: The Pre-Sequel, inclusivi quindi di svariati DLC storia e pack di personaggi aggiuntivi. Facendo un calcolo approssimativo basato sui prezzi attuali, la Borderlands Legendary Collection porta con sé circa 170€ di contenuti contando anche i singoli titoli.
A livello di sostanza, i capitoli non cambiano di una virgola e mantengono egregiamente tutti i tratti distintivi della serie, ponendo il divertimento al primo posto; ciò su cui andremo a soffermarci, invece, è il lato tecnico di questo porting. E’ importante innanzitutto sottolineare che abbiamo testato i giochi su Switch Lite, forzando quindi la mano su un approccio prettamente portatile data la “novità” per Borderlands.
Prevedibilmente, le ridotte dimensioni dello schermo si fanno sentire con un gameplay così frenetico che, fra il resto, ci pone spesso di fronte a parecchi nemici a schermo. Inoltre, il frame rate limitato a 30 fps che, seppur si sia rivelato granitico anche nelle situazioni più concitate, trasmette una sensazione illusoria di “lentezza” a cui non è semplice abituarsi. Probabilmente siamo in parte condizionati dall'”occhio da 60 fps”, ormai lo standard su PC e abbastanza diffusi anche su PS4 e XBOX One, ma ciò non toglie che più volte abbiamo percepito fatica a livello visivo. L’effetto, ovviamente, va praticamente a scomparire se si tratta di giocare su TV in modalità docked, contando anche su un’immagine molto più ampia per distinguere meglio gli elementi a schermo.
Dal punto di vista grafico la serie non mostra segni di vecchiaia evidenti, merito principalmente dello stile in cel shading che risulta sempre molto godibile e “maschera” bene eventuali imperfezioni. Tuttavia, non sono passati inosservati alcuni pigri caricamenti delle texture e una leggera riduzione dei dettagli nella resa estetica generale. Soffre la compressione anche il comparto audio, che su Switch Lite non risulta pieno in tutti i suoni come dovrebbe essere anche indossando cuffie/auricolari.
Un tasto abbastanza dolente che accomuna entrambe le versioni di Switch riguarda i comandi in modalità portatile, i quali risultano piuttosto scomodi sia per la disposizione degli stick analogici sia per l’impugnatura del dispositivo. Se siete possessori della Lite, quindi, ci vorrà un po’ di tempo per domare il sistema di mira, modificando talvolta la sensibilità della stessa per ottenere la precisione richiesta. Giocando su TV il problema non si presenta, in quanto basterà utilizzare il Pro Controller per ritrovare la perfetta ergonomia.
Commento finale
Borderlands è sempre Borderlands, che si parli del primo capitolo o dell’ultimo: caotico, frenetico, esuberante, enorme e ricco nei contenuti. La Legendary Collection ne riconferma tutte le qualità dimostrando come la serie targata Gearbox Software sia invecchiata piuttosto bene, tanto da potersi permettere l’approdo su Switch pronta a regalare altre centinaia di ore di divertimento. Tuttavia, il porting risente abbastanza sotto il profilo tecnico per chi possiede Switch Lite o decide di giocare in modalità portatile, complici le ridotte dimensioni dello schermo ed il frame rate limitato a 30 fps. A ciò si aggiunge uno schema di comandi ed un’impugnatura inadatti per godersi a pieno titoli basati su un gameplay frenetico, con il rischio di risultare a tratti tediosi. Borderlands, come altri nel suo genere, dà il massimo giocandolo su una TV muniti di controller, e da qui non si scappa. Quelli riportati, ovviamente, non sono punti negativi riconducibili alla collection in sé, ma è bene tenere a mente che si tratta pur sempre di una serie nata per console casalinghe e PC. Il nostro giudizio finale, pertanto, rispecchia principalmente il lato tecnico e la giocabilità anche in modalità portatile, sottolineando nuovamente come i vari capitoli abbiano veramente tanto da offrire dal punto di vista ludico.