Recensione Dark Void


Volare e sparare

La più originale trovata di questo Dark Void è quella di aver pensato ad un TPS tridimensionale sotto tutti i punti di vista, nel quale, grazie al nostro particolare jet-pack, ci sarà possibile non soltanto spostarci in orizzontale sulla terra ferma, come nei titoli più tradizionali, ma anche in verticale come dei novelli Icaro. La visuale è posizionata alle spalle del protagonista e potremo controllarlo con la leva analogica di sinistra per farlo muovere per i livelli mentre con quella di destra regoleremo il mirino. Premendo i tasti L1 e L2 si utilizzerà una più precisa modalità di mira. Premendo il pulsante quadrato in prossimità di un riparo avremo la possibilità di nasconderci e trovare riparo dal fuoco nemico.

dark_void_01L’impatto è arcade, quindi niente di simulativo, ma non poteva essere altrimenti per un titolo che basa il tutto sulla velocità e sugli scontri a fuoco a svariati chilometri dalla terra ferma. Il nostro jet pack oltre che per muoverci su mappe sconfinate, sarà utile anche per sfuggire da situazioni troppo impegnative per il combattimento sulla terra ferma: ad esempio di fronte a una struttura potremmo ritrovarci un cospicuo numero di alieni e l’unico modo per affrontarli sarà quello di attaccarli dall’alto. Le strutture presenti nel gioco potranno essere utilizzate come riparo, cosi’ come le piattaforme dove di solito attenderemo per preparare un’imboscata, spuntando fuori al momento giusto e tirando giù verso il precipizio il nostro nemico.

Non mancheranno inoltre i quick time event, riconducibili spesso agli scontri con gli immancabili mastodontici boss di fine livello o a specifiche azioni di routine, come combo speciali o prove di resistenza durante una scalata.

Purtroppo la storia tarda a decollare, anche perchè per l’intero primo capitolo non avremo il jetpack, sino almeno a metà avventura inoltrata. Ci sono anche problemi nella credibilità della trama visto che quello che è narrato è più paradossale che fantascientifico a causa dell’eccessiva tendenza ad inserire nel contesto personaggi, elementi e citazioni anche troppo palesi, come la presenza, del tutto forzata, di Nikola Tesla, dei Knight, dei Watcher che assomigliano anche troppo alle Hydralisk di Starcraft, fino a una citazione veramente gratuita di Matrix con la figura dell’Imperatore. Il tutto verte in uno scontro finale veramente poco stimolante, ed in una conclusione decisamente insoddisfacente, che non vi stimolerà facilmente a rigiocare il titolo.

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