Recensione Dead Rising 2

Il massacro di zombie torna in grande stile

Per iniziare il gioco si svolgerà, come detto in precedenza, nell’arco di 72 ore, durante le quali ci verranno forniti i vari obiettivi da portare a termine entro un determinato tempo controllabile attraverso l’orologio da polso di Chuck; va detto tra l’altro che tra missioni principali e secondarie, man mano che passerà il tempo, non dovremo dimenticare di raccogliere i soldi necessari all’acquisto della vitale dose giornaliera di Zombrex per nostra figlia, il quale potrà essere acquistato in appositi negozi a prezzi astronomici, oppure ottenibile attraverso varie missioni secondarie o semplicemente trovandolo in particolari luoghi, senza bisogno di spendere nulla. In questo senso molto importante sarà la raccolta dei soldi, ottenibili attraverso missioni o semplicemente esplorando i tanti luoghi presenti, ed utilizzabili poi in alcuni negozi anche per l’acquisto di armi ed oggetti per curare il protagonista.

Oltre a questo aspetto, sin da subito si può notare come il pezzo forte del precedente episodio sia rimasto sostanzialmente identico, parliamo ovviamente del gameplay. Per tutta l’avventura infatti nei panni del buon Chuck, tra una missione e l’altra ci troveremo a massacrare centinaia di zombie pronti ad attaccarci, attraverso una vastissima serie di oggetti ed armi con le quali potremo persino effettuare mosse e combo particolari.

Ed è proprio sulle armi che gli sviluppatori si sono concentrati particolarmente; la peculiarità più importante del nostro protagonista sarà infatti l’abilità di creare armi differenti combinando vari oggetti tra loro. Inutile dire che questo sistema darà al giocatore una varietà di scelta impressionante considerando che l’ambientazione di gioco sarà vastissima e gli oggetti presenti saranno altrettanto numerosi. Questi potranno essere messi insieme all’interno di appositi luoghi simili ad officine, in cui potremo creare, tanto per fare qualche esempio, una mazza chiodata combinando mazza da baseball con chiodi, o ancora le classiche molotov con un giornale e del liquido infiammabile, ma anche armi a dir poco assurde ma molto divertenti da usare, come la spada laser ottenibile attraverso la combinazione di una normale torcia con delle gemme di valore e persino una pagaia con attaccata una motosega ad ognuna delle estremità.

DeadRising2_18 Insomma le possibilità di combinazione saranno tantissime e sarà molto divertente andare in cerca dei vari oggetti utili allo scopo, ricordando però che le armi non avranno una durata infinita e dopo un certo numero di utilizzi dovranno essere sostituite con altre. Va inoltre detto che la creazione di armi non sarà utile solo per ottenere qualcosa con cui difendersi dalle orde di zombie presenti, ma servirà ad ottenere le cosiddette Carte Combo, delle apposite schede collezionabili in cui saranno raffigurate le diverse combinazioni ottenute, le quali doneranno tra l’altro dei Punti Prestigio.

Da ricordare il fatto che alcune carte combo si potranno ottenere esclusivamente compiendo alcune azioni particolari, come sconfiggere nemici, salvare alcune persone e così via.

Tornando un attimo al discorso dei Punti Prestigio, questi saranno dei punti esperienza che potremo ricevere come già detto creando armi, oppure uccidendo un gran numero di avversari zombie o umani che siano, o ancora salvando i tanti sopravvissuti sparsi per tutta Fortune City.

Infatti, proprio come nel capitolo precedente della serie, si potranno trovare molte persone da salvare attraverso il trasporto nell’apposito rifugio, e più riusciremo a trarne in salvo maggiori saranno i guadagni di punti esperienza ottenuti. Non sarà comunque sempre facile effettuare i suddetti salvataggi; mentre infatti incontreremo persone che seguiranno il nostro protagonista senza pensarci due volte, incontreremo anche altri personaggi che dovremo convincere attraverso mini-missioni varie o altre ancora da trasportare a causa di ferite gravi. Sostanzialmente va comunque aggiunto che i ragazzi di Blue Castle Games sono riusciti senza dubbio a migliorare l’intelligenza artificiale dei vari soggetti rispetto al primo Dead Rising, in modo da rendere la maggior parte dei superstiti, per così dire, autosufficienti, in grado cioè di difendersi dagli attacchi di zombie fino a quando almeno non li avremo condotti al sicuro da ogni pericolo.

Una volta ottenuti un certo numero di Punti Prestigio, attraverso le diverse azioni elencate sopra, il nostro Chuck salirà di livello, rendendo così i colpi inferti ai nemici più efficaci, incrementando la barra dell’energia e diventando persino più resistente agli attacchi, e tra l’altro ottenendo diverse nuove mosse da utilizzare per colpire i nemici.

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Un altro aspetto di Dead Rising migliorato in questo capitolo è senza dubbio il numero di luoghi all’interno dei quali poter salvare i progressi nel gioco. Mentre infatti nel precedente episodio i luoghi preposti al salvataggio (che ricordiamo essere dei bagni) non erano poi tantissimi, in Dead Rising 2 avremo una maggiore quantità di luoghi del genere sparsi per tutta Fortune City, tra l’altro ben posizionati. Da sottolineare in questo senso anche la presenza di ben tre differenti blocchi in cui effettuare il salvataggio, cosicché il giocatore possa avere la possibilità, qualora lo volesse, di tenere qualche blocco in zone precedenti.

Altro miglioramento apportato riguarderà l’ambientazione generale di gioco; come già detto ci muoveremo nella città di Fortune City, o per meglio dire in una particolare zona della città, suddivisa a sua volta in numerosi negozi da visitare che spazieranno da gioiellerie a farmacie, fino ad arrivare a negozi di abbigliamento all’interno dei quali potremo cambiare in qualsiasi momento i nostri abiti; ma oltre ai negozi avremo anche un enorme casinò, l’arena dello show Terror Is Reality e molti altri ambienti ricchi di segreti e particolarità da scoprire. Peccato solo che in generale questi, potrebbero risultare molto simili al centro commerciale ambientazione del primo capitolo della serie, soprattutto alcuni dei negozi presenti, anche se questa sensazione è stata riscontrata rare volte durante il corso dell’avventura.

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