Recensione Call of Duty: Black Ops III

Un passo nella direzione giusta

Versione testata PlayStation 4.

Con le fasi di sviluppo affidate alle sapienti mani di Treyarch Studios, Call of Duty: Black Ops III viene mostrato da Activision per la prima volta in un reveal trailer il 26 Aprile del 2015, stessa data in cui viene inoltre diffusa la data di distribuzione del titolo, fissata per il 6 Novembre dello stesso anno. Con ormai anni di esperienza alle spalle, lo studio di sviluppo aveva in testa un solo obiettivo, sviluppare il Call of Duty più ambizioso di sempre, stravolgendo i canoni soliti del franchise e proponendo un nuovo, incredibile tuffo nel futuro, con meccaniche ben diverse da quelle già apprezzate nei precedenti capitoli di Black Ops.

Con quella rivoluzione in mente, sotto ogni punto di vista, Treyarch ci regala oggi uno dei capitoli più belli della serie Call of Duty. Scoprite con noi perchè questo titolo ci ha affascinati ed incoraggiati a vedere un futuro roseo per il franchise.

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Per la prima volta saremo nessuno

Una volta dato il via alla campagna in giocatore singolo, la prima scelta a cui verremmo sottoposti riguarderà il sesso del nostro personaggio; ebbene sì, per la prima volta nel franchise ci sarà permesso di scegliere il sesso del soldato che comanderemo nel corso dell’intera avventura e tutto ciò per merito di una nuova struttura narrativa che non ci vedrà più indiscussi protagonisti dei fatti narrati, ma comparse in un progetto decisamente più grande.

40 anni dopo gli avvenimenti di Black Ops II, ci ritroviamo ancora una volta catapultati in un mondo ove vige la regola del più forte; questa volta, però, esserlo non sarà per nulla difficile. Nel mondo in cui il titolo è ambientato, infatti, le protesi cibernetiche sono ormai lo standard militare ed anche il più debole dei soldati può diventare un’instancabile macchina da guerra, tuttavia il tema, già ampiamente abusato da decine di giochi nel corso degli ultimi anni (da Deus Ex, a MGSV, passando per Call of Duty Advanced Warfare) è qui trattato in maniera decisamente matura ed i vari  avvenimenti che si susseguiranno nel prosieguo della storia, ci metteranno di fronte ad una cruda realtà che probabilmente non tutti potranno afferrare. Se gustato con il giusto equilibrio, tuttavia, il titolo sarà in grado di regalare forti emozioni, merito anche di un susseguirsi di colpi di scena che metteranno a dura prova le nostre capacità emotive.

Tante novità provenienti dal futuro

Oltre che influenzare in modo inesorabile la parte narrativa, i nuovi cambiamenti introdotti dalle protesi cibernetiche andranno a modificare anche, profondamente, il gameplay. In Call of Duty: Black Ops III, infatti, sarà possibile effettuare brevi scatti in aria per merito di propulsori, correre più a lungo, camminare lungo le pareti, avere accesso a micidiali armi da fuoco ed abilità speciali ed infine poter far uso di speciali poteri in grado di donarci la possibilità di diventare invisibili, vedere attraverso i muri, oppure creare delle copie della nostra sagoma.

La maggior parte di queste funzionalità, se non tutte, sarà accessibile esclusivamente nella modalità multigiocatore; in modalità campagna, infatti, il più delle volte che vedremo in funzione questi poteri speciali sarà per merito di ben studiate cut-scene od eventi programmati.

Analizzando il videogioco da un punto di vista balistico e fisico, i cambiamenti apportati dai ragazzi di Treyarch sono davvero pochi: il feeling delle armi, il sistema di mira ed i movimenti, infatti, doneranno un effetto di déjà-vu a chi ha già avuto modo di mettere le proprie mani sui titoli precedentementi sviluppati dallo studio. Notevolmente cambiati, invece, i menù di gioco che ci permetteranno adesso di avere accesso alla modifica del nostro equipaggiamento attraverso un Hub di gioco: la Safe House, che potrà inoltre essere arredata e fungerà da lobby per una delle nuove funzionalità introdotte dal titolo: la modalità campagna in cooperativa.

Sarà infatti possibile radunare fino a tre amici e combattere insieme in modalità cooperativa per il completamento di una singola missione o dell’intera modalità storia proposta dal titolo, senza aumenti di difficoltà od impedimenti di vario genere.

La sola campagna in giocatore singolo promette ai giocatori una durata che varia dalle 6 alle 12 ore, a seconda della difficoltà scelta e dello stile di gioco adottato; ci siamo ritrovati a confermare tali dati, raggiungendo l’apice della modalità campagna in circa 8 ore di gioco a difficoltà normale, senza soffermarci troppo nella raccolta dei collezionabili sparsi negli undici livelli di gioco proposti.

Se alle opzioni già analizzate aggiungiamo una ben curata modalità zombie e le famose Dead Ops, che fungono da campagna secondaria del titolo, ci renderemo conto che anche la sola esperienza offline del titolo ha molto da offrire, garantendo a tutte le tipologie di videogiocatori, ore ininterrotte di intrattenimento che, nei casi più estremi, potrebbero moltiplicarsi a dismisura, merito anche della divertentissima modalità multigiocatore che analizzeremo nel paragrafo a seguire.

Un mix tra il presente ed il passato

L’accesso alla modalità multigiocatore del titolo è quanto mai vicina al passato, garantendo una fluida e semplice navigazione all’interno dei menù di gioco, fino al raggiungimento della tipologia di partita da affrontare e la modalità di gioco a cui prendere parte.

La stabilità dei server è spesso minata da lag spike di dubbia provenienza, che abbiamo notato avvenire di tanto in tanto in quasi tutte le 100 partite in multigiocatore che abbiamo giocato. Da questo punto di vista è notevole il passo indietro, soprattutto quando, a conti fatti, le partite in multigiocatore conterranno un massimo di 12 giocatori in partite 6 contro 6.

Le modalità di gioco presenti all’interno del titolo spaziano dai più classici Team Deathmatch e Cattura la Bandiera fino ai più recenti Search and Destroy e Tutti contro Tutti; all’interno di tutte le modalità di gioco sarà possibile fare affidamento all’equipaggiamento che più ci aggrada, formato da un’arma primaria, un’arma secondaria, granate letali e non letali ed infine gli immancabili perk che, insieme alle modifiche applicabili alle armi, garantiranno un notevole cambiamento di feeling con le varie combinazioni che saremo in grado di mettere insieme.

Notevoli i cambiamenti al meta-game apportati dall’introduzione dei nuovi poteri degli specialisti, che rendono più difficile la vita a chi fa del camping una religione; abilità di attacco e d’intercettazione, infatti, ci permetteranno di uccidere istantaneamente i nemici che ci circondando, oppure di rendere visibili le unità presenti nel nostro raggio d’azione. Le abilità a disposizione dei nuovi specialisti non si fermano qua, con la possibilità come accenato poco sopra, di diventare invisibili per un breve periodo di tempo, di creare cloni di se stessi o di equipaggiare proiettili esplosivi e speciali insetti robotici capaci di divorare le proprie vittime.

Un totale di 18 abilità sarà a disposizione dei giocatori, ma ogni specialista avrà accesso solamente a 2 abilità, una d’attacco ed una d’utilità, che sarà inoltre esclusiva per quello specifico specialista.

Molti cambiamenti anche per ciò che concerne l’estetica delle armi, adesso più rifinita e raffinata; segnaliamo inoltre il ritorno del mercato nero che, tramite l’acquisizione di una speciale valuta, ci permetterà di avere accesso a delle casse in grado di donarci accesso a skin più o meno rare.

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Ancora una volta un titolo cross-gen

Facciamo finta di non sapere che l’arrivo del titolo su PlayStation 3 ed Xbox 360 è una questione meramente economica; la base installata delle due console di scorsa generazione, infatti, è in grado di garantire ai publisher un alto tasso di redditività ai propri titoli a patto però di qualche rinuncia ai dettagli nelle fasi più critiche dello sviluppo.

Ecco, se questa informazione preliminare non fosse di vostra conoscenza potremmo dire che, sul piano tecnico, la versione PlayStation 4 è graficamente appaggante, sebbene non faccia gridare sicuramente al miracolo. Se aggiungiamo all’equazione quanto detto poco fa, pur riconoscendo che il titolo è gravato dal peso dell’ennesima produzione cross-gen,  con annesse limitazioni alle texture, non sempre molto definite e qualche modello poligonale poco curato, possiamo dire che il lavoro svolto dal team di sviluppo anche sotto questo aspetto è pregevole sebbene ad una attenta analisi risulti essere presente uno scaler dinamico, in grado di modificare all’istante la risoluzione interna delle texture, garantendo delle performance eccezionali, ma un non sempre adeguato impatto visivo.

Altalenante anche il frame rate che, seppur non si dimostri tale all’occhio umano, è costantemente ballerino senza mai scendere al di sotto della soglia dei 40 Frame per Secondo; inutile dirvi che tali cali di performance sono riscontrabili nella fasi più concitate sia in modalità campagna che in modalità multigiocatore.

Apprezzabile il doppiaggio del titolo e l’intera selezione sonora per quanto concerne brani ed effetti inseriti all’interno del titolo. Abbiamo avuto qualche problema con l’ascolto utizzando il mix “Treyarch” nel comparto audio, ma nulla di irrimediabile, essendo l’impostazione facilmente accessibile dai menù di gioco.

Commento finale

Call of Duty: Black Ops III riesce a rivoluzionare un genere ed una serie ormai in stallo da diversi anni. Eccetto qualche dovuta citazione relativa a Titanfall ed al più recente Halo 5: Guardians, infatti, il fronte dei First Person Shooter non mette in mostra vere e proprie pietre miliari del genere ormai da diversi anni. Spettacolare, frenetico e divertente, di Black Ops III abbiamo apprezzato in particolare le nuove proposte in termini di gameplay, le nuove funzionalità – in particolare la modalità cooperativa – e la sempre-verde modalità multigiocatore offerta dal franchise.

Ancora titubanti i server di gioco online, che, oramai a diversi giorni dal lancio ufficiale del titolo, non riescono comunque a garantire quella stabilità necessaria al corretto svolgimento dei normali match. Qualche dubbio, invece, ci resta dal punto di vista grafico: cosa avrebbe potuto essere Call of duty Black Ops III se si fosse rinunciato al cross gen? Forse lo sapremo solo con Call of duty Black Ops IV.

Pro Contro 
– Trama avvincente…
– Modalità campagna longeva e giocabile in cooperativa
– Valide modifiche al gameplay
– Modalità multigiocatore sempre divertente
– 60 FPS stabili, anche nelle situazioni più difficili
– … ma spesso difficile da comprendere
– Server di gioco spesso in difficoltà
– Graficamente appagante, ma ben al di sotto dei limiti tecnici imposti dall’hardware delle console di nuova generazione
  Voto Globale: 82 
 
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