Il calcio moderno
Ma è in campo che Fifa 10 deve dare il meglio di sé e lo fa pienamente. L’introduzione del sistema di controllo a 360 gradi spezza tutte le catene che avevano afflitto in passato sia le precedenti edizioni del franchise di Electronic Arts sia quelle della concorrenza. Adesso le trame dei passaggi, i lanci in profondità o dall’altra parte del campo, il movimento e la postura di qualsiasi parte del corpo assumono una funzione come mai è stato finora in un videogioco dedicato al calcio: nelle piene mani del giocatore. Specialmente nel caso venga impostato il sistema di controllo “manuale”; vi sentirete letteralmente padroni di ogni singola giocata, dal dribbling nello stretto al tiro di prima intenzione. Ogni cosa va gestita sapientemente e difficilmente la CPU o l’artificiosità vi daranno fastidio. Naturalmente ciò non funzionerebbe se non ci fossero dei sistemi fisici e di intelligenza artificiale adeguati. Partiamo dai primi. Innanzitutto, il motore di leggi fisiche che gestisce la sfera è stato completamente rinnovato ed abbandona completamente le stranezze viste l’anno scorso, come una certa frequenza nei tiri eccessivamente alti e l’impressione che il pallone fosse fin troppo “leggero” e restio ad abbassarsi realmente. Adesso le traiettorie di cross e tiri rappresentano meglio la realtà, sebbene non lesinano talvolta qualche stranezza ma nulla di eccessivamente clamoroso. Passiamo invece al sistema che gestisce i contrasti fisici. Diciamo pienamente che Fifa 10 rappresenta al massimo il calcio moderno, molto più fisico e tattico rispetto al passato (ed in tal proposito, anche saper rispondere tatticamente all’avversario è vitale per le sorti della partita). I match infatti premiano il saper prevalere fisicamente rispetto alla squadra contrapposta, e i difensori soprattutto ci mettono molta più enfasi nel contrastare l’attaccante e non senza rischiare anche falli pericolosissimi. Anche gli scontri a centrocampo assumono una importanza sempre più decisiva, e saper creare una maggioranza al centro del rettangolo di gioco è una capacità non da sottovalutare.
L’intelligenza artificiale è fantastica, reattiva e coinvolgente. I vostri compagni sapranno sempre aprirsi gli spazi adatti per colpire l’undici avversario, e difficilmente risultano delle righe comportamentali strambe e senza senso. Alla stessa maniera, anche l’altra squadra in campo si muove e si adatta bene a qualsiasi annotazione tattica fornita dal proprio allenatore. La gestione della squadra ha mantenuto difatti le caratteristiche della passata edizione, arricchendosi però come detto della capacità dei giocatori virtuali nell’adattarsi a qualsiasi indicazione e di qualche piccola novità che completa nel complesso l’aspetto tattico di Fifa 10. Sarà possibile operare qualsiasi aspetto: posizione, movimenti, moduli di gioco, velocità nei passaggi e così via.
Eppure, in cotanta bellezza ludica nutriamo qualche perplessità. In primis i portieri, ancora eccessivamente squilibrati tra prodezze positive e… negative. Sono bravissimi a chiudervi lo specchio negli uno contro uno, ma talvolta appaiono indecisi dai tiri apparentemente innocui, e sui pallonetti, sebbene capaci talvolta di salvataggi spettacolari, rimangono quasi impassibili inseguendo il pallone come un bambino che prova a prendere un aquilone: corsa inutile. Un’altra cosa che non ci ha convinto a pieno è come il gioco gestisce, nell’arco della stagione, lo stato fisico dei giocatori. Tra le novità infatti vi è inserita appunto la forma del calciatore in questione, che di partita in partita può cambiare radicalmente. Ciò che non ci convince è proprio come questa caratteristica venga gestita: come è possibile, ad esempio, che un atleta capace di fornire prestazioni convincenti da qualche settimana si ritrova all’improvviso con una forma precaria quando dovrebbe essere nell’apice della sua stagione? Peraltro, la cosa si ripercuote anche sul campo, con giocatori di indubbio valore che vengono sovrastati fisicamente anche da “colleghi”, senza offesa, molto più scarsi. Non è un difetto che per fortuna appare spesso, ma può capitare nell’arco di una stagione: in quel caso, spremete al fondo le vostre meningi per un totale stravolgimento tattico.