La Epomaker Shadow X è una tastiera meccanica che attendevamo di provare da tempo, principalmente per il design particolarmente elegante con quel carbon look che fa molto scrivania di design. Il form factor del 70%, la multi connessione con rotella fisica selezionabile, il PCB hot swappable o il display OLED integrato, sono elementi che sebbene singolarmente non siano di certo una rivoluzione, uniti in una tastiera offerta al prezzo di 99 euro su Amazon.it, la rendono un prodotto estremamente interessante. Ora, dopo quasi 6 mesi di utilizzo, siamo pronti a dirvi la nostra.
Unboxing
Aprendo la scatola, si è accolti da un packaging piuttosto semplice. La tastiera è avvolta in una plastica opaca e adagiata semplicemente sul fondo della scatola. Nella parte superiore, in un compartimento ricavato nella sagoma della scatola troviamo un cavo USB-C intrecciato di discreta qualità, un ricevitore 2.4 GHz compatto, e un estrattore combinato per keycap e switch disposti ordinatamente in scomparti separati. La piacevole sorpresa è stata trovare un set otto keycap in pbt aggiuntivi in giallo, che permettono di personalizzare ulteriormente l’aspetto della tastiera fin dal primo utilizzo e tre switch di ricambio (gli switch inclusi nel modello in prova sono gli epomaker Blue bird). Ovviamente non ci siamo fatti sfuggire la possibilità di personalizzare la tastiera con i nuovi keycap, creando un piacevolissimo effetto a contrasto sui tasti backspace, esc e barra spaziatrice.
Non manca ovviamente nella confezione anche il manuale utente, essenziale per le combinazioni di tasti e per il funzionamento della rotella e del display.
Specifiche tecniche
Layout: 70% (70 tasti + 1 rotella)
Switch disponibili: Gateron Pro Yellow (lineari) – Epomaker Flamingo (lineari), Epomaker Bluebird (lineari – oggetto di questa prova) Epomaker Budgerigar (Tactile)
Keycap: PBT a doppia iniezione
Connettività: USB-C, 2.4 GHz wireless, Bluetooth 5.0
Batteria: 3000 mAh
Display: OLED 1,06 pollici personalizzabile
Illuminazione: RGB south-facing
Dimensioni: 370,4 x 129,8 x 47,8 mm
Peso: circa 800 g
Specifiche Switch Epomaker Bluebird
Tipo: Linear
Materiale: POM stem, POM housing
Pin: 5 Pins
Actuation force: 47±5gf
Initial force: 35gf min
Bottom force: 60gf max
Pre Travel: 1.1-1.5mm
Total Travel: 3.8mm
Durata: 100,000,000 digitazioni
Molla: 22mm doppia molla
Design e costruzione
Al primo impatto, la EPOMAKER Shadow-X colpisce per il suo aspetto compatto ma funzionale. Il layout al 70% offre un compromesso interessante tra portabilità e usabilità quotidiana, eliminando il tastierino numerico, i tasti Funzione ma mantenendo alcuni tasti funzione essenziali come il pagedown, end, ins, home e del. In generale, nonostante le dimensioni compatte, la spaziatura dei tasti è molto buona, anche se molto spazio sembra essere perso nella zona del tastierino numerico. La tastiera è interamente in plastica rigida, ma l’ottima qualità e la colorazione canna di fucile a contrasto con i keycaps, le conferiscono un aspetto decisamente premium.
I keycap in PBT a doppia iniezione hanno un profilo “MDA”( che sta per “Medium-Height, Doubleshot, Sculpted All Rows) – molto simile a quello degli SA ma con una parte superiore sferica più piccola – che trasmette immediatamente una sensazione di solidità. Solidità confermata dalla prova sul campo: dopo circa 6 mesi di utilizzo intensissimo, infatti, la scoloritura del lettering è totalmente assente; solo sulla barra spaziatrice nella colorazione gialla è visibile una leggera patina lucida dovuta alla digitazione.
EPOMAKER Shadow-X è una tastiera meccanica cosiddetta gasket mount, ovvero la piastra (plate) e il circuito stampato (PCB) sono isolati dal resto della tastiera tramite guarnizioni in schiuma, in questo caso in schiuma Poron, a cui si aggiunge un pad inferiore in silicone.
Gli stabilizzatori sono prelubrificati mentre i gli switch southfacing sono hot swappable per consentire una facile sostituzione senza necessità di effettuare alcuna saldatura.
Dal punto di vista estetico, il pezzo forte del design è senza dubbio il display OLED da 1,06 pollici posizionato a destra, di fianco alle freccette direzionali. Inizialmente potrebbe sembrare un vezzo estetico ma, come vedremo nei paragrafi successivi, si rivela presto un elemento funzionale che eleva l’esperienza d’uso.
Connettività e autonomia
La versatilità è uno dei punti di forza della Epomaker Shadow X. La tastiera offre tre modalità di connessione: cablata USB-C, wireless 2.4 GHz e Bluetooth 5.0, quest’ultima modalità può essere utilizzata per connettere fino ad ulteriori 3 periferiche BT, switchando tra le stesse con la rotella di input. Nei miei test, la latenza in modalità wireless si è rivelata impercettibile sia durante la digitazione che nelle sessioni di gaming.
La batteria da 3000 mAh garantisce un’autonomia più che rispettabile. Con un uso intensivo e retroilluminazione RGB attiva, sono riuscito a superare le 20 ore di utilizzo continuativo. Disattivando l’RGB, l’autonomia sale facilmente oltre le 40 ore.
Esperienza d’uso
Gli switch Epomaker Bluebird preinstallati offrono una risposta rapida e fluida, ideale per lunghe sessioni di scrittura o gaming. La corsa di 4 mm con un punto di attuazione a 2 mm trova un buon equilibrio tra reattività e comfort.
Il montaggio a guarnizione, abbinato agli strati di silicone e schiuma interni, contribuisce a creare un’esperienza di digitazione morbida e silenziosa. I rumori di fondo tipici delle tastiere meccaniche sono notevolmente attenuati, senza però perdere quel feedback tattile che i puristi apprezzano. Rispetto alla RT100 che stiamo provando in queste settimane o alla TH80 provata qualche tempo fa, tuttavia, il sounding è leggermente più duro e metallico soprattutto nel fondo corsa, come potete notare nel video qui sotto
Un aspetto che mi ha piacevolmente sorpreso è stata la qualità dei stabilizzatori pre-lubrificati. Tasti come la barra spaziatrice e l’invio mantengono una corsa fluida e uniforme ovunque li si prema, senza nemmeno un accenno al fastidioso effetto “rattle”.
Un aspetto che invece non mi è piaciuto affatto è la parte RGB. Nonostante i led siano southfacing, la visibilità degli stessi è praticamente ridotta al minimo a causa della pochissima tolleranza tra i tasti. Questo del poco spazio tra i tasti è sicuramente un aspetto che mette in luce la grande precisione nell’assemblaggio e nel taglio dei tasti, ma la luce in questo modo filtra in maniera davvero minima rendendo quasi impossibile visualizzare gli effetti RGB. Forse degli shinetrough avrebbero potuto fare davvero la differenza.
Molto utile il display OLED, che come dicevo, inizialmente consideravo un vezzo estetico. Uno schermo come questo infatti, mi è tornato particolarmente utile per poter visualizzare a colpo d’occhio informazioni come il livello della batteria, la modalità di connessione attiva e persino promemoria personalizzati, senza contare che avere la tastiera con il proprio logo o animazione fa molto cool.
Un altro elemento molto utile, e che inizialmente avevo sottovalutato, è la rotella di selezione della connessione. La scelta di utilizzare una selettore come quello presente in questa tastiera, non per le funzionalità multimediali, ma per il controllo dell’input, a primo impatto può lasciare spiazzati, ma se si utilizzano più dispositivi collegati contemporanemanete è una vera manna dal cielo, soprattutto se si fa fatica a ricordare le combinazioni per il cambio input come avviene con altre tastiere.
Il selettore permette con una rotazione secca e a scatti, di passare da un dispositivo connesso all’altro: ruotando la rotella su “Off” si può utilizzare la tastiera via cavo, “G” per la connessione wireless, e B1-B2 e B3 per selezionare tre diverse connessioni BT con altrettanti dispositivi.
Software e personalizzazione
Il software Epomaker offre un buon livello di personalizzazione, permettendo di rimappare i tasti, creare macro e gestire i profili di illuminazione RGB. L’interfaccia utente non è delle più intuitive e poichè il software all’inizio è settato sul cinese, vi toccherà girovagare un po’ tra le opzioni per impostare la lingua inglese. Come tutti i software cinesi, inoltre, la usabilità non è il suo forte, e impostare anche una semplice immagine di sfondo o settare una macro, richiede un minimo di pratica. La vera chicca in fatto di personalizzazioni però, come dicevamo, è la possibilità di personalizzare il display OLED con immagini e GIF animate anche scaricabili dall’appositazione sezione Share nell’app Epomaker. Alcune di queste sono davvero uniche, peccato che il software si perda in un bicchiere d’acqua come sulla la possibilità di ordinarle per numero di downloads o likes.
Commento finale
La Epomaker Shadow X è una tastiera che si rivolge a chi cerca un’esperienza di digitazione essenziale e piacevole, altamente customizzabile e con un tocco di design. Il display OLED e il form factor al 70% la rendono una scelta intrigante per professionisti creativi e appassionati di tecnologia che vogliono distinguersi dalla massa. L’esperienza di digitazione è molto buona, anche se non la migliore offerta da Epomaker in questa fascia di prezzo (Epomaker TH80 e RT100 sotto questo profilo sono davvero imbattibili) Inoltre, la curva di apprendimento del software potrebbe scoraggiare gli utenti meno pazienti. Al prezzo di 79 euro in offerta su Amazon la Shadow X offre un ottimo rapporto qualità-prezzo, considerando le sue caratteristiche uniche e la qualità costruttiva. Se siete disposti a esplorare nuove modalità di interazione con la vostra tastiera e non vi spaventa un po’ di sperimentazione, la Shadow X potrebbe essere la compagna ideale per le vostre sessioni di lavoro e svago digitale.