Gabriel il mago
Durante i nostri spostamenti a bordo del carro ammireremo splendidi paesaggi ottimamente realizzati che solo Albion ci può offrire, ascoltare storie dei vari personaggi e quelle che la veggente cieca Theresa ci narrerà, con alcune rivelazioni interessanti sul mondo di Fable, che gli altri capitoli non avevano approfondito a dovere.
I viaggi non saranno certamente tutti rose e fiori, infatti i combattimenti non si faranno attendere, ed è qui che il gioco dà il meglio di sé. Per lanciare incantesimi useremo entrami le mani: con la sinistra lanceremo l’incantesimo “spinta”; un lazo verde che oltre ad interagire con i fondali per risolvere alcuni semplici puzzle, ci permetterà di imprigionare o stordire singoli o gruppi di nemici, oppure usata per parare e rispedire al mittente proiettili, frecce e difenderci dagli attacchi. La mano destra sarà relegata al lancio di incantesimi offensivi, quali fulmini, lance di luce o palle di fuoco. Ad ogni movenza diversa corrisponderà una magia diversa. Usando entrambe le mani potremmo scagliare in aria nemici e poi colpirli al volo, per ottenere esperienza aggiuntiva, oppure una volta lanciato un incantesimo con la mano destra sarà possibile farlo deviare in successione per colpire avversari riparati dietro ad oggetti dello scenario oppure far esplodere barili esplovisi.
Se all’inizio vi troverete un po’ impacciati nei movimenti, sappiate che dopo poco tempo userete le mani fluidamente proprio come un direttore d’orchestra, ed il divertimento che ne scaturirà sarà grandioso. Sappiate che bruciare Balverini, arrostire agguerriti Hobbe o elettrificare insetti o Troll è piuttosto appagante, così come tornare a visitare località ormai divenute celebri nella saga di Fable. Purtroppo il rovescio della medaglia non tarda ad arrivare, infatti gli unici momenti d’interazione con cui avremo a che fare saranno i combattimenti, gli spostamenti da un lato all’altro per scegliere i bivi od evitare attacchi nemici, i momenti di cura della cavalla oppure l’apertura di forzieri.
Mancano totalmente alcuni fondamentali elementi di gioco che ci hanno fatto innamorare a suo tempo di Fable: le scelte morali, la libera esplorazione del mondo di gioco, i rapporti interpersonali che venivano a crearsi con gli altri personaggi presenti nelle avventure precedenti. La longevità si attesta sulla decina d’ore, calcolando tutte le fermate opzionali e side quests.
I collezionabili fungeranno solo da “enciclopedia” di Albion, mentre la rigiocabilità è risicata, vista l’impossibilità di scegliere un livello di difficoltà; nemmeno l’inserimento della modalità arcade che riprende gli scontri migliori avvenuti durante l’avventura principale riusciranno a darvi una spinta a ricominciare il gioco dall’inizio.