Recensione Call of Duty: Black Ops


Non solo sparatorie

Il gameplay è rimasto inalterato riprendendo quello forgiato per la serie e infarcito di alcune nuove armi tra cui una letale balestra lancia frecce esplosive e una macchina radiocomandata ,solo nel multiplayer, la RC-XD. Ritornano anche quelle modificate con lanciagranate e lanciafiamme, utili ma soprattutto sceniche, per esaltare le varie situazioni di gioco. Come al solito quindi si possono portare solo due armi e scegliere di volta in volta quale scambiare con altre a disposizione. Si nota un certo tempo di ricarica e di cambio dell’arma diverso. In pratica se finora ci volevano pochi attimi, adesso ci si impiega un po’ più di tempo, renderndo questo aspetto più realistico. Stessa cosa nelle partite multiplayer dove il giocatore non riesce a correre come sempre se si trova su un terreno innevato. Sebbene la serie CoD abbia un suo stile ben definito, e piuttosto arcade, Treyarch è voluta andare oltre introducendo in alcuni punti la guida di alcuni veicoli, una nuotata sott’acqua od ancora una scampagnata in mezzo ad una nube tossica, solo per citarne alcune, aumentando concretamente la varietà delle situazioni di gioco. 005Non le solite cuts-in di cui comunque il titolo resta condito, ma vere e proprie fasi giocabili.

Non lasciatevi ingannare dalle prime missioni, le quali riprendono senza dubbio alcune di quelle già viste nel precedente MW2. Proseguendo attraversio i 15 capitoli della campagna in singolo giocaotre si può comprendere appieno il parziale nuovo corso di Call of Duty.

Le ambientazioni sono molto varie e mettono il giocatore a dura prova tra Cuba, il Vietnam, il Laos, Honk Kong e altre che non citiamo per non rovinarvi la sorpresa.

Ogni missione va portata a termine eseguendo quello che viene richiesto, sia a schermo sia attraverso la voce dei compagni d’armi, raggiungendo il punto segnato sullo schermo oppure, nel caso di indicatori su bersagli fissi o mobili, abbattendoli. L’astuzia del nemico, ovvero l’IA, si può riassumere solo nel numero crescente dei soldati che ripetono spesso e volentieri le medesime azioni, viziate da uno script deciso a priori. Solo in rari casi questi hanno un diverso approccio specie in mappe molto ampie. Il respawn resta un handicap molto forte tanto da rendere alcune fasi davvero snervanti, quasi al limite di sopportazione.

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