Recensione Gimmick! Special Edition, il tesoro perduto dell’era NES

Probabilmente saranno in pochi a conoscere la storia di Gimmick! e le sue vicende distributive. Una vicenda piuttosto singolare, in verità. Correva l’anno 1992 quando la software house Sunsoft presentò Mr. Gimmick, un platform intrigante destinato ad essere uno degli ultimi videogiochi pubblicati per Nintendo Entertainment System. Il titolo arrivò in Europa solo a metà dell’anno successivo (quando lo SNES già era diventato una realtà nei negozi) grazie agli sforzi del publisher svedese Bergsala. A causa di una piccolissima tiratura destinata al mercato scandinavo, il successo del titolo rimase perlopiù legato alla terra del Sol Levante, diventando per i collezionisti occidentali uno dei tanti piccoli tesori perduti da recuperare tra mille insidie.

Rappresenta dunque una piacevole sorpresa il trovarsi di fronte ad una riedizione, intitolata Gimmick! Special Edition, che non solo fa tirare un piccolo sospiro di sollievo in tema di preservazione videoludica, ma altresì permette di testare con mano un titolo sparito per tanti anni dalla storia. Ma il tempo passato sarà stato clemente verso un titolo che, ridendo e scherzando, ha oltre trent’anni sul groppone? Scopriamolo.

Gimmick! Special Edition è disponibile per PlayStation 4, Xbox One, Switch e PC (via Steam). Per le console Sony e Nintendo, il titolo è altresì disponibile nel formato fisico su Amazon rispettivamente qui e qui.


Versione testata: Nintendo Switch


A sky full of stars

Una prima particolarità di questa Special Edition è l’aver essenzialmente sorvolato sulla cornice narrativa della release originaria.

Mr. Gimmick narrava infatti le vicende di Yumetaro, uno youkai regalato per errore ad una ragazzina. La creaturina si troverà ad affrontare un viaggio impegnativo per salvarla dalle grinfie di alcuni giocattoli che han preso vita e l’hanno trasportata in una dimensione alternativa. Ecco, tutto questo nel titolo non viene raccontato: ne restano solo poche tracce dai contenuti extra e nulla più.

Una scelta bizzarra, ma che nulla toglie all’esperienza complessiva soprattutto alla luce dell’ottima riproposizione del materiale originario. A partire dall’aspect ratio (rigorosamente preservato, con tanto di bande laterali per riempire gli schermi moderni), Gimmick! Special Edition viene adattato alle console moderne da City Connection con la precisione e l’attenzione che si confà a titoli così particolari e, al loro tempo, all’avanguardia. Basti pensare che la cartuccia giapponese disponeva del SunSoft 5B, un chip sonoro personalizzato che consentì a Masashi Kageyama di comporre una colonna sonora stellare, di cui oggi possiamo godere tutti.

Non fatevi abbindolare dalla carineria: è un gioco difficile.

Proprio le stelle ci introducono al gameplay di Gimmick, tanto avveniristico nel 1992 quanto ancora oggi apprezzabile a distanza di tre decadi. Nei panni di Yumetaro, il nostro obiettivo sarà esplorare un ambiente basato sulla fisica. Lo youkai potrà infatti disporre del suo unico (e letale) attacco, una stella volante. La sua traiettoria viene influenzata non solo dalla direzione del lancio, ma anche dalla natura delle superfici e dal movimento della nostra creature al momento del tiro. Un concept che in un panorama videoludico come quello del crepuscolo del NES, era sinceramente miracoloso.

I poteri stellari di Yumetaro saranno funzionali al risolvere sfide complesse con creatività e agilità, nonché al raggiungere punti nascosti, attraversare precipizi e sbaragliare i nemici più coriacei (e ci saranno).

La fisica di Gimmick ancora oggi impressiona, considerando gli anni trascorsi.

Prepare to die

C’è però un aspetto che è bene chiarire: Gimmick non è mai stato un titolo facile. Anzi, l’esatto opposto.

Quello che potrebbe sembrare un grazioso emulo di Kirby cela in realtà una difficoltà aspra e spietata, figlia di un periodo storico in cui i riflessi e la manualità erano richiesti in misura molto diversa rispetto al mondo videoludico moderno.

In questo senso, è innegabile tuttavia tessere le lodi di un level design calcolato al millesimo. Tutto, dal posizionamento dei nemici al distanziamento degli ostacoli, è studiato meticolosamente. Si tratta di un ennesimo grande traguardo per il titolo, che ancora oggi si può far apprezzare degnamente… a patto di guadagnare una buona padronanza dei controlli e tanta (tanta) pazienza. Non solo. Anche i nemici infatti rappresentano un ostacolo spesso davvero arduo, rendendo ogni scontro una sfida aggressiva e a tratti frustrante. Se poi vorrete ottenere il vero finale, dovrete impegnarvi e trovare tutti i segreti di tutti i livelli, mostrando un controllo totale delle meccaniche di gioco. Insomma, se pensate che i soulslike siano un genere difficile (spoiler, non lo sono!), forse non avete mai provato un titolo come Gimmick!

Ogni salto nasconde un’insidia. Occhio.

Fortunatamente, qualcosa è stato fatto per venire incontro al nuovo pubblico del titolo (o ai fan che nel frattempo si son impigriti). Prima di passare alla (ancor più) punitiva modalità Seria nonché alle speedrun, la Special Edition introduce una modalità Normale con diversi palliativi. Anzitutto, una provvidenziale funzione di salvataggio rapido che permette di memorizzare i propri progressi prima di un segmento difficile. Ma soprattutto, l’introduzione del Rewind, un potere che, in pieno stile Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo, permette di riavvolgere l’azione per rimediare ad un errore.

Si tratta di una modalità sinceramente provvidenziale, che tuttavia nasconde qualche piccolo problema proprio in relazione a quest’ultima caratteristica. Molto spesso, infatti, il Rewind avrà un comportamento particolarmente nervoso, creando dal nulla nuove difficoltà. Inoltre, il suo uso può portare alla comparsa di occasionali glitch.

Non credete di essere al sicuro. Mai.

Cosa resterà, di questi anni ’90

Gimmick! Special Edition appare dunque come un degno omaggio ad un titolo di nicchia, ma che ha segnato una pagina interessante della storia dell’epoca 8-bit, terminata sul finire degli anni ’90 col passaggio ai più performanti 16-bit.

Lungi però dal proporre un mero porting senza ulteriori iniziative, il team di sviluppo ha optato per introdurre una serie di piccole chicche, capaci di rendere non solo il titolo più adatto al pubblico odierno, ma anche più denso di contenuti.

Ovviamente le modalità extra sono riservate a chi avrà ottenuto un’adeguata conoscenza del gameplay.

Viene introdotta infatti una modalità time attack, per gli amanti delle speed run e per chi ama buttarsi a capofitto nell’azione per stracciare i record esistenti nelle classifiche online.

Come già accennato, sono inoltre presenti tanti segreti sparsi per i livelli di gioco per i completisti, che tuttavia vedranno la sfida resa più morbida dall’introduzione dei salvataggi e caricamenti rapidi, nonché la funziona Rewind.

Per i chi cerca la sfida definitiva, è altresì disponibile la modalità Seria, che disabilita tutte le funzioni che semplificano l’esperienza. Se volete mettervi alla prova, ci sono poche alternative a farci un giro, mentre sarete intenti a raccogliere gli obiettivi in stile trofei ed achievements.

In linea con l’intento celebrativo dell’edizione, sono inoltre presenti una modalità galleria che comprende cartucce, disegni e manuali scansionati nonché un test del sonoro, per apprezzare la storica soundtrack del titolo.

La modalità Seria è davvero impegnativa, ve lo garantiamo.

Commento finale

Gimmick! Special Edition rappresenta una piccola vittoria per i fan dell’epoca NES, che possono finalmente tastare con mano (e possedere fisicamente) uno dei piccoli grandi titoli smarriti nel tempo e nelle localizzazioni. Un platform dalla realizzazione certosina che ancora oggi risulta godibile, anche a fronte di una difficoltà decisamente elevata che potrebbe scoraggiare molti giocatori. I nuovi contenuti ed innumerevoli modifiche QOL permettono a questa versione di essere il modo migliore per avvicinarsi ad un titolo a suo modo storico. Ovviamente, coloro che non apprezzano un retrogaming così spinto, potrebbero non apprezzare l’avventura dello youkai.

7.4

Gimmick! Special Edition


Gimmick! Special Edition rappresenta una piccola vittoria per i fan dell'epoca NES, che possono finalmente tastare con mano (e possedere fisicamente) uno dei piccoli grandi titoli smarriti nel tempo e nelle localizzazioni. Un platform dalla realizzazione certosina che ancora oggi risulta godibile, anche a fronte di una difficoltà decisamente elevata che potrebbe scoraggiare molti giocatori. I nuovi contenuti ed innumerevoli modifiche QOL permettono a questa versione di essere il modo migliore per avvicinarsi ad un titolo a suo modo storico. Ovviamente, coloro che non apprezzano un retrogaming così spinto, potrebbero non apprezzare l'avventura dello youkai.

PRO

Dopo oltre trent'anni, Gimmick! è finalmente facile da reperire e giocare | Game design certosino e maniacale | Le implementazioni sono ottime |

CONTRO

Estremamente difficile, come solo i titoli di qualche epoca fa sapevano essere | Di base, è piuttosto breve | Se non si è fan del retrogaming, perde molto fascino |

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