Recensione Dante’s Inferno

Armati di falce della morte ed acqua santa

Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore;
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e ‘l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate.

Il commento più frequente che ci è capitato di ascoltare riguardo questo nuovo prodotto ad alto budget di EA è che si tratta in sostanza di un clone di God of War. Si tratta di un commento questo che pero’ non riteniamo condivisibile al 100%; cosi’ come altri titoli che hanno segnato il mondo videoludico, God of War è l’archetipo di un tipo di gioco, l’hack and slash alla occidentale, nel quale un sistema di controllo sostanzialmente basato su due tipi di colpo, pesante e lento, leggero e rapido, si abbina ad un sistema di finishing moves basato su elementi QTE ( inventati da Shenmue e sdoganati dal titolo di Santa Monica Studio). dantes-inferno-4_150_84_87Definire quindi Dante’s Inferno un clone è pertanto riduttivo per il buon lavoro del team di sviluppo e sostanzialmente inesatto. God of War ha creato un genere, quello dell’ hack and slash facile da padroneggiare, fatto di poche ma spettacolari combinazioni. E’ all’interno di questo genere che si muove a suo perfetto agio il titolo EA.

Fatta questa piccola ma doverosa difesa d’ufficio, c’è da dire che Dante’s Inferno aggiunge pero’ al genere anche interessanti novità tra le quali una piccola componente ruolistica .

Durante la sua discesa agli inferi infatti al nostro Dante sarà data la possibilità di redimere le anime impure oppure di condannarle per sempre alla dannazione, utilizzando rispettivamente la croce o la falce, sue principali armi durante l’avventura. Le nostre scelte non influenzeranno il prosieguo dell’avventura ma, riportate su di una tabella accessibile con la pressione del tasto start, permetteranno di proseguire il nostro cammino verso l’empietà o la santità e conseguentemente di sbloccare nuove devastanti combo di stampo infernale o divino.

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La strada più semplice è naturalmente quella della dannazione, pochi colpi e l’anima del malcapitato sarà persa per sempre, se invece seguirete la strada della santità dovrete affrontare una sequenza più lunga di QTE. La stessa scelta è possibile per la redenzione di anime impure “eccellenti”, dei VIP, potremmo dire, tratti direttamente dal romanzo dantesco. In questo caso pero’ la redenzione o la punizione avviene diversamente, con dei minigiochi che vi permetteranno di sbloccare molti più punti anima da utilizzare per nuove letali combinazioni .

A cio’ si aggiunge la possibilità di equipaggiare le reliquie incontrate nel gioco ed ottenerne cosi’ ulteriori bonus oppure raccogliere le trenta monete di giuda, le tre pietre di Beatrice i commenti di Virgilio e altri tesori sparsi in giro nei nove gironi infernali . Da non dimenticare poi la possibilità di utilizzare attacchi speciali da assegnare alla combinazione tasto modificatore+pulsante del pad.

Ad alcuni di voi potra’ non piacere la presenza forse eccessiva di mostri di livello, ma almeno a parere di chi scrive, più nemici giganteschi ci sono meglio è .

La combinazione di gameplay cosi’ strutturata funziona decisamente bene, rendendo parzialmente più profondo un gameplay che, è questo il rischio degli hack and slash, diversamente si trasformerebbe in un mero “schiacciabottoni”.

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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