Recensione FANTASIAN Neo Dimension, l’RPG classico secondo Hironobu Sakaguchi

L’arrivo su console e PC di FANTASIAN Neo Dimension non può non emozionare chi ha vissuto l’epoca aurea del genere RPG e di uno dei suoi principali fautori: Hironobu Sakaguchi.

Tutti conoscono la storia divenuta leggenda. Nel lontano 1986, il designer giapponese sottopose a SquareSoft il concept di un videogioco chiamato Final Fantasy. Un nome scelto con il peso della quasi ineluttabile prospettiva che abbracciava l’azienda ed il futuro dell’autore, a metà tra bancarotta la prima ed abbandono dell’industria ludica per il secondo. Come in una favola moderna, il titolo riscosse un successo clamoroso salvando non solo la compagnia ma assegnando un futuro roseo a Sakaguchi. Negli anni avrebbe infatti non solo supervisionato (in varie misure) ai primi dieci capitoli della saga di Final Fantasy ma avrebbe altresì partecipato alla realizzazione di prodotti come Chrono Trigger, Xenogears, Parasite Eve, Vagrant Story e molti altri.

Al culmine del successo, Sagakuchi si dimise nel 2004 da Square per fondare la software house Mistwalker. Inizierà un periodo contraddittorio nel suo output creativo: dopo Blue Dragon (2006) e Lost Odyssey (2007) in esclusiva per Xbox 360 nonché The Last Story (2011) per Nintendo Wii, seguirà un lungo silenzio fino alla release di FANTASIAN per iOS nel 2021.

Il riavvicinamento tra Sakaguchi-sama e Square Enix, caldeggiato da Naoki Yoshida, ha permesso proprio a quest’ultimo titolo di uscire dal suo confinamento per dispositivi Apple e proporsi al grande pubblico. FANTASIAN: Neo Dimension è dunque la versione definitiva del progetto mobile rilasciato nel 2021, arricchito da migliorie e ritocchi. Si tratta tuttavia di un RPG imperdibile o l’amarcord gioca un ruolo fondamentale nell’apprezzamento del progetto Mistwalker?

FANTASIAN: Neo Dimension è disponibile dal 5 Dicembre per PC (via Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series e Nintendo Switch.


Versione testata: Nintendo Switch


Un mondo di macchine

L’incipit di FANTASIAN Neo Dimension si apre con uno dei maggiori topos del genere. Un ragazzo chiamato Leo si risveglia senza alcuna memoria in una realtà governata dalle macchine, che lo costringono ad una rocambolesca fuga. Il giovane troverà un aiuto in Kina, un’apprendista veggente, Cheryl, una principessa dai solidi ideali, ed altri compagni di viaggio che lo aiuteranno a venire a capo dei suoi ricordi scomparsi. Un percorso che porterà il gruppo a viaggiare attraverso dimensioni parallele, nel tentativo di fermare la piaga virulenta della mechteria e le sinistre minacce di una divinità maligna.

Chi è veramente Leo?

La trama rievoca con nostalgia i vecchi giochi di ruolo, con un appeal che sembra in tutto e per tutto quello dei bei tempi della SquareSoft in cui Hironobu Sakaguchi scriveva pagine di storia del media. Al tempo stesso tuttavia la sceneggiatura tende a scorrere fin troppo velocemente, all’inseguimento di eventi e colpi di scena che finiscono con il depotenziare la caratterizzazione di alcuni personaggi. In particolar modo quella dei cattivi, che appaiono troppo spesso delle macchiette votate al male senza una grande voglia di stratificazione. Non un male in senso assoluto, sia chiaro. Ma il paragone con il panorama attuale del genere rende la discrasia piuttosto concreta.

L’attenzione alla narrativa è, ad ogni modo, evidente nella cura dei dialoghi e degli intermezzi, accuratamente strutturati in modo da non risultare eccessivamente pesanti. Si nota, in questo senso, l’origine mobile della produzione e l’esigenza connaturale di non impiegare una verbosità strabordante. In questo quadro, spiace constatare che l’occasione della release di Neo Dimension non è stata colta per introdurre un adattamento in italiano. Un peccato, che allontanerà l’utenza non abituata alla lingua di Albione.

Purtroppo i nemici non sono complessi come avremo sperato.

Amare l’amarcord

Le origini mobile della produzione si notano sotto più di un punto di vista.

Il titolo originario, rilasciato in due tronconi e qui riunito in un unico prodotto, evidenzia un titolo sostanzialmente instradato su binari più o meno evidenti. Se questa sensazione è palese nella prima sezione del gioco, anche la seconda, molto più aperta, aggrava paradossalmente la percezione di questi difetti. Sebbene sia possibile perseguire compiti secondari ed obiettivi principali in forma libera, purtroppo questo non si declina coeretemente con la sceneggiatura e la presenza di determinati personaggi in talune circostanze. Ma anche dal punto di vista ludico, la linearità è implicita nella struttura delle missioni e dell’esperienza complessiva, vincolate al raggiungimento di taluni livelli. Un’esperienza dichiaratamente più lineare avrebbe probabilmente giovato all’esperienza complessiva senza penalizzare il gameplay.

Gli scenari assumuno tutto un altro fascino se si pensa che sono diorami reali.

Al di là di questa osservazione, FANTASIAN Neo Dimension rievoca la formula dei vecchi Final Fantasy del maestro Sakaguchi, fatta di esplorazione premiata da ricchi forzieri ed armi nascoste. Un bel tuffo nell’amarcord per un’avventura che copre con agevolezza le cinquanta ore, impreziosita dalla possibilità di godere del profilo artistico del prodotto Mistwalker. Il riferimento non è solo alla colonna sonora di Nobuo Uematsu (evocativa seppur non al livello dei suoi massimi lavori), ma anche alla cura complessiva dell’opera. Un aspetto di chiara evidenza è nei fondi prerenderizzati impiegati in FANTASIAN. Non solo un omaggio al passato di Sakaguchi, ma anche un inganno magistrale. Si tratta infatti, in realtà, di fotografie digitalizzate di diorami realizzati ad artisti del tokusatsu. Il risultato finale è indubbiamente affascinante.

L’edizione attuale interviene soprattutto su un (leggero) miglioramento tecnico nonché sul bilanciamento della già citata seconda metà, funestata all’epoca da alcuni problemi e critiche. Il risultato è un titolo in linea generale più accessibile. Per coloro che invece volessero provare l’esperienza originale, è possibile scegliere in qualsiasi momento un livello di difficoltà maggiormente impegnativo. In questo quadro, purtroppo l’occasione non è stata propizia per introdurre del nuovo materiale (al di là della simpatica introduzione di alcune musiche di Final Fantasy) o di mettere maggiormente mano al comparto grafico. Quest’ultimo appare modesto e, dalla nostra prova, addirittura non così perfettamente ottimizzato per Nintendo Switch. Abbiamo assistito infatti a qualche rallentamento di troppo nonché caricamenti tendenzialmente troppo lunghi. Nulla che pregiudica l’esperienza complessiva, ma viste le origini mobile si poteva fare di meglio anche sull’ibrida Nintendo.

FANTASIAN Neo Dimension ricorda in alcuni passaggi proprio le principali opere di Sakaguchi.

Final FANTASIAN Tactics

Il sistema di combattimento è al contempo semplice e profondo. La caratteristica più singolare è data dalla possibilità di “curvare” alcune mosse per realizzare attacchi multipli, che permette di ragionare sulle opportunità tattiche di ogni scontro. Particolarmente interessante è la funzionalità denominata Dimengeon, che permette di affrontare l’annosa questione degli scontri casuali. Attraverso il Dimengeon è possibile “immagazzinare” una quantità limitata di nemici precedentemente incontrati per combatterli in seguito. L’uso di questo sistema permette di attraversare velocemente i dungeon, di accelerare le fasi di grinding e di combattere in modo molto più frenetico con i nemici normali rispetto a un tipico RPG con incontri casuali. Un concept semplice ma di straordinaria arguzia.

La differenza tra scontri casuali e boss è evidente anche e soprattutto sul versante del divertimento.

Dove il combat poi brilla senza riserve è nell’ultima metà del gioco, grazie ad una selezione incredibile di boss. Al netto dei picchi di difficoltà (smussati certo, ma tutt’ora presenti in qualche misura), gli scontri si fanno avvincenti. Diventano necessarie una buona pianificazione tattica per affrontare ogni scontro, rendendo praticamente inutili i blandi scambi turnistici tra un’abilità di attacco e l’altra. Proprio gli avversari principali adottano strategie peculiari che portano i giocatori a dar fondo alle abilità di ogni personaggio. Un bel punto a favore, considerando poi che le facoltà di personalizzazione del party sono accessibili senza colli di bottiglia. Inoltre è possibile rinfrescare il combattimento con i personaggi panchinari.

FANTASIAN Neo Dimension vive delle sue peculiarità, in bilico tra omaggiare un passato glorioso ed aprirsi ad un pubblico moderno con alcune idee assolutamente intriganti. Un acquisto praticamente obbligato per tutti i fan della SquareSoft che fu, pochi dubbi al riguardo. Diverso è il discorso per il pubblico contemporaneo. Ammesso e concesso che non si subisca il fascino del suo animo orgogliosamente classico, il titolo potrebbe soffrire eccessivamente taluni compromessi narrativi e strutturali figli (diretti ed indiretti) delle origini iOS. Al punto da arrivare ad una riflessione: in un JRPG è meglio passare su uno storytelling prevedibile al netto di un combat gratificante, oppure è preferibile una storia indimenticabile al costo di un gameplay inconcludente. Una domanda complessa, la cui risposta può essere data solo dal pubblico.

Il concept del Dimengeon è figo e molto pratico.

Commento finale

FANTASIAN Neo Dimension attesta la liberazione dell’ultima opera del leggendario Hironobu Sakaguchi dalle catene della sua esclusività per dispositivi mobile. La produzione Mistwalker è un emozionante omaggio ad una visione classica dei JRPG da parte di uno dei suoi maestri assoluti. Proprio il suo tradizionalismo, nonché taluni limiti connaturati alle origini del progetto, possono tuttavia rappresentare un limite nel panorama contemporaneo che, ironicamente, proprio il creatore di Final Fantasy ha contribuito a fondare. Per chi ha vissuto l’età aurea del genere tra gli anni ’90 e l’inizio del millennio successivo, si tratta di un viaggio che vale la pena di intraprendere.

8.0

FANTASIAN Neo Dimension


FANTASIAN Neo Dimension attesta la liberazione dell'ultima opera del leggendario Hironobu Sakaguchi dalle catene della sua esclusività per dispositivi mobile. La produzione Mistwalker è un emozionante omaggio ad una visione classica dei JRPG da parte di uno dei suoi maestri assoluti. Proprio il suo tradizionalismo, nonché taluni limiti connaturati alle origini del progetto, possono tuttavia rappresentare un limite nel panorama contemporaneo che, ironicamente, proprio il creatore di Final Fantasy ha contribuito a fondare. Per chi ha vissuto l'età aurea del genere tra gli anni '90 e l'inizio del millennio successivo, si tratta di un viaggio che vale la pena di intraprendere.

PRO

L'ultima opera di Hironobu Sakaguchi finalmente su PC e console | Sistema di combattimento classico e raffinato | I diorami scansionati utilizzati come fondali sono arte pura |

CONTRO

Una versione definitiva non particolarmente generosa nei contenuti extra | Qualche sbavatura tecnica su Nintendo Switch | Alcuni limiti di sceneggiatura e gameplay connaturati alla genesi del progetto |

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